FRATTAMAGGIORE – Nello Rossi, consigliere del Pd e riferimento di tre consiglieri comunali, Raffaele Parolisi, Luigi Vitale e Giuseppe D’Ambrosio, è uscito allo scoperto con un post su “Facebook” e ha rimarcato la posizione del suo gruppo: erano pronti ad andare in aula e votare gli emendamenti, così come deciso da tutto il gruppo del Pd. Insomma, ci ha tenuto a sottolineare che chi ha “tradito” il percorso definito durante la riunione democrat sono stati gli altri. Non certo loro. Confermando tutto quanto “Minformo” abbia raccontato nei giorni scorsi.
Adesso, quindi, è il momento di tirare la linea di demarcazione proprio per mettere allo scoperto doppiogiochisti e consiglieri interessati solo alle poltrone e alle prebende ad personam. Portarli allo scoperto perché rappresentano zavorre per l’Amministrazione e per nascondere i loro interessi hanno per anni riempito di fango gli stessi colleghi della maggioranza. Vedremo cosa accadrà perché entro due settimane, questo è stato deciso durante l’ultima riunione dei superstiti democratici, si tira la linea. O si trova una quadra innanzitutto sulla gerarchia e sui ruoli, presenti e futuri, oppure ci sarà il rompete le righe ed ognuno andrà avanti per la propria strada.
Intanto, da verifiche approfondite rispetto alle indiscrezioni che la stampa continua legittimamente a riportare sui movimenti dei politici e dei partiti, quello che si registra, notizia verificata, resta la totale estraneità di Luigi Grimaldi a tutti i processi di costruzione delle coalizioni. Al momento l’ex presidente del Consiglio è totalmente disinteressato ed estraneo alla dinamica frattese. E questo giustifica pure l’impazzimento complessivo, in quanto molti “big” hanno perso l’elemento che per decenni ha fatto da “stabilizzatore” della vita politica locale.
Intanto c’è fibrillazione nell’ambiente politico e in città per quanto sta accadendo nel settore urbanistica dopo il trasferimento del caposettore, ingegnere Domenico Raimo, da Frattamaggiore a Casoria e l’arrivo a Frattamaggiore proprio in quel settore spinoso di un altro professionista da Casoria.
Da indiscrezioni trapelate e da approfondire, di cui vi renderemo conto nei prossimi giorni, pare che il nuovo assetto dell’ufficio comunale abbia messo in campo una massiccia attività di verifica su tutta una serie di concessioni edilizie rilasciate negli ultimi mesi. E parliamo pure di mega-speculazioni già autorizzate. E pare che da queste verifiche siano emerse una serie di anomalie al punto da essere ritirate con conseguente “attenzione” da parte della Procura della Repubblica. Soprattutto sull’asseveramento dello stato dei luoghi e dei controlli che il Comune per legge è obbligato a fare in modo da verificare se quanto raccontato dagli atti e firmato dai tecnici rappresentasse esattamente lo stato die luoghi.
Anche perché alterare lo stato dei luoghi sulle carte e dichiarare eventualmente il falso, in un abbattimento e ricostruzione di un immobile, è sostanziale in quanto concede allo speculatore di avere più volumetria a disposizione; che significa più appartamenti da costruire, da vendere e quindi più soldi.
Nonostante questa intensa attività dell’ufficio e il seguente interesse della Procura, la maggioranza e l’opposizione restano in silenzio. Nessuno parla, nessun consigliere spiega cosa stia accadendo e perché; quali sono le anomalie riscontrate e qual è la fonte dell’eventuale errore.
Eppure, parliamo di cementificazione in una città nei piani alti della graduatoria dei territori più cementificati. Nemmeno l’opposizione vuole vederci chiaro. Sui temi scottanti tutti si girano dall’altra parte. Così come nessuno ha spiegato come mai è stata chiesta, voluta e composta una commissione sulla delicata questione delle cooperative ma non si è mai riunita.
Nessuno si scandalizza, nessuno si pone domande e nessuno fa niente per dare un senso ad un’iniziativa voluta dai consiglieri comunali forse solo in maniera strumentale. Insabbiata tra il silenzio e la complicità di tutto il consiglio comunale. Ci si divide sulle cose spicciole, su quelle serie silenzio assoluto. Edilizia, concessioni, rifiuti, politiche sociali. Si affrontano casi singoli ma le macro questioni, alcune delle quali finite anche in ordinanze della Procura della Repubblica, nessuno le ha lette. O si finge di non leggerle per evitare di far scoppiare casi concreti.
Si preferisce il litigio politico, la schermaglia, anche la legalità è utilizzata come strumento effimero di lotta politica contro l’avversario o il compagno di partito. Ma sulle questioni serie che veramente andrebbero approfondite in consiglio comunale, silenzio totale. Nessuna interrogazione, nessuna riunione dell’Assemblea cittadina, nessun intervento in aula, né sulla stampa e nemmeno sui social. Parola d’ordine, silenzio assoluto e generalizzato.
L’unico che ci mette sempre la faccia resta il sindaco Marco Antonio Del Prete. Non si è mai tirato indietro, non a caso ogni attacco è sempre diretto al primo cittadino. Come se il consiglio comunale non esistesse. Eppure, i consiglieri tra i principali compiti sanciti dalla legge, dovrebbero esercitare proprio l’attività di controllo. Invece su Ambito, cooperative, appalti, settore Urbanistica, rifiuti e “scandalo” concessioni edilizie, nessuno dei consiglieri vuole metterci naso pubblicamente.
Intanto si era paventato anche una sorta di ritorno di Raimo a mezzo servizio al settore Urbanistica perché da quando è andato via si è bloccato tutto. E anche questa è un’anomalia che non interessa a nessuno. Perché si è arenato tutto? C’è stato qualcosa che non è andato? E se fosse così, nessuno è interessato a capire cosa, dove, chi e quando? Perché l’opposizione non presenta una interrogazione su questi fatti che incidono e hanno inciso molto sulla cementificazione e quindi sulla vivibilità di Frattamaggiore? A parole si può essere paladini di tutto. È semplice, facile, da tutti. Altra cosa, è andare fino in fondo, metterci la faccia ed assumersi la responsabilità di dare seriamente un contributo nelle istituzioni a favore della legalità.
Approfondiremo e tenteremo di entrare nelle singole questioni perché davvero lo scenario appare intrigato. E i consiglieri di maggioranza? I tecnici che siedono in Consiglio e lavorano sul territorio? Nemmeno sono interessati a capire cosa sta accadendo all’ufficio Urbanistica e sulla questione delle concessioni ritirate e cosa è accaduto prima del cambio di guardia?
Davvero sono interessati solo a tenersi l’assessore ad personam oppure a conquistarlo? Al netto delle sedie e dell’incarico, i consiglieri comunali di cosa si occupano quotidianamente e perché non ne danno informazione alla città anche per giustificare i loro continui cambi di posizione su ogni argomento?