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AFRAGOLA. Le promesse non mantenute del Sindaco scatenano l’ira delle alte cariche di Forza Italia

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AFRAGOLA – Al netto dei mezzi comunicati stampa e delle mezze dichiarazioni diramate da chi abbandona la nave che affonda, la situazione politica ad Afragola non ha mai toccato numeri così imbarazzanti e il primo cittadino farebbe bene ad accorgersene in fretta.

Si comprende benissimo il fatto che chi non ha masticato mai di politica magari non sappia cosa significa avere i numeri risicati in aula. Ma qui non si tratta di non avere i numeri in aula, qui si tratta di avere a che fare con un’amministrazione con numeri paradossali.

Dopo le vicissitudini avutesi con il passaggio di Caiazzo e Izzo all’appoggio esterno, oggi questa maggioranza vive l’equivoco Forza Italia. Il sindaco farebbe bene a domandarsi dove sta il simbolo. In maggioranza visto che il Presidente del Consiglio e l’assessore Baia non hanno seguito il coordinatore afragolese oppure all’appoggio esterno con Caiazzo e Izzo?

Al di là di questa considerazione, oggi il primo cittadino è costretto a prendere atto del fatto che l’amministrazione comunale afragolese si presenta con un equilibrio mantenuto solo dal momento storico – elezioni regionali in vista – e non certamente per la bravura della fascia tricolore. Afragola presenta un Presidente del Consiglio sostenuto da sé stesso, unico consigliere del gruppo rimasto in aula in maggioranza e che tra l’altro possiede anche una rappresentanza in giunta con l’assessore Aniello Baia. Quindi Tommaso Bassolino sostiene Baia e se stesso a Presidente del Consiglio, due posizioni per un consigliere in aula che tra l’altro nel dibattito in aula non può neanche difendere le posizioni della maggioranza poiché il Presidente del Consiglio è considerata figura super partes.

Quest’amministrazione presenta un vicesindaco con altrettante importanti deleghe – Lavori Pubblici, Edilizia Pubblica e Privata e Condono Ediliziosostenuto dalla sola Assunta Di Maso, un assessore agli Affari Generali, Politiche del Personale (Gestione Risorse Umane), Servizi Demografici (Anagrafe – Stato Civile – Elettorale) e Protocollo e Archivio sostenuto dal solo consigliere Antonio Lanzano. Praticamente si hanno tre consiglieri per quattro cariche. Quando solitamente tre consiglieri rappresenterebbero si e no due cariche al massimo.

Lo scenario è completamente cambiato. Il gruppo che era quello più numeroso perché da solo, alle elezioni, conquistò quasi più voti di tutte e cinque le liste messe su dall’ex senatore Nespoli, oggi si è sfaldato, facendo risultare proprio la Lega il gruppo più numeroso in maggioranza che col solo Camillo Giacco come assessore detiene le più importanti deleghe con i più grossi portafogli in dotazione. Il gruppo da sempre più coerente ma con la rappresentanza giusta è solo “Campania Libera” che però alle prossime regionali avrà l’imbarazzo di appoggiare e fare campagna elettorale per la coalizione avversa a quella sostenuta sul territorio afragolese.

Insomma il sindaco Grillo si trova ancor di più, e forse questa volta soprattutto per colpa della sua negligenza verso i problemi della città, in dovere di fare qualcosa per evitare il peggio per la città. Proprio perché a questo punto non si può certo dire che sia stato pazzo Raffaele Fusco che esce da Forza Italia e nei corridoi paventa il suo appoggio esterno. Non è certo pazzo anche De Stefano che prende le distanze dalla maggioranza. Così come certamente non saranno pazzi né CaiazzoIzzo che dichiarano appoggio esterno. C’è qualcosa che non va. La nave affonda e i topi scappano. Il capitano, come giusto che sia, resta al comando fino all’ultimo, ma nella maggior parte dei casi, tenta di fare qualcosa e non di certo rimane a guardare.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, circa dieci giorni fa al primo cittadino, fanno visita gli Stati generali di Forza Italia. Armando Cesaro, Emanno Russo e Antonio Pentangelo dietro appuntamento si siedono davanti alla scrivania del primo cittadino e tra le altre cose discutono sulla possibilità che ci sia di ottenere la rappresentanza in giunta del secondo assessore, riuscendo a scippare dalla fascia tricolore la promessa che entro Lunedì scorso, nella peggiore delle ipotesi l’assessore Antonella Iovino sarebbe stata sostituita da un nome segnalato dal partito azzurro.

Qualcosa è andato storto. Forse il rifugio anzitempo sotto l’ombrello dell’ex senatore da parte della Iovino è servito proprio a questo!? Ad evitare la messa alla berlina da parte del sindaco per favorire i forzisti afragolesi. Così ancora una volta il primo cittadino ha dimostrato di contare poco quanto nulla e di ritrovarsi, ancora una volta, a fare promesse da marinaio. Di qui la scelta maturata, in accordo con le alte cariche del partito, dei Consiglieri Caiazzo e Izzo.

E anche se su questa nave ha, invece, il ruolo da Capitano, non avendo potere o coraggio decisionale, si può benissimo asserire che se la nave affonda, stavolta la colpa è maggiormente sua.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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