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Cronaca

Nicolò ucciso a fucilate dal padre, parla il legale del 63enne: “Non ha sparato per ammazzarlo”

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto ieri a Ornavasso, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, dove il 63enne Edoardo Borghini ha ucciso a fucilate il figlio 34enne Nicolò Borghini al culmine di una furiosa lite.

Pertanto, sono arrivate poco fa le parole del legale dell’assassino, che ha così dichiarato: “Non ha sparato per ammazzare, è disperato”.

Infatti l’uomo è ora accusato di omicidio aggravato dal fatto di averlo commesso ai danni di un discendente. Tuttavia, pare che durante la lite, la vittima abbia prima rotto un vetro con un pugno e poi aggredito i genitori, spingendo il padre ad impugnare il fucile da caccia regolarmente detenuto con il quale ha sparato due colpi al figlio.

Sempre secondo il legale del 63enne, “non si è trattata di una cosa premeditata od organizzata, ma dell’epilogo infausto di una situazione di tensione che si protraeva da tempo, nella quale vi sono stati forti atti di violenza”.

Cronaca

Scandalo a Ischia, prete accusato di atti sessuali su minorenne

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Non c’è pace per l’isola di Ischia, che dopo la vicenda del sacerdote autosospesosi per una relazione con una parrocchiana sposata e madre di due figli, deve ora affrontare un altro scandalo.

Infatti, un prete dell’isola è al centro di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli, che a seguito di una denuncia ha disposto la perquisizione domiciliare a casa del sacerdote, poi sfociata in un sequestro.

Pertanto il reato di cui è accusato il parroco è grave: atti sessuali su minorenne. Contestualmente, sono stati sottoposti a sequestro i dispositivi informatici nella disponibilità del prete, tra cui computer e cellulare.

Ecco quanto dichiarato dal vescovo di Ischia, Monsignor Carlo Villano, in una nota:

“Alcuni organi di stampa locali riferiscono oggi di un mandato di perquisizione e sequestro ai danni di un sacerdote ischitano, nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli. La delicatezza di questa fase preliminare chiama tutti a quel senso di responsabilità e rispetto verso i vari soggetti coinvolti”.

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Cronaca

Orrore a Palermo, 13enne violentata nel quartiere Borgo Nuovo: caccia al responsabile

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Orrore a Palermo, dove una ragazzina di 13 anni residente in un comune della provincia, è stata violentata lo scorso sabato notte da un ragazzo più grande.

Secondo una prima ricostruzione la giovane si trovava nell’ospedale Di Cristina di Palermo con la madre, quando a seguito di un litigio con quest’ultima avvenuto nell’atrio del nosocomio, si è allontanata per prendere una boccata d’aria.

A quel punto, vagando di notte per la città, si è imbattuta in un ragazzo più grande che l’ha portata in un angolo buio di una piazza del quartiere Borgo Nuovo perpetrando la violenza sessuale nei suoi confronti.

Pertanto la Polizia di Stato si è messa subito sulle tracce del responsabile degli abusi, che ha approfittato della 13enne che era ubriaca e drogata, dopo la notte di eccessi trascorsa in compagnia dello sconosciuto.

Tuttavia, dopo la violenza, la vittima è tornata in ospedale e ha raccontato tutto con l’aiuto di una psicologa, venendo trasferita presso una comunità fuori dalla Sicilia. Intanto i poliziotti indagano per rintracciare il giovane stupratore.
   

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Cronaca

Ercolano, rubarono bracciali in oro dal valore di 60mila euro: arrestate due delle tre responsabili

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Era lo scorso mese di agosto, quando tre donne fecero irruzione in una gioielleria di Ercolano portando via una serie di bracciali dal valore di 60mila euro.

Pertanto, i carabinieri della tenenza di Zingonia e quelli delle stazioni carabinieri di Sesto San Giovanni e Misano Adriatico, di concerto con la tenenza CC di Ercolano, hanno rintracciato e tratto in arresto due delle tre responsabili, con la terza che ha fatto perdere le proprie tracce.

Esse sono già note alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, e sono ora gravemente indiziate del furto con destrezza. Infatti le tre si sono camuffate con parrucche e occhiali per sfuggire all’identificazione, entrando all’interno della gioielleria per chiedere informazioni sull’acquisto di gioielli, per poi presentarsi il giorno seguente acquistando preziosi con 800 euro in contanti.

A quel punto, accattivatasi la fiducia del titolare, hanno approfittato del fatto che questi si fosse momentaneamente allontanato dal banco per compiere il furto di un rotolo di bracciali preziosi in oro, del valore di 60.000 euro circa.

Tuttavia il titolare del negozio si è accorto del furto solo il giorno dopo, denunciando il tutto ai carabinieri di Ercolano, i quali sono riusciti a individuare le responsabili grazie ai filmati delle telecamere interne ed esterne all’attività commerciale.

Pertanto una delle indagate è stata trasferita in carcere, mentre un’altra sottoposta ai domiciliari. Ancora in fuga la terza complice, sulle cui tracce ci sono i militari dell’Arma.

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