AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.
Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.
Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.
L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.
Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.
Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.
Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.
Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.
Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.
Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.
AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.
I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.
Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.
Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.
Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.
A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.
Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.
AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.
Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.
All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.
Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.
L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.
Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?
A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.
AFRAGOLA – Il modus operandi della vecchia politica clientelare e affaristica nell’ultimo periodo è sotto gli occhi degli inquirenti e i metodi rodati e consolidati con cui si affidano gare e appalti per permettere la fuoriuscita di moneta sonante dalle casse degli enti pubblici, in alcuni comuni come Caivano in primis, poi Caserta, Giugliano ed Aversa, sono stati finalmente scoperti e debellati con tanto di arresti e processi in corso.
Un Comune che regala l’impressione di essere diventato una zona franca è il Comune di Afragola dove succedono cose strane, ancora più strane di quanto successo nei comuni sopra citati, eppure qui sembra che vada tutto bene. I processi già in atto che vedono imputati sempre gli stessi soggetti fanno staffetta tra Cassazione e Appello, altri rispettano pedissequamente le lungaggini burocratiche di sempre e gli attori in causa continuano a fare il bello e il cattivo tempo. Non vorremmo che tutta questa protezione non sia dovuta alla presenza in giunta di un’alta carica dello Stato perché se confermato questo dubbio, questo governo, metterebbe in atto un’azione politica gravissima. Ma veniamo ai fatti.
Da sempre su queste pagine abbiamo scritto, illustrato e dimostrato che il vero dominus politico del territorio è l’ex Senatore Nespoli e il Prof. Pannone, persona perbene, acculturata e preparata con questi tre requisiti non colma l’enorme lacuna che da fedelissimo dell’ex Sindaco e Senatore, lo porta ad essere solo il prestanome di quest’Amministrazione.
Dimostrazione di quanto finora scritto è il presunto accordo che molto probabilmente sia stato consumato all’interno degli uffici di via Oberdan sui servizi di supporto specialistico alla Struttura Operativa Stabile del Servizio Appalti e Contratti del Comune di Afragola mediante Accordo Quadro affidati in maniera diretta con cifra sotto soglia comunitaria di € 134.400,00 oltre iva alla ditta ADDWAY ADVISORY srl.
Un appalto che con soldi presi dalle tasche degli afragolesi dovrebbe rinforzare un servizio che tranquillamente potrebbe essere espletato tra le forze interne al Comune ma la stranezza non sta nel fatto che questo tipo di appalto, forse, sia stato deciso a tavolino negli uffici dell’ex Senatore, come dimostrerebbero le foto scattate all’esterno dell’immobile di via Oberdan che ritraggono un incontro tra il Sindaco Pannone, la dirigente agli Affari Generali Alessandra Iroso, il dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi e il papà di uno dei soci della ditta Addway Alfonso Setaro, da indiscrezioni pare sia lui a muovere i fili degli affari che riguardano l’azienda del figlio.
Il vero fatto raccapricciante è racchiuso negli intrecci dei vari personaggi in causa e della modalità di affidamento di alcuni appalti fatti alla luce del sole nella consapevolezza della piena e totale impunità che alcuni di questi soggetti nutrono incosciamente.
Alfonso Setaro come dichiara anche il Consigliere Giustino attraverso il suo profilo social è una vecchia conoscenza dell’ex Senatore Nespoli, poichè all’epoca di quando l’ex Senatore era Sindaco della città, svariati sono stati gli appalti e i servizi affidati alla ditta Protom di cui il Setaro ne era il Consulente. Non solo. Alfonso Setaro ha subìto anche provvedimento di custodia cautelare in carcere durante la consiliatura Fuccio a Casoria inerente a fatti di quando egli ricopriva il ruolo Dirigente Responsabile Programma Integrato Urbano e Responsabile del sistema di gestione ed attuazione del PIU Europa per 33 milioni di investimenti in infrastrutture pubbliche; dal settembre 2011 al febbraio 2015.
Secondo quanto all’epoca comunicato della Procura della Repubblica le strutture dirigenziali del Comune di Casoria durante l’Amministrazione Carfora sarebbero state gravemente infiltrate. Il programma “Più Europa” sembra essere stato guidato da un sistema capace di orientare incarichi, appalti e consulenze che hanno visto in Casoria, coinvolti il Prof. Arch. Francesco La Regina con la sua “Archicons Srl” e il responsabile del programma ”Più Europa” Alfonso Setaro, già dirigente al Comune di Casoria durante l’amministrazione Carfora.
Se a tutto questo aggiungiamo che l’Amministratore della ditta Addway Advisory srl è un certo Angelo Gambardella, lo stesso Angelo Gambardella che troviamo inserito in tutte le commissioni aggiudicatarie della CUC di Nola che decide quali ditte devono vincere le gare indette dal Comune di Afragola allora lo scenario comincia a diventare davvero inquietante.
Le gare indette dal Comune di Afragola in cui l’Amministratore della ditta che riceve dallo stesso ente l’appalto per 134mila euro in maniera diretta sono svariate e qui ne riportiamo solo alcune e il relativo importo: L’affidamento In Concessione Del Servizio Di Gestione Ordinaria, Accertamento E Riscossione Coattiva Della Tari, Imu, Dei Canoni Di Locazione E/o Indennita’ Di Occupazione Degli Immobili Di Proprieta’ Del Comune, Canone Servizio Idrico Integrato E Canone Unico Patrimoniale per un importo di € 3.661.667,43 all’unico partecipante GE.SE.T. ITALIA S.p.A. La Progettazione Definitiva, Esecutiva e Coordinamento in fase di Progettazione nonché Realizzazione degli Interventi di Rigenerazione e Riqualificazione di Aree ed Immobili Degradati e Potenziamento delle Infrastrutture e Servizi del Rione Salicelle, grazie ai fondi PNRR per un importo di € 12.371.604,88 affidati a Fenix Consorzio Stabile scarl. L’Affidamento Servizio di Assistenza e Manutenzione Sistema Informativo in uso presso Azienda Consortile Dei Servizi Sociali A.C.C.C. Ambito N19 e Appalto Integrato Per Progettazione e Costruzione Relativi Al “ristrutturazione Edilizia Di Un Immobile Pubblico Per Servizi Culturali, Educativi E Didattici: Castello E Spazi Di Pertinenza”.
Insomma una filiera ben collaudata messa su con tanta maestria da un personaggio scafato di vecchia cultura poltica. Poi se ai componenti della ditta affidataria – papà del socio e Amministratore – ci aggiungiamo anche i profili ben noti alla magistratura come quello di Marco Chiauzzi che insieme a Nespoli è coinvolto in altri processi per turbativa d’asta e la dirigente Alessandra Iroso che è definita dall DDA una dirigente eterodiretta dall’ex Senatore, a considerare la macchina burocratica afragolese, un Sistema di appalti ben congeniato, credo proprio che non si faccia alcun peccato. Perché come diceva il compianto Giulio Andreotti: “a pensar male è peccato ma spesso ci si azzecca”.