CAIVANO – I lavori di ristrutturazione e riqualificazione della Chiesa di Santa Maria di Sperlonga viaggiano spediti ma non abbastanza per permettere a don Antonio Pacilio di celebrare le sante messe della vigilia, Natale e Santo Stefano per i fedeli e i parrocchiani di Casolla Valenzano. Così grazie all’impegno della comunità casollana, insieme alla fede di tanti cittadini si è giunti ad una soluzione.
I fedeli della parrocchia di Santa Maria di Sperlonga con a capo il parroco don Antonio Pacilio hanno coinvolto la Commissione Straordinaria Prefettizia del Comune di Caivano, il Segretario Generale dott. Carlo Piscitelli, il dirigente dei Servizi Sociali dott. Biagio Fusco, l’ufficio Patrimonio e Urbanistica dott. Fioravante Giordano, il Presidente dell’Azienda Consortile delle Politiche Sociali Avv. Michele Emiliano e il suo direttore generale Umberto Setola.
L’idea è stata quella di chiedere disponibilità di celebrare messa per il 24 dicembre sera, 25 e 26 dicembre all’interno dei locali dell’Asilo Comunale insistente nell’area di Casolla Valenzano, in maniera tale che i fedeli della frazione caivanese non dovessero uscire fuorid al proprio territorio per praticare la loro fede e le loro tradizioni.
Alla richiesta del parroco don Antonio Pacilio, tutti a disposizione, ognuno nel proprio ruolo, ha dato il suo contributo affinché tale richiesta venisse accolta per il bene comune della collettività casollese. Il maggior impegno da registrare è quello dell’Avv. Michele Emiliano che ha imbastito l’intero iter procedurale fino al momento della firma che autorizzasse l’uso dell’Asilo e di conseguenza c’è da registrare anche l’enorme disponibilità della direttrice dell’Asilo Comunale di Casolla, dirigente della Cooperativa Giada, la dott.ssa Teresa Silvestre.
Tutti contenti e tutto bene quel che finisce bene. I cittadini di Casolla Valenzano entusiasti ringraziano. Di seguito gli orari delle celebrazioni: oggi 24 dicembre ore 18.00 domani 25 dicembre: ore 8.30, 11.00, 18.00, dopodomani 26 dicembre: ore 18.00.
CAIVANO – Ancora una volta devo assistere alla Propaganda di regime. Ancora una volta devo ascoltare le bugie del regime clericofascista che si è instaurato a Caivano. Ancora una volta devo assistere alle passerelle di legalità fatte da gente che di legalità, abbiamo già dimostrato a chiare lettere, non possiede neanche il pensiero.
Stamattina si è inaugurato il sistema di videosorveglianza al Comando della Polizia Locale di Caivano. A presenziare all’evento è il sottosegretario della Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano in compagnia della sottosegretaria ai rapporti col Parlamento Pina Castiello.
Ancora lei, l’ereditiera del ranch abusivo inesistente fino al 2004 e accatastato chissà come nella parte inferiore al netto dei sottotetti e della piscina. La plenipotenziaria dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli condannato in secondo grado a otto anni di reclusione nel processo “Sean”, a nove anni nel processo “La Gazzella” per bancarotta fraudolenta, a un risarcimento in favore del curatore del fallimento della società «La Gazzella srl» per la “modica” somma di oltre 16 milioni di euro, alla quale si aggiungono anche le spese legali di primo e secondo grado, che ammontano a quasi 130mila euro e che non ha mai interrotto il rapporto politico e amicale con la sottosegretaria della Lega.
Oggi scopriamo, inoltre, che grazie a questo fatidico rapporto le file del partito del carroccio in Campania si infoltiscono con l’entrata della sezione carditese capeggiata dal Consigliere Comunale Nunziante Raucci che durante le scorse elezioni politiche ha portato in dote al partito ben 397 preferenze per una percentuale pari al 4,60%, ponendo un grosso argine di contrapposizione in città alla scalata del Sindaco Giuseppe Cirillo alla Regione Campania.
Coincidentalmente però nello stesso periodo vengono assunti all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Caserta lo stesso Nunziante Raucci, la figlia dell’ex Senatore Enzo Nespoli, Angela e la nipote della sottosegretaria Pina Castiello, figlia della sorella Rosmunda, tale Viviana Capone e altra coincidenza vuole che il rettore dell’Università Vanvitelli sia proprio Giovanni Francesco Nicoletti, nientepopodimenoché, l’attuale compagno della sottosegretaria Pina Castiello.
Troppe coincidenze per non pensare a qualcos’altro. Ma torniamo alla videosorveglianza presentata stamattina in pompa magna dalla Castiello, da Mantovano e dalle bugie dette dalla Stampa di regime. La dimostrazione valida che presentando il sistema di videosorveglianza c’è stata la chiara volontà di attuare ancora la famosa propaganda di regime sta nel fatto che a tale evento sono stati invitati tutti gli organi di stampa tranne la nostra testata e siamo sicuri che sia stato fatto apposta per due validi motivi, uno perché non poteva non mancare da parte nostra qualche domandina “scomoda” da porre alla sottosegretaria Castiello e il secondo motivo è che non essendo un organo di stampa allineato e coperto al regime cattofascista che si sta instaurando sul territorio, non avremo perso tempo a scrivere il contrario di quanto hanno fatto i colleghi allineati al pensiero meloniano, ossia che i fondi della videosorveglianza non sono stati messi a disposizione dal Governo Meloni bensì erano soldi già in pancia all’ente comunale e facevano parte delle risorse FSC 2014-2020 per il finanziamento del CIS “Dalla Terra dei Fuochi al Giardino d’Europa” per un valore di € 1.160.127, 05 più € 100mila presi dall’Autorizzazione di spesa a valere sul Programma operativo complementare “Legalità” 2014-2020.
Tali fondi sono anche menzionati e descritti regolarmente nel Piano Straordinario redatto dal Commissario del Governo per il risanamento del territorio Fabio Ciciliano, non lo dice solo un giornalista in netta contrapposizione con la riqualificazione clientelare e scellerata che sta attuando la Premier Giorgia Meloni.
Il Governo Meloni e il suo strascico di Ministri e Sottosegretari si sbracciano affinché la gente sappia che tali fondi siano stati messi a disposizione da loro perché artatamente all’inizio del loro insediamento hanno tenuto bloccati i 220 milioni di fondi CIS messi a disposizione dall’allora Ministro per il Sud del Governo Draghi, Mara Carfagna e che distribuì su 52 comuni ricadenti nell’area interessata dalla cosiddetta Terra dei Fuochi. Tanto è vero che l’ex Ministra in un suo intervento alla Camera invitò proprio la Premier Meloni a sbloccare tali fondi per far respirare i comuni afflitti dal problema annoso dei roghi tossici e del mercato parallelo e sommerso legato a tale fenomeno, come si può ascoltare qui in questo video social.
La continua propaganda del Governo Meloni fa sempre più paura, dato che alla stregua del messaggio che si vuole far passare di aver buttato fuori 36 famiglie camorriste dal Parco Verde, nascondendo ai più che all’interno di quel Parco si sta dando la possibilità di regolarizzarsi a boss egemoni, affiliati e appartenenti al cerchio magico delle zone d’ombra vicino all’ambiente clericofascista, con la scusa che all’interno di quei nuclei familiari non vi siano associazioni mafiose e condanne passate ingiudicate per più di sette anni, quando poi tutti noi sappiamo che non c’è molta differenza tra affiliati e associati, così, qualsiasi cosa che si faccia sul territorio si vuole lasciare intendere che sia stato fatto dal Governo Centrale, come i progetti PNRR legati ai lavori della villetta comunale che dovrà sorgere al posto del Campo “E. Faraone”, la torre dell’orologio e l’altra villa comunale di via Lanna. Mala tempora currunt, miei cari concittadini.
CAIVANO – Loro sprecano soldi e a noi ci mandano a pattinare. Che sia chiaro: a tutti fa piacere ritrovarsi un centro sportivo rinnovato al posto di un cumulo di macerie e monnezza ma è anche pur vero che il prezzo pagato dai caivanesi è stato un prezzo molto alto, pagato con le menzogne e un’immagine sporcata per sempre di una comunità fatta per la maggior parte da gente perbene e laboriosa.
Allora vorrei andare per gradi. Premesso che da cittadino caivanese, per il mio territorio, dalle istituzioni, esigo sempre il meglio e premesso che il risanamento di un territorio dal punto di vista della legalità e dal punto di vista sociale non passa certamente solo ed esclusivamente dalla riqualificazione di un centro sportivo, tengo a precisare e non bisogna mai dimenticare, che in realtà, nonostante tutte le difficoltà che un’amminstrazione comunale possa incontrare, al netto di tutte le deroghe imposte dall’attuale Governo Meloni, un iter burocratico per il risanamento del Centro Delphinia era stato avviato in epoca commissariamento Fernando Mone e non perfezionato dall’Amministrazione Falco, forse per motivi che poi abbiamo scoperto nell’ottobre del 2023.
La mia riflessione volge ad un ragionamento semplice, ossia che al netto di un’Amministrazione che viaggia col freno a mano innescato, date le ingerenze della criminalità organizzata, una politica sana, una gestione oculata del territorio sarebbe stata comunque in grado di fare, forse anche meglio, di quanto fatto dall’attuale governo centrale ed è per questo che i caivanesi non devono ringraziare proprio nessuno, piuttosto devono stare col fiato sul collo a chi, forse, non solo ha sperperato denaro ma ha anche approfittato dell’opportunità che Caivano e i suoi problemi avesse rappresentato per lui e per i suoi amici di merenda.
La dimostrazione di quanto asserisco sta nel fatto che oltre a quanto illustrato in un mio editoriale scritto il giorno dopo la visita della Premier Giorgia Meloni e sue le promesse fatte sul Centro Delphinia (leggi qui), oggi siamo venuti anche in possesso del progetto presentato dall’ATI (Associazione temporanea di impresa) Alba Oriens e San Mauro Nuoto – quest’ultima rappresentata dall’ex nuotatore professionista ed ex socio di Massimiliano Rosolino, Christian Andrè – e che sarebbe costato ai contribuenti caivanesi e italiani il costo complessivo di zero euro.
Il progetto che lo si può visionare cliccando qui, appare molto più funzionale ai fini della gestione da parte di un privato e più ricco rispetto alla riqualificazione attuata dal Genio militare nei mesi scorsi e la cosa bella, udite udite, avrebbe avuto un costo pari a € 7.700.143,70 rispetto ai 13 milioni spesi dal Governo Meloni. E mentre i tredici milioni della leader di Fratelli d’Italia vengono tolti dalle tasche degli italiani – caivanesi compresi – i 7,7 milioni del Project Financing presentato dall’ATI di cui sopra venivano recepiti secondo la seguente ripartizione: € 3.5 mln, pari al 45,45% del totale degli investimenti da realizzare, attraverso contributo a fondo perduto da parte del CONI; € 1,7 mln circa, pari al 23% degli investimenti da realizzare, attraverso cessione del credito di imposta nella forma del Superbonus del 110%, cosiddetto sisma bonus ed ecobonus; € 2,5 mln, pari al 32,55% del totale degli investimenti, attraverso un mutuo a lungo termine per un periodo di venti anni a carico dell’ATI partecipante e assegnatario del Project Financing.Clicca qui per consultare il PEF (Piano Economico Finanziario) redatto dagli appaltatori del Project Financing.
In parole povere, se non vi fosse stata una forte ingerenza criminale all’interno dell’ultima Amministrazione comunale e non vi fossero stati gli allarmi mendaci creati ad hoc per attirare le attenzioni del Governo centrale, forse a Caivano avremmo avuto un centro sportivo più funzionale per la cittadinanza, un luogo di ritrovo per tutti, aperto e senza barriere, e soprattutto una location che avesse potuto ospitare anche le attività sportive tenute dalle associazioni del territorio.
Paradossalmente il progetto pensato dal Genio Militare rappresenterà una vera e propria patata bollente per la prossima Amministrazione, dato che l’attuale centro sportivo potrà essere non appetibile agli operatori economici che dovranno presentarsi al prossimo bando di gara pubblico per la sua gestione. Attualmente non vi sono le condizioni che qualche servizio offerto in quel centro, così come è stato concepito, possa determinare una rendita fissa mensile che possa assicurare almeno le spese sostenuto da un qualsivoglia gestore. Mentre nel progetto Alba Oriens-San Mauro Nuoto erano previsti spazi che grazie ai quali sarebbe stato possibile programmare un calendario o una prospettiva economica legati ad attività attualmente funzionanti sui nostri territori, come l’area ristoro, le aree playground per feste di compleanno bambini e la balneazione con acqua scivoli determinati dalle due piscine poste nell’area solarium.
Al netto dei dodicimila metri quadri di lavori fatti per la riqualificazione del parcheggio il progetto già esistente per il risanamento del Centro Delphinia faceva risparmiare soldi ai contribuenti e costava la bella cifra di € 5,3 milioni in meno e allora la riflessione nasce spontanea: premettendo di voler considerare l’area balneabile, l’area ristoro, la piscina olimpionica esterna, i due campi di beach volley alla pari della parete di freeclimber, il ring di boxe, due attrezzi per palestra, tatami e al parcheggio auto riqualificato, vorrei sapere che fine hanno fatto gli altri cinque milioni di euro?
E per questo spreco di denaro pubblico, io dovrei anche battervi le mani per averci mandato a pattinare su una misera pista di ghiaccio? No. Grazie. Come “neve al sole” si sono squagliati i circa sei milioni di euro che determinano la differenza di un progetto funzionale con quello attuato dal Governo Meloni.
CAIVANO – Il primo dicembre scorso è stato festeggiato con gli onori che merita il nuovo parroco della Parrocchia “Santa Maria della Sperlonga” a Caivano nella frazione di Casolla Valenzano.
Grande adesione da parte del popolo casollano con una buona partecipazione di cittadini che si sono riversati in chiesa per dare il benvenuto a don Antonio Pacilio, 51 enne di Frattamaggiore che da domenica scorsa ha già cominciato a ricoprire il proprio ruolo di pastore delle anime casollane di Caivano.
Una ventata di freschezza, quindi, anche dal punto di vista ecclesiastico che dopo le varie vicissitudini della parrocchia legate a notizie di cronaca derivanti dalla condotta dell’ex parroco, finalmente anche la parrocchia “Santa Maria della Sperlonga” con don Antonio Pacilio, uomo mite, giovane, ecumenico e sempre sorridente e accogliente, potrà vivere il proprio riscatto in comunione con i propri fedeli.
Domenica scorsa il parroco Pacilio è stato accolto con grande piacere ed entusiasmo, segno questo che il nuovo pastore ha già trafitto i cuori dei propri fedeli e noi possiamo asserire, senza tema di smentita, che questa è stata un’ottima scelta del Vescovo Mons. Angelo Spinillo.