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ESCLUSIVA. Gianfranco Gallo: “Un uomo d’arte a 360 gradi”

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🎥 Esclusiva. Gianfranco Gallo: “Un uomo d’arte a 360 gradi”

di Monica Cartia

Gianfranco Gallo, attore purosangue, ha l’arte impressa nel DNA: è figlio del grande Nunzio Gallo e dell’attrice Bianca Maria Varriale. Ha all’attivo una carriera costellata di successi al cinema, a teatro ed in tv, nonché come autore e come regista. Gianfranco Gallo è stato – per dirne alcuni – il camorrista Gabriele Donnarumma in Fortapasc ed il crudelissimo suocero di Gennaro Savastano in “Gomorra 3 – La serie”.

Ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con lui.

1. Gianfranco, attori si nasce o si diventa?

Io mi reputo un artista, artisti si nasce, forse attori si diventa. Io sono quello che faccio, penso, scrivo, metto in scena spettacoli teatrali o giro films, ma sono quello che faccio, 24 ore su 24.

2. Raccontaci le tappe più importanti della tua carriera.

Si parla di 37 anni, un po’ difficile. Posso farti qualche nome che credo abbia influenzato più che altro il mio modo di vivere e lavorare insieme: Roberto De Simone, Lina Sastri, Croccolo per la sua libertà, nel Cinema Marco Risi, Francesca Comencini li sento molto affini.  

3. Al cinema sei stato Don Salvatore, prete che sfrutta la comunità di fedeli a Castel Volturno nel film “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei stato il camorrista Donnarumma in “Fortapasc” di Marco Risi. Quest’anno hai fatto parte del cast “Ricchi di fantasia”, con Castellitto e Sabrina Ferilli, e di “Palato assoluto” con Vinicio Marchioni, Valeria Solarino e Alessandro Haber, regia di Francesco Falaschi. E sei stato il feroce don Giuseppe Avitabile, il suocero di Genny Savastano, in “Gomorra 3”. Quanto hai dato di te a questi straordinari personaggi?

Cerco di dare quello che posso, a volte, per farlo, si ha più tempo , a volte di meno. In ogni ruolo cerco di sciogliere me stesso, come una goccia di anice in un bicchierino d’acqua, alla fine sembra tutto trasparente, ma il profumo testimonia una presenza. Non hai nominato “Milionari” di Alessandro Piva dove interpreto Don Carmine, lì ho fatto un lavoro sul fisico e sull’invecchiamento che mi ha molto coinvolto, il risultato credo che lo si veda. A volte mi capita che la gente non mi riconosca nei films, questo è un bene perché vuol dire che divento altro ed è un male per la mia notorietà. Scherzi a parte, è così. Sul set di Gomorra, dopo un giorno passato a girare in una chiesa piena di comparse, una di loro, dopo che mi ero rivestito coi miei abiti, mi chiese dove fosse “Avitabile” perché voleva un autografo. Avitabile, come saprà, ero io. MI aveva visto recitare per almeno 8 ore.

4. Cinema, teatro, Tv: che cosa ti piace fare di più?

Non ho preferenze, sono modelli espressivi diversi, che mi danno tutti la possibilità di fare quel che devo per una mia esigenza di vita.

5. So che ti stai dedicando alla regia…

DA sempre, almeno dal 1988 sono regista ed autore di quel che faccio in Teatro. Per il Cinema ho scritto due cortometraggi che vinsero premi. Il 2019 vedrà la mia prima regia di un lungometraggio.

6. Essere nato in una famiglia di artisti dà forza o limita?

Pregi e difetti: i pregi derivano dall’abitudine e dalla familiarità che hai col mondo in cui ti muovi, i difetti vengono dall’invidia della gente, all’inizio devi far capire che sei un’entità a parte e che meriti quello che hai.

7. Con tuo fratello Massimiliano portate in scena nei teatri italiani una commedia esilarante dal titolo COMICISSIMI FRATELLI. Vi piace recitare insieme?

Anche questo testo è scritto e diretto da me. Se ci piace recitare insieme? Non ha molta importanza, al pubblico piace vederci insieme e questo è quello che conta, ma diciamo di si, diciamo che in scena ci divertiamo. Credo che questo spettacolo sia l’ultimo che ci vedrà sul palco insieme almeno per un po’ di tempo. E’ un peccato ma per motivi vari sarà così. Ho sempre cercato di tenere la famiglia unita almeno sul palcoscenico, non ci sono riuscito.

8. Che rapporto hai con Napoli, la tua città?

Sono Napoli e Napoli sono io, quindi ci litigo ogni giorno ma la curo, la pulisco, la faccio riposare, le chiedo tanto e il rapporto con lei è costante, ossessivo, passionale e disperato.

 9. Sei tifoso?

Malato, fui folgorato da Diego, prima di lui tifavo Milan, ero bambino, non capivo. Sono un pazzo disincantato dunque pazzo al quadrato, so che è tutto un business e mi ostino al contempo, a buttare il sangue ad ogni partita.

 10. Che cosa porteresti con te su un eremo?

La mia mente e basta, con quella si può organizzare tutto. Ma dovrebbe essere intatta. L’unica cosa che mi terrorizza è perdere l’uso del cervello, diventare dipendente da qualcuno, da altri. Preferirei morire.

11. Che cosa vuoi fare da grande?

Vorrei ritornare bambino ma non è possibile. Quindi: far del bene ai giovani.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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Il piccolo Ethan riabbraccia finalmente la madre Claudia: “Sono felicissima”

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una madre e di un figlio che si sono ritrovati dopo circa tre mesi.

Si tratta del piccolo Ethan, che ha finalmente riabbracciato la madre Claudia, dopo che lo scorso agosto il padre del piccolo nonché ex marito della donna, Eric Howard Nichols, le aveva sottratto con l’inganno il bambino mentre erano in vacanza in Puglia.

Tuttavia, la Polizia statunitense è riuscita a rintracciare e bloccare l’uomo nella contea di Orange a Los Angeles, dove si era trasferito con il figlio dopo la fuga. Pertanto, intorno alle 23 di ieri la donna è arrivata a Los Angeles riabbracciando il figlio.

Ecco le parole della donna:

“Sono felicissima. Come mi ha visto, mi ha fatto il suo splendido sorriso. L’ho trovato cresciuto, molto più pesante, ormai ha sei denti e gattona velocissimo. Si mette dritto in piedi da solo, è meraviglioso essere di nuovo con lui”.

Adesso il piccolo è stato affidato temporaneamente alla madre Claudia Ciampa, poiché ci sarà un percorso giudiziario che vedrà come controparte il padre americano del bambino, con un giudice che deciderà sull’applicazione della Convenzione Internazionale de L’Aja e a chi spetterà tenerlo definitivamente.

“Ora cominceranno le udienze, di cui la prima sarà già domani. Speriamo che si risolva tutto per il meglio e al più presto, così che possiamo tornare insieme in Italia”, afferma Claudia dall’America.

L’avvocato Gian Ettore Gassani, difensore di Claudia e presidente dell’AMI ha aggiunto:

“Il ministero invita tutti alla calma e siamo d’accordo anche io e la madre. Siamo solo all’inizio di un’avventura difficile, che ci farà attendere ancora un po’ di tempo per la decisione finale del giudice sul rimpatrio della signora Ciampa e di suo figlio”.

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Napoli celebra Maradona con un raduno a lui dedicato: le ultime

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Diego Armando Maradona continua a vivere nel ricordo di chi lo ha amato e di chi ne ha ammirato le gesta, soprattutto quella città di Napoli che non lo ha mai dimenticato.

Pertanto, grazie all’idea dell’avvocato Sergio Pisani, la figura del Pibe de Oro sarà celebrata nel raduno intitolato ‘Maraduno’, che vedrà la partecipazione attiva del pubblico protagonista del primo murales umano dedicato al compianto campione argentino.

Il raduno si terrà all’Edenlandia di Napoli domenica 24 novembre, con l’obiettivo di unire i tifosi, i sostenitori di Diego e la città intera. Gli organizzatori invitano i partecipanti a portare foto dei loro tatuaggi e tributi artistici dedicati al campione argentino, che verranno poi trasformati in un murales collettivo.

L’inizio è fissato per le ore 12, con un dj set a tema Maradona e proiezioni su un maxischermo. Seguiranno l’esibizione della Banda Argentina e canti in onore di Diego; la raccolta e l’esposizione di cimeli e tatuaggi tributo a Maradona, con apertura del progetto murales umano; una mostra dei cimeli storici di Maradona; la premiazione dei 10 personaggi vicini a Diego e una foto di gruppo per il libro celebrativo realizzato con l’editore Cuzzolin, con le fotografie che verranno scattate dai professionisti Mario Durante e Nico Nocera.

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