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Centri antiviolenza, a Napoli sos da 495 donne nel 2024

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Negli ultimi due anni le donne che si sono rivolte alla rete dei Centri antiviolenza del Comune di Napoli sono state 1425.

Un numero che è cresciuto passando dalle 460 del 2022 alle 495 del 2024, di cui il 51% non ha sporto denuncia, pur decidendo di chiedere aiuto e rivolgersi ai Cav.

I dati forniti dall’amministrazione comunale infatti riferiscono che sul totale dei casi registrati nell’anno in corso, gli accessi spontanei ai Cav costituiscono il 47%.
Per quanto riguarda la territorialità, la III e la IX Municipalità sono quelle da cui provengono il maggior numero di utenti (49), seguite dalla II Municipalità (44), dalla VIII e dalla X (42) e dalla V (41). Le donne che si sono rivolte ai Cav nel 2024 sono state nell’87 per cento dei casi italiane e sono in prevalenza donne di età compresa tra i 40 e i 49 anni.
Si tratta per il 41 per cento di donne con un titolo di studio di scuola media superiore, ma sono 247 i casi in cui si tratta di donne che non lavorano e dunque economicamente dipendenti dal partner con cui vivono. Maltrattamenti che nel 92 per cento dei casi si manifestano sotto forma di violenza psicologica, nel 71 per cento con violenza fisica, in atti di stalking per il 32 per cento e in violenze sessuali per il 22 per cento. Per quanto riguarda la fotografia dell’aggressore, si tratta nella maggior parte dei casi del coniuge (26 per cento), seguito dagli ex partner, uomini di età tra i 40 e i 59 anni, con un titolo di studio e nel 63 per cento dei casi occupati.

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Attualità

Crispano, inaugurato il primo distributore d’acqua ecosostenibile nell’istituto comprensivo Quasimodo

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Si è tenuta questa mattina l’inaugurazione del primo distributore d’acqua ecosostenibile nel plesso Capoluogo dell’istituto comprensivo Quasimodo di Crispano, che consentirà agli alunni della primaria di poter approvvigionarsi di acqua tramite delle borracce in alluminio, direttamente a scuola, riducendo il consumo di bottiglie di plastica.

Ecco quanto dichiarato dal sindaco Michele Emiliano in una nota:

“Una scuola senza plastica è un segnale fortissimo che intendo lanciare alla nostra comunità. Rinunciando all’uso delle bottiglie di plastica nel luogo principe della formazione dei nostri ragazzi, gettiamo le basi per un futuro migliore, senza sprechi e più attento all’ambiente. Un tema, questo, su cui i nostri bambini e ragazzi si sono dimostrati molto sensibili e attenti. Questo progetto è la risposta della mia amministrazione alle sfide del nostro tempo e alle richieste dei più piccoli per un mondo migliore, più pulito e sostenibile. L’impegno dell’amministrazione comunale è quello di garantire nei prossimi mesi l’installazione di altri dispositivi anche negli altri plessi scolastici del nostro paese, per un paese sempre più attento alla salvaguardia dell’ambiente”.

Poi, conclude: “Ringrazio la società STEI e tutti gli sponsor che con il loro contributo hanno permesso la realizzazione di questo progetto”.

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Napoli, il Prefetto annuncia il presidio fisso dell’esercito a Piazza Dante: il comunicato

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Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha comunicato la decisione finalizzata al contrasto dell’illegalità diffusa in zona Piazza Dante, dove ogni weekend si verificano vere e proprie gare di scooter tra i pedoni.

Pertanto la zona sarà presieduta dall’esercito, visto che le forze dell’ordine finora non sono riuscite a placare questo fenomeno. La richiesta d’intervento è stata fatta direttamente dai residenti e commercianti. Ecco quindi che l’unica soluzione è il presidio h24 dei Militari, che verrà attuato mediante una pattuglia dell’Esercito Italiano-Operazione Strade Sicure.

Contestualmente, questa è la nota della Prefettura:

“Il dispositivo ha la finalità di aumentare la percezione di sicurezza di studenti, turisti e residenti nell’area presso la quale è istituita l’isola pedonale, verificandone il rispetto da parte di motoveicoli e ciclomotori, prevenendo incidenti stradali e garantendo il rispetto della legalità e la vivibilità del contesto”.

Poi, conclude: “L’iniziativa rientra nel piano dei controlli disposti per incrementare la sicurezza nelle aree cittadine, in particolare di quelle interessate dal fenomeno della movida e dell’afflusso turistico, al fine di consentire alla popolazione e ai visitatori la piena fruibilità della città”.

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In Campania 1.800 morti l’anno per cirrosi e tumore al fegato

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Dalla programmazione sanitaria all’importanza dell’alimentazione, dagli effetti dell’alcol nei giovani alle terapie in essere.

Le malattie epatiche rappresentano una sfida cruciale per la salute pubblica e possono essere prevenute attraverso interventi mirati fin dalla giovane età.
Di questo e altro si parlerà durante il corso di aggiornamento “L’epatologia nel terzo millennio”, la cui dodicesima edizione è in programma all’Archivio di Stato di Napoli il 29 e 30 novembre.

L’evento è promosso dall’ospedale evangelico Betania, responsabile scientifico il dottor Ernesto Claar (direttore dell’unità operativa di Epatologia del nosocomio).

La Campania, da ciò che spiegano i promotori, paga storicamente un prezzo altissimo alle malattie del fegato: 1.800 decessi l’anno per cirrosi epatica o tumore al fegato, 1.200 nuovi casi di tumore al fegato nel solo 2021 e 73 milioni di euro spesi per l’assistenza ospedaliera, sono alcuni dei dati più significativi che riguardano la regione.
“Il focus di quest’anno è ancor più multidisciplinare – chiarisce Claar – sempre nell’ottica di divulgare il progresso scientifico e l’avanzamento tecnologico in epatologia e far comprendere quanto le malattie epatiche rappresentino una sfida cruciale per la salute pubblica e possono essere oggetto di prevenzione fin dalla giovane età”.
La vera epidemia del terzo millennio è inoltre la malattia da fegato grasso (steatosi epatica) associata alla sindrome metabolica (obesità, diabete, alterato assetto lipidico); il 65% dei diabetici e l’80% degli obesi ha “malattia da fegato grasso” che, troppe volte, evolve inconsapevolmente in cirrosi epatica oppure in tumore al fegato. Il soggetto affetto da steatosi epatica con infiammazione (steatoepatite) ha un rischio cardiovascolare ed un rischio di sviluppare tumore al fegato enormemente più alto. La mancata consapevolezza dei danni procurati dall’alcol rischia di produrre danni irreparabili.

Emanuele Scafato, direttore dell’osservatorio nazionale alcol-centro Oms per la ricerca sull’alcol spiega che “l’impatto dell’uso di alcolici in Italia determina costi sociali e sanitari che sono il frutto della diffusa disinformazione sui danni che l’uso di vino, birra, superalcolici, amari, qualunque bevanda alcolica causa in vaste fasce di consumatori, prevalentemente le più vulnerabili come i minori e gli adolescenti, i giovani, le donne e gli anziani”.

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