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Bacoli, Nabilah chiuso per presunti abusi edilizi: il comunicato

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Presunti abusi edilizi. Questo è quanto stabilito dal provvedimento, con apposita ordinanza, che ha portato alla chiusura del Nabilah.

A darne notizia ci ha pensato il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione. In particolare, al Nabilah viene contestata la realizzazione di opere senza permessi su un’area demaniale, con il comune che ha richiesto il ripristino dello stato dei luoghi e la cessazione delle attività di ristorante e bar.

Pertanto, il comunicato diramato e firmato dall’AD Luca Iannuzzi spiega che “i provvedimenti emessi dal Comune di Bacoli sono fondati su presupposti erronei che la società si riserva di chiarire nelle sedi competenti”.

Inoltre, la società annuncia di voler “instaurare in primo luogo un dialogo costruttivo con l’ente, riservandosi ovviamente in caso di mancata considerazione delle legittime istanze di riesame il ricorso agli organi di giustizia amministrativa competenti per le diverse azioni a tutela della società, della sua immagine, dei suoi legittimi interessi patrimoniali e per la salvaguardia dei rapporti di lavoro”.

Tale provvedimento era stato preannunciato dallo stesso sindaco di Bacoli sui social:

“Non se ne poteva più! Abbiamo chiuso un locale per cerimonie a Bacoli. Aveva realizzato 13 abusi edilizi su suolo demaniale, in uno spazio di proprietà di tutti. Ma continuava a fare eventi arrecando disagi alla quiete pubblica ed alla viabilità. È scattata anche l’ordinanza di demolizione. Le opere dovranno essere abbattute. Tra queste, anche pedane e tendostrutture abusive per più di 400 mq, e strutture per 500 mq utilizzate con cambi di destinazioni d’uso mai autorizzati. Sul mare. Un fatto insopportabile. È uno dei simboli di chi, per troppo tempo, ha considerato la spiaggia non come un patrimonio collettivo da gestire temporaneamente. Ma alla stregua di una proprietà privata. In cui poter fare di tutto, senza i necessari titoli edilizi. Senza autorizzazioni. E così ristorante e bar venivano allargati a dismisura”.

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Lampedusa, oltre mille naufraghi soccorsi nelle ultime 36 ore: i dettagli

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Un vero e proprio esodo quello consumatosi ieri a Lampedusa, dove nel corso della mattinata più di 1000 persone sono arrivate e altre 50 accompagnate sull’isola. Invece la nave Libra viaggia verso l’Albania con 16 persone a bordo ed è destinata ai due nuovi centri voluti dal governo Meloni.

Nelle ultime 36 ore molti dei barchini sono partiti da Sfax ed El Amra, con a bordo per lo più subsahariani provenienti da Mali, Camerun, Costa d’Avorio, e poi decine in fuga dal Corno d’Africa, rotto dai conflitti, Sudan e Sud Sudan.

Pertanto, su Twitter divampa l’ironia, con Sea Watch che ha così pubblicato:

“Sedici persone selezionate arbitrariamente per la loro nazionalità sono su una nave da guerra italiana verso i lager albanesi, costati centinaia di milioni di euro. Intanto da ieri circa 1200 persone sbarcate a Lampedusa. Gestione dell’immigrazione con il Governo Meloni, risolta”.

Intanto a Lampedusa il flusso di arrivi continua, e fino alla tarda serata di ieri sul molo Favaloro si sono incolonnati i naufraghi soccorsi dalla Guardia Costiera e già dall’alba le operazioni sono iniziate di nuovo.

Contestualmente il comandante del veliero, Stefano, ha così spiegato:

“Per ore ci siamo limitati ad assisterli, quando è calato il buio le condizioni di sicurezza sono venute meno e dopo aver informato le autorità italiane li abbiamo presi a bordo. Erano tutti pigiati su un gommoncino e navigavano da almeno due giorni. Quando Nadir li ha raggiunti, da ore avevano finito acqua e cibo. Abbiamo contattato le autorità, come sempre. Fino ad oggi c’è sempre stata una cooperazione leale, basata sul presupposto che si è tutti impegnati a salvare le persone. Adesso che l’operazione Albania è partita, chiaramente le cose cambiano”.

Poi, prosegue: “Non si sapeva nulla dell’inizio delle operazioni. Domenica, mentre stavamo prendendo il largo, abbiamo visto sul radar una grande macchia nera non identificata. Avvicinandoci, abbiamo capito che si trattava della Libra. E lo scenario è chiaramente cambiato. Ci siamo posti la domanda su come avremmo reagito nel caso fosse arrivato l’ordine di assistere i naufraghi fino all’arrivo di una motovedetta, che avrebbe potuto portarli su una nave diretta in Albania. E rimane una questione aperta”.

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Follia in volo, passeggera impazzisce e chiede di tornare indietro: il motivo

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Incredibile quanto avvenuto su un volo della Frontier Airlines in viaggio da San Diego a Las Vegas, dove una passeggera ha scatenato il panico chiedendo di tornare indietro.

In particolare la donna aveva dimenticato il cellulare al gate e doveva assolutamente recuperarlo. Pertanto lo show offerto dalla donna, che ha inveito contro il personale di volo, è stato ripreso e postato su Tik Tok da un’altra passeggera, che ha aggiunto una didascalia:

“La donna è impazzita perché ha dimenticato il suo cellulare al gate e dà la colpa alla compagnia aerea”.

La stessa didascalia riporta anche la prima parte della discussione, in cui la protagonista ha così affermato:

“Se fossi bianca e indossassi un completo, avreste già fermato l’aereo. Devo scendere da questo aereo, e ti dico subito che non te la prenderai mai più con qualcuno a causa del colore della sua pelle”.

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Casandrino in ansia per Ciro, il 56enne scomparso nel nulla: l’appello social

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Era il 7 ottobre scorso quando Ciro Risoli, 56enne di Casandrino, ha fatto perdere le proprie tracce. La sua improvvisa scomparsa ha generato molta preoccupazione tra amici e familiari, che nelle ultime ore hanno lanciato un disperato appello social per ritrovarlo:

“Aiutateci a trovare Ciro”.

Pertanto, nel giorno in cui Ciro è sparito, il fratello Salvatore ha trovato un biglietto con una richiesta di aiuto attaccato alla porta d’ingresso. Al momento le autorità stanno indagando per carpire informazioni utili al suo ritrovamento.

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