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CASORIA – Sindaci in campo.

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Durante il periodo natalizio Casoria ha vissuto la sfiducia al sindaco Pasquale Fuccio del PD con una certa dose d’indifferenza, forse perché nessuno si era accorto in città di un’amministrazione degna di questo nome. Le notizie corrono in face book, diventata l’Agorà della discussione politica, come lo era un tempo non molto lontano Piazza Cirillo per gli addetti ai lavori, il marciapiede per le comari. Voci di corridoio, ancora non si è avuta l’ufficialità, parlano di un gruppo composto da: Stefano Ferrara, Enzo Carfora, Sergio D’Anna, Antonio Pugliese a sostegno della candidatura di Giovanni Del Prete a Sindaco di Casoria. Il gruppo di navigati politici si pone al centro della geografia politica cittadina, il che darà loro la possibilità di dialogare a destra e a sinistra. La consistenza elettorale e i numeri del pentagono di centro, garantiscono una certa agilità politica, addirittura nell’immaginare un percorso autonomo pensando di poter avere i numeri per arrivare al ballottaggio. Intanto la Lega di Salvini a Casoria ha preso corpo, con la benedizione del segretario provinciale Biagio Sequino sono stati nominati Antonio Perna segretario cittadino e Gennaro Laezza portavoce. Le indicazioni a sindaco per questo gruppo politico a oggi non ci sono ma sempre sottovoce, qualcuno sussurra il nome di Pietro Iodice figura storica del centrodestra locale. Luca Scancariello già candidato a sindaco nel 2016 per Fratelli d’Italia e alle politiche del 2018 nel collegio alla Camera, ancora non ha messo in campo la sua di candidatura, aspettiamo che sciolga la riserva. Forza Italia sembra essersi sublimata come la canfora, qualcuno pensa che sarà Gennaro Nocera, ex consigliere regionale ad organizzare una lista e sedere al tavolo delle trattative locali, con quali ambizioni ancora non si sa. La Lega di Salvini preferisce la politica dei due forni, alleata del M5s a Roma, con il centrodestra nei livelli locali. Il secondo alleato del governo giallo verde, il Movimento cinque stelle, a Casoria avrà con tutta probabilità la ricandidatura di Elena Vignati, consigliere uscente. Veniamo al centrosinistra. L’ex candidato sindaco Giuseppe Santillo, sconfitto alle passate elezioni amministrative, si è dimesso qualche mese prima dell’addio alle armi dell’intero consiglio comunale a Natale, credo non sarà della partita, in nessun caso.

Il direttivo cittadino del Partito Democratico intanto, ha invece incaricato la consigliera regionale Antonella Ciaramella di aprire il tavolo del centrosinistra. La consigliera regionale dalla sua pagina fb scrive: “Ieri sera si è tenuta una riunione del Partito Democratico di Casoria durante la quale mi è stato dato pieno mandato nella gestione di questa delicata fase elettorale”. Ringrazio sentitamente tutti per la fiducia accordatami, seppure consapevole che si tratti di un compito difficile e delicato. Tuttavia, il mio ruolo di Consigliera, ma soprattutto come cittadina di Casoria che riveste questo ruolo, mi sento chiamata a mettermi al servizio di una nuova partenza della politica della città che sposti il protagonismo dai singoli alle organizzazioni collettive, a cominciare dal partito e dal candidato sindaco naturale Pasquale Fuccio”.  II Vicepresidente dell’Assemblea regionale Tommaso Casillo per adesso pensa al lavoro politico istituzionale in regione e non ci sono dichiarazioni indicative per un percorso che non sia quello di un centrosinistra unito, da lui sempre paventato e sostenuto. La scelta del candidato sindaco unitario per adesso è solo un’idea autoctona del PD locale intorno alla figura di Fuccio e la responsabilità assunta da Antonella Ciaramella sarà un’impresa epica, da apprezzare il coraggio. Di quello che ha dichiarato, da sottolineare l’ultima parte “… a cominciare dal partito e dal candidato sindaco naturale Pasquale Fuccio”.

Oggi il Partito Democratico vive una crisi latente, da Roma a Casoria, passando per Napoli e se si hanno segnali positivi, come l’elezione del giornalista Andrea Frailis, eletto deputato in sostituzione del velista Andrea Mura a Cagliari non deve entusiasmare molto. Alla base del successo per il centrosinistra nel capoluogo sardo c’è il merito del sindaco Massimo Zedda, non di equilibrismi politici, tatticismi o primarie. Ammettere i propri errori in politica non è facile, si è sempre pronti a decantare le proprie glorie e Fuccio nel giorno del suo commiato l’ha fatto ma non è questa la strada. L’autocandidatura e l’indicazione del proprio partito quale naturale candidato sindaco è un fatto a Casoria per il PD ma altra cosa sarà mettere in campo un progetto vincente per il centrosinistra in città, impresa che, Antonella Ciaramella, per forza di cose dovrà condividere. In democrazia tutto è possibile e a oggi questa la scena su cui si proporrà il film delle imminenti elezioni comunali del 26 maggio 2019, non dimentichiamo in concomitanza con le elezioni europee. Siamo al trailer, c’è tempo per le scene mozzafiato, le racconteremo tutti, dall’inizio fino ai titoli di coda.

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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