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Afragola

AFRAGOLA. Terremoto nel settore Ambiente. Le accuse in una Relazione. Riduzione della differenziata.

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AFRAGOLA – Nell’ultimo consiglio abbiamo assistito allo sproloquio fatto dal consigliere Tuccillo sul “fuggi fuggi” dei funzionari attuato nel settore ambiente, asserendo che la colpa di questo esodo sia dell’attuale amministrazione e su questo nello scorso articolo Minformo si è soffermato ad evidenziare alcuni disservizi che lo stesso ex sindaco aveva portato nel Comune a nord di Napoli, proprio nel settore Ambiente.

È notizia di oggi quella dell’esistenza di una relazione redatta dalla ex Responsabile del Servizio strategico Ambiente e Igiene Arch. Rosa Pascarella indirizzata alla Responsabile del Settore qualità e vivibilità Dott.ssa Alessandra Iroso, dove in dodici pagine vengono spiegati tutti i disservizi causati sul territorio dalla ditta Buttol srl, nonché un danno erariale per l’ente comunale, visto l’andamente decrescente della frazione differenziata dei rifiuti solidi urbani. Infatti con la gestione della ditta Buttol sul territorio, il Comune di Afragola non solo non guadagna più come prima dal conferimento della raccolta differenziata ma è costretta a spendere anche di più per incenerire tutta la raccolta indifferenziata raccolta sul territorio e come si evince dalla relazione è sempre in costante aumento.

Infatti nella relazione si legge: “l servizi o la percentuale di raccolta differenziata risulta in netta diminuzione, con allarmante tendenza verso l’ulteriore tracollo; condizione att a a generare danno economico all’Ente”…”Nei soli mesi di gennaio e febbraio, risultano conferiti a destino 3.165,08 ton (cfr. Tab 01 – somma quantità mesi di gennaio e febbraio 2018) ed il relativo costo per il conferimento risulta di € 409.922,17 incluso IVA al 10%, come da fattura SAPNA n. 110/2018, liquidata con det. 195 del 23.04.2018. Il costo sostenuto quindi per i soli mesi di gennaio e febbraio risulta pari al 23,3% del totale previsto per lo smaltimento della tipologia di rifiuto di cui trattasi, per tutto il 2018. La prospettiva di costo annuale, tenendo conto dell’andamento della quantità di indifferenziato conferito nei primi due mesi, si attesterebbe di conseguenza oltre quanto previsto nel P.E.F., configurandosi come potenziale danno economico all’Ente”.

La dirigente Pascarella si sofferma poi, anche sulla qualità del rifiuto conferito attestando che all’interno della raccolta differenziata e di conseguenza negli imballaggi vi è la presenza di frazioni estranee e questo vale sia per i materiali misti che per i cellulosi. In poche parole anche la qualità dell’imballaggio, come è ampiamente noto, incide sul costo da riconoscere all’ente afragolese. Quante più impurità vi sono all’interno degli imballaggi, meno viene pagato al Comune il costo per tonnellata, facendo registrare così un’ulteriore perdita per le casse comunali. Tanto è vero che nei mesi di Ottobre, Novembre e Dicembre 2017, Gennaio e Marzo 2018 il Consorzio Corepla non ha riconosciuto nessun importo al Comune di Afragola poiché le impurità negli imballaggi superavano la percentuale consentita.

Nella relazione si legge inoltre anche inadempienze della ditta Buttol circa le informazioni del personale impiegato, che come da capitolato dovrebbe risultare immutato e che la ditta dovrebbe comunicare all’ente, attraverso dei formulari, nomi e alcuni dettagli degli operai impiegati. Anche qui la Buttol appare deficitaria, in quanto ha cominciato la comunicazione della nomenclatura due mesi dopo l’affidamento dei lavori e in maniera difforme e discontinua. Da aggiungere anche la fornitura automatica dei sacchetti totalmente inesistente e l’incapacità da parte dell’ente di liquidare la ditta del costo dei sacchetti distribuiti, poiché la stessa Buttol non ha effettuato comunicazione dettagliata sulla distribuzione.

Insomma tante e forti le accuse che la ex dirigente fa nei confronti della ditta che è bene ricordarlo l’ha fortemente voluta l’ex sindaco Tuccillo insieme al benestare di alcuni consiglieri dell’allora maggioranza. Ricordiamo che si poteva aspettare tranquillamente, così come ha fatto il Comune di Cardito, il commissariamento della ditta Go. Service, anche perché se quest’ultima è stata scoperta in odore di camorra, di certo non è colpa dell’amministrazione comunale. Invece all’epoca, di ritorno dalle vacanze, si pensò bene affidare l’incarico alla seconda arrivata in graduatoria, guarda caso proprio la Buttol srl, la stessa ditta che già su Caivano produceva enormi disservizi e chissà perché?

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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