Resta sintonizzato

Afragola

AFRAGOLA. La saga familiare del sindaco continua. Ai nipoti del sindaco vanno più di 10.000 euro

Pubblicato

il

AFRAGOLA – È di pochi minuti fa l’ultimo post scritto dal Consigliere comunale Gennaro Giustino a mezzo facebook dove scrive: “Cari nipoti con la presente vi mando a dire che per ora sono solo 10.000 euro i soldi della paghetta per i vostri bellissimi disegni. Vi ricordo che ho fatto tutto il possibile perché la paghetta fosse certa (affido diretto) liquida e sopratutto prontamente esigibile (solo 10 giorni avete atteso) alla faccia di quelli che aspettano da anni! E ricordate lo ZIO vi guarda. Dalla casa di vetro è tutto!”

Appare indubbio che il riferimento del post sia all’indirizzo del sindaco Grillo che parla ai suoi nipoti, quella dell’agenzia pubblicitaria Playcom alla quale abbiamo già dedicato un nostro articolo (leggi qui).

Nel nostro articolo si parlava di un affidamento diretto per alcune elaborazioni grafiche di manifesti e poster inerenti alcuni eventi fatti sul territorio dall’Amministrazione comunale. Ma qui Giustino parla di 10.000 euro, noi ci eravamo fermati a 4500 oltre iva. È mai possibile che il capogruppo di “A viso Aperto” si sia sbagliato? Abbiamo indagato e in realtà abbiamo scoperto che nell’Albo Pretorio del Comune di Afragola esiste un’altra determina – la 255/2019 del 09/04/2019 – dove si affidano i lavori di Progetto grafico per alcuni eventi organizzati dall’Amministrazione Comunale senza specificare di quali eventi si stia parlando e senza che alla stessa sia stato allegato un preventivo della ditta. Ma le cose strane che accadono intorno all’affidamento di questa società, ricordiamolo, riconducibile ai nipoti del sindaco, ne sono tante e cerchiamo di elencarle senza fare confusione.

La determina in questione oggi è datata 29 Marzo, mentre quella di liquidazione per quest’affidamento è datato 29 Aprile dopo 12 gg dalla acquisizione della Fattura Playcom. In poche parole i primi €5490,00 elargiti a favore del nipote del sindaco Paolo Grillo, il quale dichiara di essere amministratore unico dell’azienda senza dipendenti, vengono pagati dopo 12gg. dalla presentazione della fattura al Comune, in barba a quanto dichiarato dal dirigente Chiauzzi nel bilancio comunale dove asseriva che i pagamenti ai fornitori registravano un ritardo che andava oltre i 180gg. Quindi non solo i cittadini afragolesi con i propri soldi pagano il nipote del sindaco ma lo fanno anche in maniera celere, per non parlare del secondo affidamento di altrettanti euro che arriva a distanza di un mese. Giusto il tempo di liquidare anche quest’ultima prima delle vacanze?

La cosa che salta subito all’occhio vigile di una persona attenta è che in realtà la sprovvedutezza o la malafede alberga nelle azioni di messa in liquidazione di alcune determinazioni poiché regola vuole che le determinazioni debbano essere pubblicate per 15gg successivi all’atto sull’Albo pretorio del Comune in modo che qualsiasi creditore possa tenere d’occhio l’ordine cronologico delle liquidazioni. Al Comune di Afragola si è trovato il metodo per raggirare l’ostacolo, forse anche inconsapevolmente, si è fatto una collezione di determinazioni di affidamento lavori del periodo Gennaio-Maggio e le rispettive liquidazioni sono state pubblicate nei giorni 10 e 11 Giugno in maniera tale che nessuno riuscisse a sapere chi e quando è stato pagato prima o dopo. Alla faccia della trasparenza tanto decantata.

Ma le domande che gli afragolesi che si possono fare non sono finite qua. Ci piacerebbe sapere con quale criterio si sia scelto che il Comune di Afragola per i propri eventi si debba affidare ad un’agenzia pubblicitaria. Visto che questa ditta, Playcom s.r.l., non ha mai fornito l’ente comunale. Al di là che siano i nipoti del sindaco, ci si domanda inoltre, con quale metodo questa ditta viene preferita ad altre agenzie che insistono sul territorio? Ma soprattutto, i cittadini afragolesi se ne sono accorti dell’enorme differenza comunicativa dell’ente comunale per giustificare l’emorragia di € 9000,00 oltre iva in tre mesi?

Per non parlare dell’utilità di dotarsi di una corporate identity degna di nota. Ora per chi non sapesse, oltre che ad essere elargiti ai nipoti del sindaco e qui si può registrare un vero e proprio atto di nepotismo – per carità nulla di penalmente rivelabile, se si è dichiarato di non essere in conflitto di interessi, ma molto discutibile dal punto di vista etico e morale – questi soldi rappresentano anche un vero e proprio spreco di denaro pubblico poiché l’ente comunale, non essendo un’azienda venditrice e quindi non avendo esigenze di vendere un prodotto catturando maggiormente l’attenzione del proprio target di riferimento, non dovrebbe avere un bisogno spasmodico di migliorare la propria veste grafica nei messaggi alla cittadinanza, anche perché nel prezzo della stampa, in una qualsiasi tipografia del territorio è compreso anche il costo delle elaborazioni grafiche. Pertanto non si crede, ma così come si evince dal risultato finale ottenuto, che nelle tipolitografie del territorio non siano presenti professionalità tali da non poter equiparare un lavoro che ai cittadini afragolesi è costato ben € 10.980,00.

Ecco perché, forse, il Consigliere Gennaro Giustino, chiude il post dicendo che lo zio li guarda dalla casa di vetro.

Scarica qui le determinazioni menzionate nell’articolo

PAP-01531-2019     PAP-01562-2019       PAP-00872-2019

 

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Afragola

AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

Continua a leggere

Afragola

AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

Pubblicato

il

AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

Continua a leggere

Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy