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Cronaca

Casal di Principe, arrestate due persone per usura ed estorsione: i dettagli

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Blitz dei carabinieri della compagnia di Casal di Principe, che nel corso della mattinata odierna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due indagati, ritenuti responsabili di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, in concorso con altri due indagati a piede libero.

Le indagini hanno portato alla luce una fiorente attività usuraia posta in essere dagli odierni indagati ai danni di numerose vittime. Inoltre, sono state riscontrate ingenti somme di denaro elargite a titolo di credito e per le quali i due soggetti avrebbero preteso tassi che si aggirerebbero fra il 25 e il 40% mensile, assicurandosi un guadagno stimato di circa 14mila euro su un singolo prestito di 500 euro.

Pertanto le vittime designate erano imprenditori in gravi difficoltà economiche o persone in grave stato di bisogno, che avrebbero avuto la necessità di quelle somme per assicurare le primarie esigenze di vita al proprio nucleo familiare.

Al termine delle intercettazioni e delle perquisizioni è stato rinvenuto il libro mastro nel quale risultavano annotati tutti i corrispettivi di denaro in ingresso e in uscita. Tra queste, vi erano soggetti oggetto di minacce gravi per consegnare le somme, che hanno fatto scattare per gli indagati anche l’accusa di estorsione.

Infine, ad aggravare la loro posizione, ha contribuito la vicinanza ad un noto elemento apicale del clan dei Casalesi operante nell’Agro Aversano e recentemente arrestato dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Cronaca

Follia nel Padovano, barista pestato a sangue per aver negato un drink: due arresti

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Attimi di follia in un bar di Selvazzano Dentro, in provincia di Padova, dove un barista cinese di 27 anni è stato aggredito da due fratelli moldavi residenti a Chioggia, nel Veneziano.

Al momento il giovane è in coma farmacologico, dopo essere stato colpito con un pugno. Il pestaggio è avvenuto poco dopo le 19 di domenica scorsa, con il barista che sarebbe stato aggredito dopo essersi rifiutato di servire l’ennesimo drink ai due avventori moldavi, vedendoli aggressivi e già in stato di alterazione alcolica.

A seguito di una breve discussione, il 27enne è stato preso e colpito con un violentissimo pugno, con gli altri clienti che hanno cercato di sedare gli animi senza successo, visto che poco dopo un secondo colpo ha fatto crollare a terra il malcapitato.

A quel punto i due aggressori sono fuggiti, ma i carabinieri sono riusciti ad arrestare il più giovane, mentre l’altro si è consegnato spontaneamente qualche giorno dopo ed è ora in stato di fermo. I due dovranno rispondere del reato di lesioni personali gravi.

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Cronaca

Marianna trovata morta in casa, i familiari non credono al suicidio: “Era una ragazza solare, non aveva motivo di ammazzarsi”

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Quella che vi stiamo per raccontare è la storia di Marianna Pisciotta, logopedista 36enne di Marigliano, trovata morta lo scorso 7 gennaio dal fidanzato nella sua casa di Carbonara di Nola. I due erano insieme da due anni, ma erano amici da diverso tempo.

Infatti è stato proprio il 43enne a trovare il cadavere della donna, allertando subito il 118 e le forze dell’ordine. Tuttavia non c’è stato niente da fare, la donna era già morta. Fatale per lei un colpo di pistola all’altezza del cuore. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, con il 43enne iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, poiché proprietario dell’arma regolarmente detenuta.

Ecco le testimonianze di familiari e amici di Marianna, infastiditi da coloro che credono si sia trattato di suicidio:

“Marianna non aveva alcuna ragione per togliersi la vita. Era una ragazza solare, una professionista, logopedista apprezzata nel suo lavoro. Aveva trascorso le feste in Abruzzo con i suoi fratelli per poi raggiungere il compagno. Noi non crediamo assolutamente al suicidio. Le indagini non sono chiuse, si sta indagando e chiediamo che venga fuori la verità, perché Marianna merita che venga fatta giustizia. Vogliamo sapere cosa è davvero successo e siamo stufi di essere contattati da persone che danno per scontato che si sia uccisa”.

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Cronaca

San Gennaro Vesuviano, sorpresi con due ordigni esplosivi in auto: arrestate due persone

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Erano le 20 di ieri sera, quando i carabinieri della stazione di Carbonara di Nola hanno sorpreso due persone in via Sarno a San Gennaro Vesuviano, mentre rovistavano all’interno del cofano di un’auto.

A quel punto è scattata la perquisizione veicolare, con gli agenti che hanno rinvenuto due ordigni di grosse dimensioni artigianali e illegali. In particolare, si tratta di due congegni da un kg e mezzo l’uno, che hanno reso necessario l’intervento del Nucleo Artificieri del comando Provinciale di Napoli, che hanno messo l’area in sicurezza e sequestrato le bombe artigianali.

Pertanto, le due persone non hanno giustificato il motivo del possesso e sono state tratte in arresto: si tratta di un 32enne di San Gennaro Vesuviano e di un 21enne di Ottaviano, entrambi incensurati e trasferiti in carcere con l’accusa di detenzione abusiva di materiale esplosivo.

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