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Cronaca

Cremona, 15enne travolta e uccisa da un autobus: i particolari

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Tragico incidente stradale avvenuto stamane a Cremona, nel quale una 15enne è stata travolta e uccisa da un autobus in via Dante.

In particolare la giovane si stava recando a scuola, quando il mezzo l’ha investita in pieno rendendo vani i soccorsi, poiché è morta sul colpo. Sotto shock l’autista del mezzo, un uomo di 55 anni, che non è stato però accompagnato in ospedale.

Intanto gli agenti della Polizia locale stanno ora indagando per risalire all’esatta dinamica dell’accaduto, e per accertare se la ragazza stesse attraversando sulle strisce pedonali al momento dell’impatto.

Cronaca

Blitz della GdF, arrestati tre prestanome di un boss detenuto: la situazione

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Nel corso della mattinata odierna, i carabinieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e personale del Nucleo Investigativo Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria hanno arrestato tre persone.

In particolare essi sono accusati dei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e frode fiscale. Inoltre, i provvedimenti del giudice riguardano anche il cugino omonimo del boss detenuto del clan Lo Russo, Oscar Pecorelli, e fanno seguito alla misura cautelare eseguita lo scorso 24 gennaio nei confronti di una donna ritenuta legata al suddetto clan.

Pertanto, il 50enne Vincenzo Bocchetti è stato associato al carcere, mentre il 42enne Francesco Battimiello ai domiciliari. Invece, ai tre indagati arrestati oggi, viene contestato il ruolo di prestanome: si sarebbero intestati immobili e imprese in realtà riconducibili al boss per consentirgli di eludere i sequestri.

Contestualmente, uno degli immobili è stato utilizzato per concedere locazioni brevi ad uso turistico, circostanza che ne ha complicato l’assegnazione all’eventuale aggiudicatario. Un altro immobile è stato oggetto di due distinti trasferimenti in favore di una donna nullatenente e di una società riconducibile agli indagati.

Si tratta di una società per la lavorazione e il commercio di pellame, intestata ad un prestanome che ha beneficiato di liquidità illecita e di fatture per operazioni inesistenti emesse da società cartiere, per un ammontare di oltre 7,5 milioni di euro. Un’altra impresa, di calzature, è stata intestata ad un prestanome privo di capacità contributiva per evitarne il sequestro e utilizzata in frode al fisco mediante false fatturazioni in acquisto per oltre 2 milioni di euro.

Infine due società di trasporto su gomma, intestate alle mogli degli indagati, hanno ricevuto conferimenti di denaro di illecita provenienza, mentre altre operazioni di riciclaggio sono state agevolate mediante l’acquisto di orologi di lusso all’estero con pagamenti in criptovaluta.

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Cronaca

Napoli, baby gang si danno appuntamento per una ‘challenge di mazzate’: la denuncia

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Quello che era nato come un gioco, come una sfida, si è trasformato ben presto in un vero e proprio assalto criminale ai danni di altre ragazzine.

Stiamo parlando dell’assurda ‘Challenge’ che ha visto protagoniste alcune ragazzine che non arrivano neanche a 14 anni, alcune delle quali bambine di 8-9 anni, che si sono date appuntamento sui social per una gara di ‘mazzate’.

In particolare le vittime sacrificali vengono scelte a caso, sempre sui social o attendendo sul luogo dello scontro la prima passante che soddisfi le esigenze. Invece l’aggreditrice viene scelta tramite un sondaggio, una votazione.

L’episodio in questione vede protagoniste un gruppo di adolescenti del Borgo di Sant’Antonio Abate, che hanno scelto come luogo dello scontro Porta Capuana, con alcuni residenti del posto che hanno segnalato i fatti al deputato Francesco Emilio Borrelli, il quale ha così commentato:

“Da tempo Porta Capuana è una città nella città, un non-luogo dove oramai esistono poche regole, un porto franco dove la legge spesso non entra. Qui degrado, violenza, atti delinquenziali, soprusi, sono diventati una realtà quotidiana. L’escalation di criminalità ha reso queste zone non più vivibili se non, appunto, dai criminali che avendo vita facile prosperano nell’illegalità e nella violenza a cui non viene posto un limite. Interventi duri e decisi sono necessari, avrebbero dovuto esserselo da anni e ora appare più difficile contrastare il fenomeno, ma la soluzione è far presidiare le strade giorno e notte come chiediamo da tempo e intervenire sulle famiglie con i servizi sociali. Lo strapotere delle baby-gang è il frutto di decenni di lassismo, di sottovalutazione del problema, di atteggiamenti troppo morbidi. Le numerose vittime dei baby-criminali raccontano che si è sbagliato tutto. Ora è tempo di cambiare musica”.

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Cronaca

Fratellini di 4 e 2 anni ricoverati in ospedale per lesioni: indagate madre e nonna

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Nel corso della notte, i carabinieri della compagnia di Paola hanno dato esecuzione ad un provvedimento di allontanamento urgente dalla casa familiare nei confronti di due donne, indagate per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali verso due bambini.

Si tratta della mamma e della nonna di due fratellini di 4 e 2 anni, attualmente ricoverati presso il reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, a causa di presunti segni di percosse con fratture e lesioni.

Pertanto le due donne non potranno avvicinarsi ai due piccoli, fin quando non sarà chiarita la loro posizione. Per fortuna nessuno dei due piccoli è in pericolo di vita.

Il primo bambino ad andare in ospedale lo scorso 19 gennaio è stato quello di 4 anni, che presentava lesioni alle costole e una clavicola rotta, salvo poi essere nuovamente ricoverato il 25 gennaio per un’infiammazione ai testicoli dopo essere stato trasferito dall’ospedale di Paola. Invece l’altro figlio, è stato preso in carico dai carabinieri ieri sera, dopo che gli è stata riscontrata una frattura pregressa ad un braccio.

Ora i piccoli sono stati affidati ad un tutor, con la mamma e la nonna che negano qualsiasi forma di maltrattamento.

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