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Ambiente

Caivano: Le guardie ambientali e i giochi di potere

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Se son rose fioriranno, dice un vecchio proverbio.

Torniamo al discorso ambiente e alla sua tutela in quel di Caivano che fu già indicato come luogo funesto da associazioni, cittadini volenterosi e prelati più o meno cattolici.

Un territorio che si vede protagonista nella cattiva sorte, abbandonato dalla sua sposa nel momento peggiore della sua storia, quell’amministrazione comunale che dovrebbe indicare i modi e i tempi per riportarlo ad essere un luogo almeno accettabile agli occhi dei suoi cittadini.

Sono stato accolto bene dai funzionari che si fanno in quattro per controllare il territorio, compreso il responsabile delle guardie ambientali che, al di la delle polemiche, mi ha ben illustrato il lavoro svolto dalla sua associazione.

Un interlocutore di eccezione è stato l’Architetto Andrea Mascolo che ha precisato il ruolo e l’azione svolta in quegli uffici, una valanga di lavoro che punta alla localizzazione dei siti di sversamento illegali, l’identificazione dei proprietari e le procedure avviate per “costringere” gli stessi alla bonifica dei fondi.

Lavoro spesso sprecato per colpa di una burocrazia troppo macchinosa, per i proprietari molto spesso indolenti che fanno orecchi da mercanti puntando proprio sull’inefficienza della giustizia italiana.

Lo stesso Mascolo nel 2015 aveva presentato un progetto di fattibilità per la bonifica del territorio, alla regione Campania. In questo progetto era indicata, come somma totale per le bonifiche, la cifra di 750mila euro, ben al di sotto dei fondi impiegati dalla Regione Campania. La relazione di progetto dell’architetto Mascolo indicava la “stima dei costi presunti da sostenere”, per un totale di circa 752mila euro per “la messa in sicurezza provvisoria per la presenza di rifiuti pericolosi”. Esattamente quello che stava facendo la Regione Campania tramite Campania Ambiente, a un costo però maggiorato.

In un paese allo sbando per le scelte scellerate degli amministratori, sindaco in Primis, perfino la gestione di una centralina per il rivelamento della qualità dell’aria diventa un macigno pesantissimo da spostare e solo grazie all’azione del volontariato delle guardie ambientali si riesce a farlo, mentre l’ARPAC la gestisce a costo zero.

Centinaia di procedure di infrazione che non vengono contestate ai proprietari dei fondi, per paura, per negligenza, perché si è amici degli amici, perché l’unica volontà dell’attuale classe politica locale è intenta a centellinare le risorse e a effettuare tagli per gli LSU dall’alto delle montagne di Courmayeur senza nemmeno avere il tatto di tenersi la cosa per se, anzi, esponendo al pubblico dominio cosa ci si può permettere con 3600 euro di stipendio addizionato a quello che si guadagna con la propria professione.

Tremila euro in un anno per le guardie ambientali, solo 600 liquidate dalla “banca rotta” comunale sempre per le guardie ambientali e intanto si fa quello che si può, tra la paura di esporsi e giovani volontari che hanno ben altre priorità che controllare un territorio così difficile. Un’auto senza assicurazione, perché a detta del responsabile, non si può fare perché si corre il rischio di essere “attaccati”, e noi sappiamo a chi si riferisce. Un modo deplorevole per dire che i soldi non ci sono o, almeno, non ci sono per l’associazione con cui si è stabilita una convenzione.

Uno sfacelo senza precedenti.

Forse Simone Monopoli, il sindaco con il busto di Mussolini alle spalle nel suo studio medico, spera di toccare il fondo per poi poter risalire.

Se son rose fioriranno, ma non a Caivano dove appassiscono a causa dei roghi tossici.

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Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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