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AFRAGOLA. Il Sindaco Grillo non controlla più nessuno e l’inerzia non fa altro che peggiorare la situazione

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AFRAGOLA – Oramai l’amministrazione è legata ad un tubo dell’ossigeno. L’accanimento terapeutico di sindaco, consiglieri e assessori è a dir poco disarmante. Ognuno viaggia per la propria strada con le proprie richieste da fare, fregandosene del bene collettivo e dell’unità della maggioranza ma soprattutto, questo però è un sentimento da sempre in vigore, fregandosene di quello che vorrebbe o potrebbe fare il primo cittadino.

Il sindaco da sempre, in aula, non ha i numeri, se prima di ogni Consiglio Comunale non è costretto a trovare l’equilibrio per accontentare l’una o l’altra parte. La sua maggioranza da sempre slegata in due fazioni ha messo a repentaglio la sua tenuta ogni giorno. Una coalizione troppo eterogenea per essere gestita ma non solo. Il livello della classe dirigente che la caratterizza è di un livello bassissimo del quale non ci si ricorda di uno così inferiore durante l’arco della storia politica afragolese. La numerosa fuga dal consiglio comunale verso l’esecutivo dei vari elementi che hanno rincorso il sogno di un mensile stabile da assessore ha finito di svilire il livello politico in aula.

A testimonianza di quanto affermo, negli ultimi giorni, ci sono stati due episodi sul territorio che non sono passati inosservati, il primo riguarda l’assessore Affinito, già famoso per il suo navigare sotto le acque ai tempi di Tuccillo, comportamento che poi gli è costata la poltrona da assessore. Diversi giorni fa la nostra testata Minformo ha pubblicato la notizia (leggi qui) che l’assessore Affinito ha redatto una forte missiva indirizzata alla Procura della Repubblica e a quella della Corte dei Conti dove lo stesso denunciava irregolarità nell’affidamento alla ditta “Centro Garden sas di Maisto Vincenzo” dell’appalto in somma urgenza del falcio dell’erba al cimitero a distanza di pochi giorni dalla notizia, pubblicata sempre da Minformo (leggi qui), della sfiorata rissa tra Affinito e l’assessore Giacco nella riunione di giunta dove il sindaco aveva comunicato la volontà di azzerare la giunta.

Ebbene, l’Assessore Affinito, a mezzo stampa cartacea, non solo smentisce la redazione della missiva dove denuncia la ditta del falcio dell’erba ma smentisce anche che ci sia stato un alterco tra lui e l’assessore Giacco. Tutto questo denota e certifica il livello bassissimo della classe dirigente afragolese che oltre le proprie azioni non riesce ad argomentare e/o giustificare i propri comportamenti. Un po’ come quando alle scuole elementari, privi di qualsiasi esperienza di vita vissuta, negavamo come se non ci fosse un domani, di aver lanciato la penna dietro la nuca al compagno di classe. Insomma un teatrino davvero imbarazzante, anche perché dietro quella missiva che, ricordiamolo, porta il nome dell’assessore Affinito, si è mossa immediatamente la Segretaria Comunale che redigendo un’altra lettera, stavolta indirizzata al Sindaco Grillo, al Geom. Antonio Vitagliano e al dirigente Nunzio Boccia, dove si chiede contezza delle varie regolarità inerenti l’affidamento del falcio dell’erba all’interno del Cimitero.

Dichiarazioni dell’Assessore Affinito

Lettera della Segretaria Comunale

Ora, la domanda che nasce spontanea – giusto per rendere edotti anche chi legge – è: siamo sicuri che l’assessore Affinito abbia denunciato contro ignoti alla Procura della Repubblica l’uso improprio della sua carica e firma? A questo punto ci farebbe piacere rettificare il tutto con la pubblicazione della denuncia che l’Assessore Affinito, se fatta, potrà inviare alla nostra redazione. Non solo. Chi quella sera era seduto insieme agli assessori Giacco e Affinito a casa del sindaco Grillo e ha assistito alla scena fino a quando l’assessore Baia non si è portato via l’assessore all’ambiente, sicuramente penserà che anche la lettera/denuncia sia stata redatta dall’assessore Affinito, visto che chi era presente e quindi assistito al diverbio accesso tra i due, potrà dedurre che l’assessore possa mentire su tutta la linea.

Un’altra coincidenza che può far riflettere sulla veridicità della missiva è che la lettera della Segretaria Comunale è intestata anche al Geom. Antonio Vitagliano, lo stesso Responsabile del procedimento del falcio dell’erba al Corso E. De Nicola che ha osteggiato e non poco, proprio perché sotto la sua responsabilità l’esecuzione dei lavori, il cambio di destinazione alla via Amendola, dove risiedono i genitori dell’assessore Affinito, come già ebbi modo di scrivere (leggi qui). Coincidenza? Sono sicuro di si, anche se è l’ennesima.

Un altro caso anomalo, invece, lo fa registrare il Consigliere Antonio Caiazzo che in un sabato assolato, mentre accompagna il proprio figlio in pineta, si lascia intervistare da una testata giornalistica locale che pubblica un video a mezzo Facebook, dove rilascia dichiarazioni come se fosse un Consigliere di opposizione apostrofando l’amministrazione con l’epiteto “Grillo e la sua banda” e qui qualche riflessione è d’obbligo.

Sul territorio è risaputo che la richiesta del Caiazzo dell’azzeramento di giunta è riconducibile alla volontà dello stesso di rivendicare il secondo assessore così come da patti pre elettorali. Lo stesso assessore che doveva essere riconosciuto al Consigliere Raffaele Fusco se non avesse preso le distanze dal gruppo azzurro. Allora mi domando se a Forza Italia e quindi a Caiazzo venisse riconosciuto l’assessore, questa maggioranza e la relativa giunta continuerebbe ad essere una banda? Ma soprattutto, siccome il Consigliere azzurro non è nuovo a questo tipo di affermazioni, già in un Consiglio comunale dichiarò di prendere le distanze dalla maggioranza, perché poi, da coordinatore territoriale di Forza Italia non propone al suo partito di lasciare carica di assessore e Presidente del Consiglio e passare all’opposizione? A cosa serve fare dichiarazioni del genere e restare seduto sugli scranni del potere? E non si venga a dire che fare critica all’interno della maggioranza sia un’azione costruttiva perché le modalità con cui vengono esternate non sono affatto costruttive, anzi sono ancora più efferate di qualsiasi altra dichiarazione fatta dall’opposizione.

Queste sono le stranezze che caratterizzano l’Amministrazione Grillo e a cui il sindaco non riesce a tenere a bada, perché una maggioranza così scollata non fa bene né alla sua immagine né tanto meno alla città.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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