FRANCESCO ACQUAROLI: “Il mio sogno è recitare con Clint Eastwood”
di Monica Cartia
Francesco Acquaroli, romano, classe 1962, attore televisivo, cinematografico e teatrale, è stato protagonista di tante fortunate serie Tv, da DISTRETTO DI POLIZIA a ROMANZO CRIMINALE, a ROCCO SCHIAVONE fino SUBURRA, la cui seconda attesissima serie partirà il prossimo 22 febbraio su Netflix.
Francesco si è raccontato a Minformo.
1. Francesco, attori si nasce o si diventa?
Qualunque attività umana iimplica una predisposizione naturale, poi però è necessario incontrare le persone giuste, sono necessari la capacità, la tenacia, lo studio e l’impegno.
Si tratta di un lavoro duro ed impegnativo e devi avere quella passione che consente di superare i momenti difficili che non si verificano solo quando non lavori ma anche quando ti trovi a lavorare in un contesto non adeguato.
Si sta spesso lontani da casa, si deve essere a che predisposti a fare una vita scomoda.
E questo le persone non lo sanno perché della vita dell’attore colpisce quel che riluce, ossia il successo, il vivere sotto i riflettori.
Infatti davanti agli occhi del pubblico balza l’aspetto glamour , lo stare davanti ai riflettori.
Ma quello non basta, anzi, spesso diventa anche pesante da vivere.
2. Nella tua carriera hai recitato con grandi registi ed autori. Chi tra loro consideri un vero faro?
Quello con Giuseppe Patroni Griffi è stato un incontro meraviglioso, che ha segnato la mia vita. Era un uomo dotato di una straordinaria cultura, un uomo di spessore vero ed grande nella sua semplicità. Sono stato fortunato ad incontrarlo. Ma posso parlare anche di Luca Ronconi, dell’incontro con Nanni Moretti (tra i miei registi prediletti) e con Matteo Garrone.
3. Qualche nome di attore prediletto.
Sugli italiani sorvolo, ce ne sono tanti davvero bravi. Se penso invece agli attori stranieri, uno su tutti: Peter Sellers, un grandissimo attore, uno che sa rendere vere le situazioni surreali senza scadere nella citazione da commedia.
4. Nella serie Suburra interpreti il personaggio di Samurai, potente criminale romano, la personificazione del male. Come fai a calarti in un personaggio così malvagio e negativo?
Io credo che nell’essere umano coesistano tanti aspetti e altrettante sfaccettature, quindi un attore non deve mai essere reticente nell’ interpretare il male. In sostanza l’attore deve sospendere il proprio giudizio ed entrare nel personaggio. Sempre.
5. Ti aspettavi un simile successo da Suburra?
Non me lo aspettavo ed anche questo è un aspetto affascinante del mio lavoro: l’effetto sorpresa. Perché non sai mai che impatto avrà sul pubblico una storia, un personaggio che interpreti, un lavoro che fai.
6. Che rapporto hai con Roma, la tua città?
Amo Roma profondamente, mi lascio abbracciare dalle sue strade che amo percorrere a piedi. Roma è meravigliosa. Amo molto anche Napoli, la trovo stupenda e lo dico sempre ai miei cari amici napoletani.
7. Progetti futuri?
Ho da poco ricevuto la telefonata del regista greco Costa Gravas per un film che inizierò a girare a marzo tra Atene e Parigi. Ne sono felice. Poi farò ancora teatro e tanta televisione.
8. Quanti sogni ci sono nel tuo cassetto?
Ne ho Tanti (ride n.d.r.). Però se proprio devo sceglierne uno, ti dico che vorrei recitare con Clint Eastwood, il mio mito da sempre. Pensa che quando ero piccolo – ed ero abbastanza pigro nel parlare – riuscivo a pronunciare perfettamente il suo nome, meravigliando mia madre. Ho appena visto il suo ultimo film, THE MULE: che dire? Clint è grande, un numero uno!