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AFRAGOLA. La nostra foto fa saltare il banco. Nespoli bluffa e crede di salvarsi con delle semplici scuse

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AFRAGOLA – L’indiscrezione di Minformo che ha dimostrato l’incontro tra il Consigliere Montefusco e l’ex senatore Nespoli fa saltare il banco. La riunione chiesta dal duo Montefusco-Ausanio per le ore 17:00 di ieri è saltata per metà. All’incontro si sono presentati circa sei-sette consiglieri con Montefusco che faceva da mattatore.

Logicamente l’ordine del giorno dell’incontro erano le dimissioni e la conseguente lettera del sindaco. E qui arriva la proposta di Montefusco che invita tutti i Consiglieri di maggioranza a sottoscrivere un documento di scuse all’indirizzo del sindaco. Quando si è visto perso, tra le tante assenze del pomeriggio, decide di proporre ad Antonio Pannone la firma sul documento a mo’ di portavoce della maggioranza. Proposta prontamente respinta dall’ex sindaco facente funzioni. Insomma il Consigliere di “Afragola Civica” cerca di ritagliarsi un ruolo da leader che difficilmente però riesce a impersonare. Tanto è vero che all’interno della riunione anche il Consigliere Boemio – tra i presenti – si lascia andare esclamando all’indirizzo di Montefusco che non può stare sempre lui su ogni pezzo .

In effetti privo di autorevolezza Montefusco cerca di dettare le linee guida a questa maggioranza, tanto è vero che è lui a chiedere la riunione di maggioranza, portare il documento già precompilato, a chiedere le scuse al sindaco e poi in maniera autonoma vira su Pannone per la firma. Peccato per lui che alla fine non ci riesce nulla di quanto programmato. Qui però, anche alla luce dell’incontro di ieri, ci sorge il dubbio su chi sia l’artefice di queste idee “geniali”.

Ma poi perché chiedere a tutti i consiglieri di maggioranza di fare le scuse al sindaco? Mica tutti i Consiglieri sono stati cattivi nei confronti del primo cittadino? Mica tutti i Consiglieri sono stati dei tiragiacca? Allora qual è il piano? Ma soprattutto: chi l’ha partorito? Nespoli o Montefusco? Davvero uno dei due considera il sindaco così ingenuo che possa accettare le scuse e tornare indietro sui suoi passi senza cambiare nulla, rischiando di passare per uno senza spina dorsale?

Sempre alla luce dell’incontro di ieri tra il senatore Nespoli e il Consigliere Montefusco è molto probabile che tutti questi piani siano frutto della mente dell’ex senatore, perché arrivati a questo punto non è vero che Nespoli voglia mandare a casa Grillo, non gli conviene. Nespoli, oggi, anche a fronte dei cambiamenti al vertice in Campania della Lega, non ha nulla, non è così forte come ama far pensare al di fuori di Afragola e sul proprio territorio è addirittura in imbarazzo e spieghiamo anche il perché.

Nessuno si è accorto che il gruppo nespoliano è diviso in due. C’è una parte della Lega che oggi non risponde direttamente a Nespoli e la dimostrazione è che ieri a quella riunione non si sono presentati. Infatti erano assenti il nipote dell’ex senatore Camillo Giacco, Francesco Russo e Benito Zanfardino. Allora l’ennesima domanda che sorge spontanea è: Qual è il vero gruppo di Nespoli? Paradossalmente il vero gruppo di Nespoli è quello che doveva essere del sindaco Grillo, ovvero, Montefusco, Ausanio, Maria Carmina Sepe, Lanzano con i due assessori Lanzano e Affinito. Questi rappresentano il braccio operativo dell’ex senatore all’interno di questa maggioranza.

A questo punto e alla luce di queste osservazioni sarà facile giocare la partita. Si, avete letto bene, la partita. Infatti è questa che sta giocando l’ex senatore, perché non vuole che Grillo vada a casa oggi. Sarebbe un ulteriore imbarazzo per lui e per il sottosegretario al Ministero del Sud Pina Castiello sia in caso di rimpasto di governo, sia in caso di caduta del governo. Allora meglio tenere le redini tese e continuare a correre su questa pista, anche se tortuosa. Tanto Nespoli è convinto di conoscere bene il sindaco Grillo e quali leve spostare per far rientrare il tutto. Ed è qui che il sindaco si giocherà la faccia e la reputazione.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo la lettera scritta dal primo cittadino, quella che tutti abbiamo letto, pare sia frutto di tre bozze scritte e scartate. Addirittura la prima lettera scritta era un attacco violento all’indirizzo dei Consiglieri comunali, attacco comunque affievolito nell’arco delle varie bozze ma comunque presente nell’ultima lettera. E si, perché da quello che abbiamo letto le accuse al legislativo così come ai dirigenti sono nitide ed è esplicite. Per questo è difficile tornare indietro. Chiunque abbia letto quella lettera ha pensato che il primo cittadino difficilmente tornerà sui suoi passi, perché l’unico atto d’amore verso la città e di salvaguardare la propria dignità è quello di dimettersi realmente anche dopo i venti giorni. E invece un’altra azione forte che dimostri ancora meglio l’amore verso la propria città e la propria autorevolezza c’è ed è possibile.

Sappiamo tutti che andare a casa oggi per il sindaco Grillo significa regalare Afragola di nuovo in mano agli stessi attori. La stessa classe dirigente si ricicla da decenni e lo farà anche dopo Grillo ed è proprio questo che bisogna evitare e paradossalmente, oggi, Claudio Grillo è l’unico che nei prossimi quattro anni che gli restano, ha la possibilità di instaurare quella discontinuità che porti ad una nuova concezione politica nel comune a nord di Napoli.

Per dimostrare la propria autorevolezza e non passare alla storia come il burattino di Nespoli che si è ribellato dopo un anno, Claudio Grillo può ritirare le dimissioni, formare un proprio gruppo di Consiglieri tra chi non risponde direttamente all’ex senatore, gli scontenti e coloro che non sono mai stati presi in considerazione, azzerare la giunta, togliere dall’esecutivo chi non ci ha pensato su due volte a dare le dimissioni da consigliere per assicurarsi un mensile sotto al cuscino e nominare una giunta tecnica di alto profilo, azzerare il proprio staff, almeno nella figura apicale visto che non risponde a lui direttamente – anche perché si contano parecchi diverbi tra il sindaco e il suo capostaff e  un’altra domanda che ci sorge è: siamo sicuri che il sindaco quando parla di dirigenti nella lettera si riferisce solo ai dipendenti comunali? – sedersi di nuovo sullo scranno più alto della città e continuare a lavorare solo ed esclusivamente per il bene collettivo!

Logicamente per fare questo ci vuole coraggio e determinazione e dopo, solo dopo, si vedrà chi e quanti di loro gli permetteranno di governare Afragola, anche perché chi ha il coraggio di mandare a casa un sindaco che opera per il bene comune sarà costretto a metterci la faccia, così come siamo sicuri che se si lavora per il bene comune, il primo cittadino può anche ambire a simpatie tra i banchi dell’opposizione, così da avere numeri in aula ancora più saldi e mettere all’angolo, una volta per tutte chi ha distorto il pensiero della Polis in città.

Da altre indiscrezioni raccolte, Forza Italia, anch’essa assente alla riunione indetta da Montefusco e Ausanio, fa sapere che in settimana si riunisce per decidere che linea adottare alla luce di tali problematiche. I consiglieri forzisti, inoltre fanno sapere di non essere intenzionati a chiedere scusa a chicchessia, per il solo motivo che loro non hanno fatto e richiesto nulla al di fuori di quello che è nel diritto di una lista che è risultata la prima ad essere votata nelle elezioni dell’anno scorso. Un altro che si fa sentire ed è sulla stessa lunghezza d’onda dei Consiglieri azzurri è Antonio Boemio che al margine della riunione di ieri voleva sapere da Montefusco da dove derivava la richiesta di scuse. Un modo per estraniarsi dalle accuse fatte dal primo cittadino. Allora, visto che parlando in generale, contestualmente si da alibi a chiunque di stralaciarsi dalle accuse, invitiamo il sindaco Grillo, al di là di quale sarà la sua decisione, di fare i nomi e cognomi dei Consiglieri che hanno, stanno e continueranno a rendere difficile l’azione amministrativa in città.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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