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Politica

CAIVANO. L’ex Senatore Giacinto Russo resta in sella da padre nobile e apre a Monopoli

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CAIVANO – Tiene banco sul territorio quello che è stato indicato dall’ex senatore il tradimento da parte dei suoi amici. Non si placano le voci che si rincorrono sulla spaccatura tra UDC, Giacinto Russo e ‘Liberi Cittadini’ con ‘Italia Viva’. La nostra curiosità si è focalizzata di più su quello che potrà essere lo scenario futuro ma soprattutto sul ruolo che verrà dell’ex senatore. Avrà incassato il colpo e si ritirerà a vita privata o continuerà ad avere il suo ruolo da padre nobile nella città che gli ha dato i natali? Per saperlo l’abbiamo raggiunto di nuovo e abbiamo chiesto la cortesia di rilasciarci una breve intervista:

Caro Senatore Giacinto Russo, ci sono parecchie voci che si rincorrono dove si afferma che in realtà lei stesse navigando sotto le acque per una sua candidatura a sindaco, sono vere?

Veda, io ho sempre asserito di non avere nè la voglia nè l’età per imbracciare una lotta all’arma bianca ma se il mio nome fosse uscito da un’idea di sintesi non mi sarei tirato indietro. Il nome che ho sempre portato avanti nelle trattative è stato sempre quello di Francesco Emione, in seconda ipotesi quello di Pasquale Mennillo. Poi quello che è successo, l’ho già spiegato, per me si è trattato di un vero e proprio tradimento. Lei è un giornalista non stia solo a sentire le mie parole si informi dalle persone che erano presenti e ne tragga conclusioni. Ah e inoltre ci tengo a precisare che è vero che ho avuto piccoli problemi di salute ma ora è tutto risolto ed è tutto sotto controllo, in poche parole scoppio di salute.

Quest’ultima cosa ci fa piacere e ci rincuora. Abbiamo capito che lei si ritiene tradito dai suoi stessi amici politici ma adesso cosa farà si ritirerà a vita privata o combatterà ancora per il bene del nostro territorio?

Sono convinto che la nostra città possa esprimere forze che possano portare avanti quel cambiamento che in realtà a Caivano non c’è mai stato, vuoi per personalismo sterile della classe dirigente che ne ha fatto parte, vuoi per opportunismo di altri che nel momento in cui qualcosa di buono si stava facendo hanno pensato bene di interrompere tutto sul più bello, Caivano negli ultimi anni non ha mai potuto splendere della luce che merita.

A cosa si riferisce esattamente con opportunismo e interruzione?

Guardi, anche se io vivo a Napoli per questioni logistiche familiari, Caivano non l’ho mai lasciata fisicamente, qui ho i miei affetti e le mie amicizie, qui mi sono formato politicamente e qui politicamente sono cresciuto, conosco alla perfezione il territorio, le dinamiche e la geografia politica e posso assicurare senza tema di smentita che se analizziamo tutte le amministrazioni precedenti, oltre gli sfaceli, qualcosa di buono è stato fatto e come diceva Troisi dobbiamo ripartire da tre, cioè da tutto quanto di buono fatto sul territorio. Come non possiamo non riconoscere che al di là di qualche piccola defiance dettata dall’inesperienza amministrativa l’ultima amministrazione, quella di Simone Monopoli, non è da demonizzare, anzi. Grazie a Simone Monopoli e al dissesto dichiarato si è potuto mettere un punto fermo sulla questione dei bilanci non sempre chiari, così come denunciato ultimamente dalla Segretaria Generale. L’ultima amministrazione è stata in grado di scoperchiare il vaso di Pandora all’interno dei settori comunali, lotta da me sempre condivisa e che chiunque si ritrovi a governare la città, in quel solco deve muoversi, perché i veri problemi di Caivano si annidano proprio negli uomini che finora hanno ricoperto ruoli di responsabilità all’interno dei settori così come scritto sulla relazione di scioglimento. Purtroppo la caduta politica di Monopoli è stata dettata da altre dinamiche che andavano oltre il bene pubblico, macchinata da chi pensava solo ai propri interessi. Lo scopo di mandare a casa l’ex sindaco è stato di natura personalistica e non certo per il bene della città, al contrario di quanto asserisco non ci fosse stato bisogno di mandare a casa il proprio sindaco. Poi arriva lo scioglimento della Prefettura ma quella è un’altra storia da raccontare.

Questa è una vera e propria apertura all’ex sindaco che come lei ben sa resta incandidabile però?

È solo quello che penso! Anche se Simone Monopoli resta incandidabile non credo che non voglia il bene per la propria città e non gli faccia piacere sapere che a Caivano ci possa essere un ricambio generazionale e una nuova classe dirigente che possa terminare ciò che lui ha iniziato.

Con questo vuole dire che lei è a lavoro per una coalizione alternativa?

Io voglio solo ed esclusivamente il bene della mia città e come già detto la volta scorsa, se un gruppo di giovani chiede una mano, io sono a disposizione. Anche perché vedo che comunque chi ha già cominciato ad organizzarsi di nuovo non ha nulla, anzi, il tutto è riconducibile a quella politica stantia che bene non ha mai fatto alla nostra città. Quindi che ben venga l’alternativa, magari così possiamo destare quella società civile che finora è stata dormiente chissà.

POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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