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AFRAGOLA. Problemi in maggioranza e un’opposizione che annaspa sul compostaggio

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AFRAGOLA – Da poco si è concluso il Consiglio comunale che si è tenuto oggi alle 18 nella sala consiliare di Palazzo Moriani dove ai punti dell’ordine del giorno c’era la mozione presentata dal consigliere Tuccillo sul sito di compostaggio e altre interrogazioni consiliari avanzate dal consigliere Bencivenga del Movimento 5 stelle. Ma la cosa che non è passata inosservata è stata l’assenza totale di Forza Italia a partire dai tre consiglieri Caiazzo, Fusco e Izzo, passando per il Presidente del Consiglio Tommaso Bassolino, per finire all’assessore Aniello Baia. Motivazione ufficiale: “festa in famiglia”. Non sapevamo che gli esponenti di Forza Italia sono tutti apparentati!. Scherzi a parte, questo è un dato politico non di poco conto. La frattura c’è ed è evidente, voci di corridoio vogliono altri mal di pancia accusati dal partito azzurro, stavolta però circa la gestione del settore “Politiche sociali”. Insomma dopo le interferenze registrate in estate sul secondo assessore, quelle inerenti lo staff, adesso anche le politiche sociali. A questo punto, per non rimanere ostaggi di una certa modalità di fare politica, si farebbe prima a consegnare le chiavi del Comune nelle mani di chi aspira ad impossessarsene.

A differenza di chi scappa dalle proprie responsabilità, proprio come fanno i bambini quando non riescono ad ottenere il giocattolo dalla propria mamma, in aula stasera il dibattito è stato abbastanza acceso ed esaustivo. Apre le danze l’ex consigliere Tuccillo con la sua mozione presentata sulla richiesta di assicurazione da parte della Regione Campania sui vari ristori che dovrà concedere all’ente afragolese all’indomani della realizzazione del sito di compostaggio. A dire il vero, non si è capito, proprio bene bene, dove volesse andare a parare il sindaco Tuccillo, visto che il Comune di Afragola da quando ha avviato l’iter burocratico fino a quattro mesi fa era amministrato da lui e dai suoi assessori e consiglieri. Oggi il Presidente dell’Anci chiede all’amministrazione Grillo non solo di tenere conto dei tempi dettati dalla Regione Campania ma anche quello di ritrattare quelli che sarebbero dovuti essere i patti da lui stesso avallati. Verrebbe da domandargli: “Scusa e tu prima di firmare la manifestazione d’interessi a quelle condizioni, non potevi pensarci prima?” Fortunatamente in aula gliel’ha ricordato il consigliere Boemio, il quale è stato tacciato dallo stesso ex sindaco come il solito polemizzatore. E va bene. Ma la situazione non è neanche questa. Entrando nel merito ci si accorge che l’ex sindaco evidentemente non sa neanche di cosa stia parlando, visto che nella mozione ha inserito la richiesta da fare alla Regione Campania di una forte scontistica sulla TARI. Premesso che la somma delle rate TARI vengono stabilite in base al PEF (Piano economico finanziario) che redige il dirigente comunale in collaborazione con la ditta preposta alla raccolta rifiuti, in base anche ai costi del conferimento di tutte le frazioni. Avere sul proprio territorio un sito di compostaggio, significa conferire la frazione umida ad Afragola e non più a Salerno e già questo di per sé rappresenta un vantaggio e un forte alleggerimento del costo del conferimento del rifiuto che va ad incidere sul PEF e quindi sulla TARI. Se poi ci mettiamo che nella manifestazione di interesse sono già previsti dei ristori di pochi euro a tonnellata conferito, automaticamente i cittadini afragolesi con l’avvento del sito di compostaggio, avranno già sostanziosi sconti sulla TARI. Ma Tuccillo insiste e da l’impressione che voglia andare per forza al braccio di ferro con la Regione, ma perché? Visto che la Regione Campania non chiarisce neanche come verranno gestiti e da chi questi siti di stoccaggio e di conseguenza non si sa neanche a chi chiedere questi ristori se al pubblico o al privato. Forse l’ex sindaco sa cose che noi non sappiamo? Lo scopriremo solo vivendo come diceva il buon Battisti.

Menomale che a dipanare i dubbi del Consigliere Tuccillo ci pensa l’assessore Giacco – assessore al ramo ambiente – che assicurando il pubblico presente sulla volontà di voler realizzare tale impianto sul territorio, ci tiene a precisare che siccome l’ente afragolese è in netto ritardo rispetto agli altri Comuni che hanno manifestato lo stesso interesse e di conseguenza non è in una posizione favorevole per poter negoziare qualcosa con la Regione Campania, anche perché il Comune di Afragola non è proprietario terriero della zona individuata dall’ex amministrazione e quindi si dovrebbe passare all’espropriazione di tali terreni, ma Giacco fa sapere subito che fino a quando sulla sua scrivania non arriva il nulla osta della Regione dove comunica che il Comune di Afragola è destinatario dell’impianto di Compostaggio, lui non avvierà nessuna procedura di espropriazione e di conseguenza alla Regione Campania se non si presenta un piano di fattibilità con tanto di proprietà terriera, difficilmente si potrà chiedere il nulla osta, figurarsi ulteriori ristori.

Morale della favola? La faccenda è complicata. E’ come il cane che si morde la coda. Allora che si fa? Bisognerebbe chiederlo a Tuccillo, ma non si può, oggi l’ex sindaco si limita a fare il consigliere di opposizione, il paladino dei cittadini, quello che si occupa della cosa pubblica nell’unico interesse collettivo. Peccato però che anche davanti all’evidenza non faccia capire in realtà a cosa mira la sua azione. Ma in fondo si sa, nessuno parla il politichese meglio di chi la politica la fa per mestiere.

Alla fine con gran senso di democrazia e dopo una piccola pausa si è deciso di modificare la mozione presentata dal consigliere Tuccillo rendendola meno rigida, atta ad invitare la Regione Campania ad un dialogo prettamente politico e non mettere l’ente di Santa Lucia davanti ad un out out che alla fine potrebbe solo far pendere la decisione della Regione Campania verso una bocciatura del progetto afragolese con conseguente richiesta di rimborso si anticipo già erogato.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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