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CASORIA – Raffaele Bene, presentazione Liste e candidature.

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Sabato quattro maggio 2019 la pioggia intensa e la giornata rigida non hanno impedito a un numero di consistente di candidati e sostenitori di assistere alla presentazione delle Liste messe insieme a sostegno di Raffaele Bene Sindaco. La scelta di un luogo periferico, tra Casoria centro e la frazione di Arpino, soprattutto in un’area di collegamento vitale, non è stata casuale. La Sala più grande dell’Ucicinemas, occupata nella sua totalità, colma di spettatori, compresi quelli che erano in piedi. La stessa sala dell’atrio continuava ad accogliere persone per un appuntamento da non perdere. Una manifestazione sobria ma intensa, condotta egregiamente dal direttore del Domenicale di Casoria Pasquale D’Anna.

Si sono alternate al microfono otto donne in rappresentanza ognuna delle otto liste della Coalizione civica: “Casoria libera, Cittadini per BENE, Uniti per Casoria, Casoria nel cuore, Casoria VIVA, Obiettivo comune, Insieme per Casoria, Scelta democratica”. Le rappresentanti delle liste a sostegno di Raffale Bene Sindaco, hanno prima regalato qualche riflessone personale per poi leggere tutti i nomi dei candidati, uno ad uno. Gennaro Laudiero ha portato in sala la voce del Movimento di lotta per il lavoro di Casoria e dei problemi legati alla disoccupazione in città. Un video con una serie d’idee semplici e immediate per esporre il programma proiettato e che comunque sta facendo il giro del social. L’intervento del vicepresidente del Consiglio regionale Tommaso Casillo che ha spiegato i motivi di una scelta comune della coalizione, unanime, quella di candidare Raffaele Bene a Sindaco di Casoria. Il candidato Sindaco di Casoria ha cominciato con la famiglia, raccontando di come ha dovuto spiegare al figlio Mauro il significato della sua scelta e di cosa comporterà in caso di vittoria. Una panoramica sui problemi di Casoria ma soprattutto le soluzioni.

L’impegno dovrà essere massimo perché Casoria esca da questa pagina oscura che dura oramai da un decennio, lo dimostra il fatto che tre sindaci sono andati a casa anticipatamente rispetto ai cinque anni del mandato. La famiglia per Raffaele Bene rappresenta un cardine, il ringraziamento al papà, alla mamma alle sorelle e tutti gli altri membri che si prodigano in quest’avventura politica, in prima linea. Il ringraziamento a chi in sala sosterrà la sua elezione da candidato o da sostenitore. Alla fine di un intenso ma non lunghissimo discorso l’emozione di un ringraziamento speciale che Raffaele ha voluto tributare alla sua Francesca, moglie e compagna di vita che in quest’avventura è presente e lo sarà ancora dopo. La Sala dell’Ucicinemas, la più grande si è riempita di cittadini di Casoria, ex amministratori, la stampa, giovani e meno giovani, tutti uniti da un solo intento, sostenere Raffaele Bene e accompagnarlo alla sede di P.zza Cirillo il 26 maggio o il 9 giugno. Alla fine quando Rafaele Bene ha completato il suo ragionamento, tutti, indistintamente, erano in piedi. L’applauso è durato molto tempo, in piedi a dar forza al candidato Sindaco e soprattutto infondere a tutti una grande carica. Mentre in tanti si allontanavano, altri si stringevano intorno a Raffaele Bene per una foto di gruppo. Tutti stretti intorno al proprio candidato Sindaco e come ha sottolineato nel suo intervento Tommaso Casillo: “A parte essere una persona per bene, Raffaele è soprattutto una persona seria, che non alza i toni della polemica, ma propone buone idee, soprattutto soluzioni concrete”. All’uscita la pioggia era ancora copiosa in Via San Salvatore ma sui volti di chi andava via, c’era un sorriso di gioia, speranza, soprattutto sicurezza per aver fatto “la scelta giusta” con Raffale bene Sindaco.

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Casoria

Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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