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AFRAGOLA. Caro Sindaco le scrivo…

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AFRAGOLA – Caro Sindaco, la città alle porte di Napoli che ha visto i suoi natali, non attraversava un buon periodo dal punto di vista politico, prima di lei c’era un’amministrazione che ha impiegato cinque anni per trovare i giusti equilibri che consentissero all’ex sindaco di rimanere seduto sullo scranno più alto fino a fine mandato, lasciando la città nel baratro dell’immobilismo.

I cittadini erano stanchi ed avevano voglia di cambiamento, hanno riposto in lei ogni fiducia, erano consapevoli che il livello della classe dirigente era di bassissimo livello, erano consapevoli che i consiglieri che l’avessero circondata sarebbero stati sempre gli stessi, ma era di lei che si fidavano e nonostante la sua coalizione presentasse un mix di varie ideologie l’han votata lo stesso, perché le sue parole in campagna elettorale hanno fatto breccia nei loro cuori. Lei diceva e glielo ricordo, che non era un personaggio politico, era un uomo della società civile prestato alla politica e quello che era stato capace di fare nella sua vita imprenditoriale sarebbe stato capace di riportarlo nella casa comunale, che una volta eletto avrebbe ordinato di spostare il suo ufficio al primo piano per consentire ai cittadini, anche quelli con difficoltà motorie, di raggiungere la sua stanza in maniera agevole, la sua passione dimostrata nei comizi non è passata inosservata e la gente l’ha premiata. Ma cosa è successo dopo pochi mesi?

È bastata una piccola ostruzione fatta da quelli di Forza Italia nella formazione della giunta prima e in quella dello staff poi per farla rifugiare nei consigli di quell’ombra tanto denunciata dai suoi concorrenti in campagna elettorale, dando così, in un batter d’occhi, torto a chi aveva creduto alle sue parole ammaliatrici. E pregherei qualsiasi addetto ai lavori di risparmiarsi qualsiasi smentita su quelle che sono le mie opinioni perché da adesso mi limiterò a raccontare solo i fatti.

L’aiuto che magari qualcuno più esperto le ha dato e forse le sta continuando a dare ha avuto i suoi frutti in termini di equilibri, ma ha fatto pure in modo che la sua amministrazione si tinteggiasse sempre di più di colore verde, lo stesso colore della Lega, il partito tanto caro anche alla sua amica deputata Pina Castiello che dopo aver portato il Ministro dell’Istruzione nel plesso scolastico frequentato dal figlio, in pieno stile imperialistico, insieme a lei, mentre il Ministro Bussetti, in tono del tutto dispregiativo, invitava noi gente del Sud ad andare a lavurà, annuiva con la testa in segno di assenso. Ecco ci si domanda in questo caso, quanto danno alla testa i ruoli istituzionali per far sì che un sindaco o una deputata dimentichino o peggio ancora non rivendichino le proprie origini? Cosa le è stato promesso affinché lei in più di un’uscita pubblica non perdesse tempo a far intendere quali fossero le sue idee politiche in sfregio a quanto dichiarato nell’estate scorsa in piena campagna elettorale?

A far da ciliegina sulla torta sono state le dichiarazioni che ha rilasciato a “Il Mattino” dove diceva: “È una persona di scuola e si vede. Mi stupiscono le polemiche che sono nate. Nell’intervento che ha fatto si è dimostrato molto attento alle esigenze dei territori e pienamente consapevole dei problemi del Sud”. Ecco, adesso premesso che il suo staff è ancora incompleto e augurandomi che tali dichiarazioni non siano state passate sotto banco dalla Castiello o chi per essa – in quel caso potrei anche capire gli interessi politici che la deputata abbia – ed essendo sicuro che queste parole siano sue e partorite dalla sua mente, mettendole al confronto con quelle dichiarate dal Ministro dell’Istruzione: “Voi del Sud vi dovete impegnare forte, ci vuole più sacrificio, più lavoro, più impegno”, lei, caro sindaco, ci deve dire se è d’accordo con Bussetti, quindi da quello che lei dichiara, essendo il Ministro a conoscenza della situazione al Sud, anche lei è d’accordo che noi del Sud ci dobbiamo impegnare forte, fare più sacrifici e lavorare di più? È proprio questo il passaggio che mi manca. Allora anch’io posso essere d’accordo con lei. E di rimando le chiedo, se lei era consapevole del fatto che noi al Sud dovessimo lavorare di più e consapevole che lei è uno stacanovista convinto, allora non tenga la cittadinanza sulle spine, dica apertamente cosa mantiene ferma al palo la sua città. Cosa è stato fatto da nove mesi dalla sua amministrazione? E perché l’aula consiliare è in continuo fermento con spostamenti di consiglieri da un gruppo all’altro? Se proprio non sa dare risposte, gliene suggerisco alcune.

Le dichiarazioni del sindaco Grillo rilasciate a “Il Mattino”

La sua virata verso destra, forse per trovare un ombrello al Ministero degli Interni, sotto cui ripararsi quando qualcuno si accorgerà che all’interno della sua giunta sono state affidate deleghe a persone che per il bene della trasparenza e legalità da lei tanto ostentate in estate, era bene non affidare, ha fatto storcere il naso a qualcuno. Le ricordo che all’interno della sua maggioranza ci sono anche forze politiche moderate e di centrosinistra alle quali, forse, non vanno giù alcuni suoi atteggiamenti come lo stendere il tappeto o riservare un buffet per pochi intimi al leader del carroccio, minimizzare sul pericolo razziale che può ripetersi in Italia o annuire alle parole razziste del Ministro dell’Istruzione.

Ma la colpa non è sua e lo comprendo, d’altronde, oggi il suo unico interlocutore non siede neanche tra i banchi del Consiglio Comunale, la colpa è di chi, pur di conservare la poltrona o le prebende pattuite non dice nulla, non alza la voce o chi ha tentato di alzarla, l’ha abbassata poco dopo chissà per quale arcano motivo. La colpa è anche del gruppo “Campania Libera” che esprime un’assessora che ad oggi ancora non si sa se aderisce o meno al progetto presentato dai membri del legislativo, la stessa che si fa fotografare al fianco del leghista Salvini e che non disdegna gli eventi destrorsi tanto cari a questa amministrazione. Mi auguro che Boemio e Castaldo abbiano un sussulto di dignità e aprano gli stessi occhi che posseggono i comuni cittadini, abbiano forte il senso di appartenenza al gruppo dove hanno appena aderito che presenta come suo leader il governatore Vincenzo De Luca e che molto presto, anche loro, così come han cominciato a fare quelli di “Democratici Popolari” chiederanno il conto di questa conduzione anomala.

Il duo De Stefano-Moccia ha cominciato col presentare cinque proposte e chiedere un assessore, così presto si può vedere il primo cittadino da che parte sta, ma Campania Libera? Perché non fa sentire la sua voce? Forse il suo silenzio risiede nelle vecchie amicizie rinsaldate con il ricordo dei fasti di un tempo col governo ombra di Afragola? Anche questo sarebbe lecito sapere.

Infine vorrei ricordare a lei, caro sindaco, che la Lega in quel di Afragola, ha collezionato il 5,44% e l’attenzione da lei rivolta è leggermente spropositata se pensa di essere riconoscente verso chi, collezionando altre quattro liste da 2% cad. ha permesso la sua elezione al primo turno. Lo stesso ragionamento lo potrebbe fare qualsiasi altro gruppo politico, Forza Italia in primis.

La saluto mio caro sindaco con la consapevolezza che la sua maturità e intelligenza possano fare tesoro delle mie critiche ricordandole inoltre che gli equilibri in politica non si raggiungono accontentando il più forte, il più scaltro o il più potente ma tenendo ben salda la propria autorevolezza, quella che dovrebbe possedere qualsiasi sindaco che si rispetti.

I miei ossequi mio caro Claudio Grillo, la lascio con una notizia, da oggi, come ha potuto già vedere dal suo primo articolo, le vicende politiche di Afragola saranno trattate anche, con le sue riflessioni, da un personaggio illustre della vostra amata terra. Lino Casobbico.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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