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Cronaca

NAPOLI – Attentato alla pizzeria Sorbillo.

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Durante la notte la pizzeria Sorbillo ha subito un attentato dinamitardo. Luigi ha postato in facebook una foto in cui scrive “Chiuso per bomba – La Pizzeria Sorbillo, Gino, riapriremo presto”. Se leghiamo questo evento alle bombe di Afragola, dobbiamo dire che la situazione è davvero esplosiva e non è una metafora. Assistiamo interdetti nel frattempo agli spot pro o contro i profughi delle navi O.N.G. Luigi De Magistris da un lato non rispetta le nuove disposizioni normativa in materia di accoglienza e decide di farsi paladino della crociata degli accoglientisti a tutti i costi, senza orario e senza bandiera. Ad ascoltare le sue dichiarazioni bisogna dire che un fondo di verità c’è: “Se non diamo la possibilità a queste persone di essere inserite nell’anagrafe saranno cittadini invisibili, diventando preda facile della malvivenza organizzata o di microcriminalità. In un modo o nell’altro dovranno vivere”. Il ragionamento non fa una grinza sul piano pratico, ma arricchire questa decisione, al di fuori della legge mai dire fuorilegge, della solita e noiosa retorica a difesa della Costituzione e dei vari titoli che la compongono, davvero sembra fuori luogo. Conosciamo De Magistris, sarà sempre dalla parte del disagio, anche se a volte eccede quando dice “andremo in mare a prenderli e apriremo il porto di Napoli”.

Di contro abbiamo il paladino del “mandiamoli tutti a casa”, Matteo Salvini Ministro degli interni che cavalcando le ansie e le paure dei cittadini, anche napoletani, basta andare dalle parti di Piazza Garibaldi per comprendere il perché, guadagna consensi. Insieme i leghisti e quasi tutto il M5s, hanno votato la legge restrittiva in materia di accoglienza in Parlamento. Matt il poliziotto propone il rispetto totale della norma che prevede l’espulsione da un lato e il blocco di profughi provenienti dalle navi O.N.G. Come andrà a finire? Sono sicuro che le schermaglie, i ricorsi e le denunce alla Corte costituzionale e alla Corte europea, saranno a pioggia, almeno fino alle Elezioni europee, poi si calmeranno. Saranno i nuovi contendenti di uno scontro populista, certo non popolare, da due geografie politiche alternative, speriamo bene. Eppure una cosa mi verrebbe da dire a entrambi, alla luce di quello che è accaduto ieri notte a Napoli “ma il problema della sicurezza in Italia, a Napoli in particolare, è rappresentato dagli immigrati, regolari o clandestini che siano?” A una persona ammalata di tumore, possiamo dire “guarda sei rovinato, hai una fastidiosa acne al viso”. Alla luce di questo scontro modello “Peppone e Don Camillo”, credete che i napoletani apprezzeranno nuove chiassate? Dice bene Paolo Chiariello “La bomba che ha fatto saltare in aria la pizzeria Sorbillo costerà carissima a Napoli e ai napoletani”.  Davvero credono di essere intelligenti questi delinquenti? Quante attività lecite e illecite nei meandri dei luoghi storici di Napoli vivono grazie al turismo, quanti esercizi commerciali, artigianali, della ristorazione e quant’altro vivono grazie al turismo? Tante, tantissime e tra queste anche quelle gestite dagli “amici”, possibile siano così stolti questi malavitosi? Allora perché allora attentare a una delle eccellenze di Napoli, la pizzeria Sorbillo, magari per il pizzo, non basta quanto la caparbietà di questi grandi artigiani, come tanti altri, hanno portato nel mondo la pietanza più prelibata? Vergogna, solo vergogna per questa gentaglia che definire barbari è un’offesa alle popolazioni barbariche che nel civilizzarsi ci hanno donato al mondo l’Età moderna.

Quello che è accaduto a Sorbillo è un attentato al cuore di Napoli e a chi rimboccandosi le maniche eleva la città partenopea ai massimi livelli dell’enogastronomia ma anche alla cultura culinaria mondiale. Vorrei fare un appello congiunto a De Magistris e Salvini se ne avessi la possibilità. La politica, quella vera, sa che ci sono momenti in cui bisogna unire le forze e non dividersi e accapigliarsi su questioni serie come l’accoglienza ma non fondamentali come la lotta alla camorra a Napoli e provincia. Aprite tavoli Istituzionali, si presidino le strade con Esercito, Marina e Aviazione, s’impegnino tutte le forze dell’ordine per estirpare questa malapianta che opprime la maggioranza onesta di Napoli. La sabbia nella clessidra è quasi esaurita e i cittadini sono esasperati, impauriti e disorientati, altro che immigrati. Gino Sorbillo non demorde, riaprirà e spero ci siano tutti alla riapertura Salvini e De Magistris, Fico, DI Maio, De Luca, basta divisioni su questi temi, si arrestino questi banditi, pene esemplari a difesa di Napoli e la sua Area metropolitana.  Solo per dovere di cronaca mi corre l’obbligo di scrivere che ad Afragola sono già nove le bombe esplose. L’appello comune nella città di Sant’Antonio è unanime da parte della società civile, Sindaco in testa ma qui, nell’Area Nord di Napoli di sabbia ne è rimasta qualche granello in meno di Napoli, non ci sono i riflettori nazionali. Cominciamola a riempirla di nuovo questa clessidra della legalità, stando al fianco di chi ha subito un attentato soprattutto. Si uniscano le forze contro i delinquenti a Napoli come Afragola, la Camorra, non è buona.

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Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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