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Napoli

NAPOLI. De Magistris: “La città sta andando forte, non più zavorre”

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NAPOLI – L’altro giorno a Napoli il Ministro Salvini, che negli anni dell’emergenza rifiuti andava a braccetto con Berlusconi & Company (parliamo della stagione dei Cosentino e dei Cesaro), da noi sconfitti duramente nel 2011, propone di costruire inceneritori ovunque per affrontare la crisi del ciclo dei rifiuti. Non è quella la strada. Si deve continuare a insistere per rafforzare la differenziata, messa in crisi da incendi ed assenza di siti in cui trattare il rifiuto da riciclare e riutilizzare, aumentare i luoghi pubblici in cui lavorare tutti i rifiuti differenziati; accelerare le procedure per la realizzazione degli impianti di compostaggio; consentire un più efficace trattamento dei rifiuti negli impianti stir. Ho molto apprezzato la totale sintonia, con le nostre battaglie sulla questione rifiuti, con il M5S: penso alla dichiarazioni di Roberto Fico, Luigi Di Maio e Sergio Costa.

Abbiamo insieme, da postazioni diverse, lottato durante l’emergenza rifiuti e amiamo le nostre terre e sappiamo che significa l’onta e il danno della terra dei fuochi. Non bisogna consentire a nessuno di fare speculazioni e strumentalizzazioni politiche. Ci sono tutte le condizioni per lavorare insieme, con unità e coesione, rafforzare il trattamento dei rifiuti in sintonia con l’ambiente e la vita e lottare per evitare che infiltrazioni criminali ed interessi affaristico/politici possano lucrare sulle nostre terre e sulle nostre vite. Insieme possiamo vincere la sfida di una forte impiantistica alternativa all’incenerimento.

Non passeranno mai criminali e farabutti politici perché non consentiremo mai più, con ogni mezzo, il ritorno a stagioni buie del passato e bisogna, unendo le persone pulite all’interno delle istituzioni, tagliare ogni radice che possa inquinare l’attività di bonifica politica ed istituzionale. La difesa dell’ambiente e della vita umana sono ragione fondante del nostro impegno civico ed istituzionale. Uniti si vince!”.
Lo scrive su Facebook il Sindaco Luigi de Magistris

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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