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CASORIA. Campania Libera apre così la propria campagna elettorale

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CASORIA – Campania libera incontra i cittadini. Con questo titolo 22 febbraio alla Biblioteca comunale di Casoria  è iniziata la campagna elettorale, per le elezioni comunali del 26 maggio. Una sala stracolma, come pieno era l’atrio e lo spazio antistante la struttura comunale, a moderare il dibattito Paolo Borzillo, giornalista. Dopo l’introduzione Borzillo invita i presenti ad intervenire. Il primo a prendere la parola Gianni Bianco, promotore, insieme a Salvatore Iavarone, del Movimento civico “Casoria Viva”. Discontinuità dopo l’esperienza Fuccio, una coalizione “civica”, soprattutto una precusazione “dopo sette elezioni e sei sindaci, riuscire ad ottenere una vittoria politica che, in città non c’è mai stata con l’obiettivo di riportare Casoria ad essere una grande città, quale è sempre stata”.

Marco Colurcio, ex consigliere comunale della frazione di Arpino: “giusto coinvolgere dal basso le scelte politiche, con l’amministrazione Carfora, avevamo raggiunto buoni risultati come il trasporto pubblico interno, sarà giusto recuperare il rapporto con i cittadini”. Pietro Albano, ingegnere, propone alcune idee riguardanti l’Ecodistretto di san Pietro e l’eventuale cambio di destinazione d’uso dell’area. Andrea Capano, consigliere uscente usa parole durissime contro l’amministrazione uscente per avere eluso le promesse e soprattutto la rivoluzione sbandierata, il suo augurio per lavorare a costruire una coalizione che sappia rappresentare i cittadini. Raffaele Abriola da cittadino chiede che al programma partecipino alcuni cittadini per renderlo leggero ed attuabile, pochi punti, chiari. Tina Conte denuncia il totale scollamento della passata amministrazione dai cittadini “erano li solo per occupare poltrone”, la sua proposta valorizzare il trasporto in città in particolare quello di collegamento e la mobilitá cittadina. Giuseppe Sannino, abitante di Casoria, pone l’accento sull’impossibilità di circolare in città per i disabili, con parcheggi per invalidi occupati abusivamente, strade poco idonee al passeggio di carrozzine e soprattutto una insensibilità amministrativa, da sempre verso questi problemi.

Chiude gli interventi Tommaso Casillo che, ringrazia i convenuti e coloro che di sono alternati al microfono. “Questo è il primo di una serie di incontri. Ad Arpino l’amministrazione Carfora risolse egregiamente il problema della centrale a biomasse, come oggi le voci messe in giro e che hanno creato preoccupazioni per la frazione di Arpino per la dislocazione dell’Ecodistretto. Sarà con i cittadini che si troveranno soluzioni. In città si è scesi al 27% della riscossione dei tributi e noi siamo nettamente contrari all’esternalizzazione di questo servizio. Sarebbe opportuno che questo problema, come altri, siano discussi dalla prossima amministrazione. La piazza di Casoria è stato un errore e bisognerà modificarla come pure bisognerà prestare attenzione alle porte di Casoria ed evitare lo scempio come la rampa di accesso dell’uscita dell’asse mediano ma anche di altri ingressi in città”.

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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