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Cronaca

Dramma in alta quota, donna muore dopo un volo di 200 metri

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto ieri pomeriggio sul monte Legnone, nel territorio del comune di Colico, nel Lecchese, dove la 45enne Francesca Rossi ha perso la vita dopo un volo di quasi 200 metri.

In particolare la donna originaria di Sondrio ma residente a Milano, stava scendendo dalla vetta quando è precipitata in un canalone sotto gli occhi del fratello, che condivideva con lei la passione per la montagna.

A quel punto il fratello ha subito chiamato i soccorsi, che intorno alle 14 sono giunti sul posto con un elicottero di Areu e una squadra del gruppo di Premana. Tuttavia per la donna non c’è stato nulla da fare, poiché sono risultate troppo gravi le ferite riportate durante la caduta.

Pertanto il fratello è stato riaccompagnato a valle in stato di shock, mentre sono in corso le operazioni di recupero del corpo della vittima, che lascia due bambini.

Cronaca

Sant’Antimo, arrestate 4 persone per estorsione: i particolari

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Blitz dei carabinieri di Giugliano a Sant’Antimo, dove quattro persone sono state arrestate con l’accusa di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso e finalizzate a favorire il clan Verde, attivo a Sant’Antimo, Grumo Nevano e Casandrino.

Pertanto, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, con gli inquirenti che accusano gli indagati di aver minacciato ripetutamente alcuni imprenditori costringendoli a pagare somme di denaro per poter continuare le loro attività.

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Cronaca

Omicidio all’alba: 61enne uccide la moglie a coltellate e poi chiama la Polizia

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Ennesimo femminicidio in Italia, stavolta a Solero, nell’Alessandrino, dove un uomo ha ucciso la moglie a coltellate.

L’episodio è avvenuto stamane all’alba, intorno alle 5:30, quando il 61enne ha accoltellato a morte la moglie di 53 anni, uccidendola, per poi chiamare lui stesso la Polizia. Inutili i soccorsi del 118, che ha soltanto potuto constatare il decesso.

Al momento non si conoscono i reali motivi del gesto, anche le forze dell’ordine stanno indagando per far luce sulla vicenda.

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Cronaca

Napoli, l’ombra della Camorra su contrabbando e vendita gadget scudetto: 4 arresti

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L’ombra della Camorra dietro la distribuzione dei gadget scudetto del Napoli e il contrabbando di sigarette. Questo è quanto asserisce l’accusa in danno del clan Troncone, il cui processo ha visto varie condanne.

In totale sono quasi 21 gli anni di reclusione inflitti dal giudice per l’udienza preliminare Gianluca Visco, nei confronti di quattro affiliati al suddetto clan, operante nella zona di Fuorigrotta.

Il processo si è svolto con rito abbreviato a Napoli, ed ha visto condannati il boss Vitale Troncone e suo fratello Luigi a 6 anni di reclusione, mentre Giuseppe figlio di Vitale e Benito Divano hanno ricevuto una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno.

In particolare, le indagini hanno riguardato la vendita di gadget del Napoli durante la festa per il terzo scudetto e il contrabbando di sigarette, poiché secondo gli inquirenti i Troncone avrebbero imposto ai venditori di pagare un pizzo di 500 euro per poter lavorare nel quartiere, servendosi talvolta di minacce e violenze.

Pertanto le intercettazioni hanno consentito di raccogliere elementi a sufficienza per elevare le condanne, ed ora i soggetti sono in carcere.

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