Riceviamo e pubblichiamo:
“I ‘Beni Confiscati alla camorra’ a Casoria diventino opportunità di sviluppo
di Salvatore Iavarone, Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Territorio
Casoria è tra i comuni fermi sull’attuazione della consegna dei beni confiscati alla criminalità, le poche cose realizzate in città sono state fatte negli ultimi mesi da questa amministrazione, recuperando il tempo perso negli anni.
Tra queste ricordiamo l’incontro con il giornalista e scrittore Tony Mira sul tema della criminalità organizzata e dei beni confiscati alle mafie.
La legge n.109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie compie ventiquattro anni. Dal 7 marzo del 1996 le esperienze di gestione di beni confiscati alle mafie si sono moltiplicate, pur restando criticità da risolvere.
Una ricerca di Libera dal titolo “Bene Italia” ha censito le esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati presenti nel nostro Paese: sono rappresentate da 720 soggetti diversi (come associazioni e cooperative sociali) impegnati nella gestione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, di varia natura e tipologia. Il dato si riferisce a 17 regioni su 20.
Le realtà sociali gestiscono principalmente appartamenti, ville e terreni. La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie è la Sicilia con 188 soggetti gestori, segue la Lombardia con 144, la Campania con 116, la Calabria con 101 seguita dalla Puglia con 68 e il Lazio con 41.
Complessivamente, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, sono 13.
146 i beni immobili destinati con la Sicilia prima regione con 5.110 beni immobili destinati, seguita dalla Calabria con 2.265 beni immobili e Campania con 1.906.
Sono invece in totale 17.333 gli immobili in gestione (in attesa di risolvere criticità e di essere destinati alle amministrazioni statali ed agli enti locali): con 6339 immobili in gestione è la Sicilia la prima regione, seguita da Campania con 2.573 e Calabria 2.154.
Casoria ha diversi beni che devono essere consegnati alla città, devono diventare opportunità di crescita sociale e culturale, poli a servizio della collettività.
Serve dimostrare con i fatti che qui a Casoria la Camorra ha perso, ed è giusto che l’amministrazione comunale faccia la sua parte, con coraggio e responsabilità.
Nella vicina città di Afragola fui il proponente del regolamento per l’affidamento dei beni confiscati alle mafie nel 2014 e del successivo bando per la gestione dei beni, che portò poi all’affidamento anche della Masseria Ferraioli. A Casoria dobbiamo seguire la stessa esperienza.
Ho predisposto e porterò in commissione consiliare entro gennaio il regolamento, da condividere con la commissione presieduta dall’amico consigliere Giuseppe Barra e poi con la commissione per i regolamenti presieduta da Vincenzo Ramaglia.
Dobbiamo riuscire per Febbraio ad approvarli in Consiglio Comunale e predisporre i bandi per l’assegnazione.
Sono una grande opportunità per il terzo settore locale e non è più consentito perdere tempo. Una grande città come Casoria deve dare l’esempio, ed un amministrazione attenta a questi temi deve cogliere la sfida e fare sempre meglio. Noi faremo la nostra parte”.