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Napoli

REGIONE. M5S: “abbiamo impedito a de Luca di fare della campania un ricettacolo di discariche e cemento”

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REGIONE – I consiglieri del gruppo del movimento cinquje stelle hano dato una sua dichiarato: “Oggi è un bel giorno per la Campania. In linea con quanto abbiamo eccepito nei giorni in cui il Consiglio regionale discuteva la Legge di Semplificazione targata De Luca, il Governo ha impugnato il provvedimento, confermando tutte le criticità che avevamo evidenziato.

Un provvedimento da noi definito un vero e proprio ‘Sblocca Italia in salsa campana’ che sarebbe stato letale per la nostra regione, che ci avrebbe riportato agli anni di Bassolino e della grande emergenza rifiuti, facendo del nostro territorio un ricettacolo di discariche, disseminando la Campania di impianti di trattamento dei rifiuti, invece che investire sulla riduzione, sui centri per il riutilizzo e sugli impianti per il riciclo.

 Grazie all’articolo 6, mascherandole con la nomenclatura di “opere strategiche”, De Luca avrebbe infatti aperto le porte alle lobby della monnezza, riservandosi la possibilità di imporre discariche, inceneritori, impianti a biomasse senza che, di fatto, nessuno, a cominciare dallo stesso ente comunale, potesse opporre resistenza né aprire a un minimo di dialogo democratico sull’utilità o sull’opportunità o meno della stessa opera in quel dato territorio. Ma il governo ha bloccato le smanie dittatoriali di De Luca”.

“Grazie alle nostre critiche puntuali sul testo originario della Semplificazione – hanno sottolineato i consiglieri regionali M5S – eravamo già riusciti a impedire che si estendesse l’ambito di applicazione della legge sul Piano casa, semplificando così l’azione degli speculatori, che sarebbero stati legittimati a trasformare quei pochi spazi ancora liberi o che avrebbero potuto essere liberati, come edifici obsoleti o dismessi, andando ad ampliare ulteriormente la volumetria fino al 35 per cento. Un condono mascherato che avrebbe inondato la Campania di nuovo cemento ma che come Movimento 5 Stelle siamo stati in grado di smascherare e bloccare prima del suo approdo in aula”.

Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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