Riceviamo e pubblichiamo: L’Associazione “Caivano Legalitaria” organizza il primo street food a Caivano, denominato “Show & Food al Castello”.
La missione della nostra Associazione è quella di riportare dignità tra la gente di Caivano, specialmente dopo i fatti di cronaca che ancora oggi continuano a susseguirsi.
Problemi e degrado sociale attanagliano la nostra città, sono fenomeni tangibili e oggettivi che nessuno potrà mai negare o nascondere ma è indubbia però la cattiva comunicazione messa in atto da quei pochi attori che lucrano e tutelano i propri interessi sull’immagine deviata e distorta affibbiata ad un’intera comunità.
Così dalla primavera scorsa il Presidente di Caivano Legalitaria Giuseppe Libertino insieme al Direttore di Minformo Mario Abenante da caivanesi doc decidono di usare tutto il loro know how e di metterlo al servizio della collettività, tentando di fare controinformazione raccontando ed evidenziando le bellezze, la storia, la cultura e le eccellenze caivanesi, promuovendole e facendole conoscere a chi finora su Caivano menziona solo l’esistenza della criminalità organizzata.
In continuità con quanto finora proposto, l’Associazione “Caivano Legalitaria” organizza il primo Street Food della storia caivanese che si terrà nei giorni 12 e 13 ottobre in Piazza Cesare Battisti ed è denominato “Show & Food al Castello”: vedrà la partecipazione di dodici attività di somministrazione cibi e bevande, provenienti da tutto il meridione d’Italia, presiedere all’evento, ognuna col proprio food truck, adibito alla vendita dei propri prodotti tipici.
Ogni serata dell’evento sarà allietata dalle esibizioni delle varie associazioni del territorio nonché da musica con DJ set e terminerà con una performance di cabaret. Sabato 12 ottobre si esibiranno sul palco il quartetto maschile dei “Vico Alleria” e domenica 13 ottobre si esibirà il quartetto degli “Snap mini Show” con Ciro Ceruti e Antonio D’Ausilio.
L’evento organizzato dall’Associazione Caivano Legalitaria vuole offrire un messaggio chiarissimo. A Caivano è possibile creare un’offerta culturale alternativa a tutto quanto già visto negli anni, a partire dal modus operandi degli organizzatori e dalla nomenclatura dei supporters che oggi vedono Caivano come un’opportunità di lancio per i propri investimenti e non come una periferia degradata.
L’Associazione Caivano Legalitaria ha scelto il tema street food per l’evento in questione perché, come già dichiarato dal duo Libertino-Abenante nel format televisivo dedicato al centro storico di Caivano, si vogliono immaginare quella piazza e quelle stradine del centro come un borgo dedicato al food e alla movida, ipotizzando un centro storico con ZTL, interamente dedicato al passaggio pedonale con ogni locale commerciale adibito ad attività enogastronomiche e trasformarlo in una meta ambita da giovani e meno giovani per passare le proprie serate in compagnia.
Intanto l’Associazione Caivano Legalitaria si augura di trascorrere il prossimo week end in compagnia dei propri concittadini in Piazza Cesare Battisti degustando ottimi panini, pizze e bevande e immaginando un bel futuro enogastronomico all’ombra del castello.
Si ringraziano tutti quanti hanno potuto rendere possibile tale manifestazione, in particolare il nostro Media Food Partner che rappresenta il vero cuore pulsante dell’organizzazione Meeto Pizza & C., partendo dai main sponsor Grens e Mennillo Giannotti e Partners insieme a tutti gli altri sponsor e ai media partners Minformo TV che curerà e seguirà le due serate dal punto di vista televisivo e Amato Service per il supporto logistico dell’evento.
Traffico e spaccio di droga corrono anche sul filo della logistica. Occultare e movimentare gli stupefacenti è sempre più complicato, complici i controlli capillari dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. Il discorso non si applica solo ai grossi carichi ma anche alle piazze di spaccio sul territorio.
Ne è testimonianza l’arresto dei carabinieri di Caivano, nell’ambito di un presidio strutturato nel centro storico della cittadina a nord di Napoli. In manette ci è finito Alfonso Natale, 56ennedel posto già noto alle forze dell’ordine. Non è stato facile per i militari individuare le dosi, ingegnosi i trucchi per occultarle. Una parte era nascosta in una lattina, modificata affinché all’esterno non suscitasse sospetti, con un doppio fondo per collocare la cocaina.
Ancora più curioso il vano ricavato in una suola di una sneaker di gomma. Un modo infallibile (o quasi) per trasportare senza rischi le dosi, anche a domicilio. Nel corso delle perquisizioni, i carabinieri hanno sequestrato 24 dosi di cocaina, una busta della stessa sostanza di 7 grammi e 275 euro in contante ritenuto provento illecito. Natale è stato portato in carcere, in attesa di giudizio. Dovrà rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio.
“A Caivano l’immobile è già pronto ed entro dicembre lo inaugureremo”.
Lo ha annunciato il Ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, in merito all’apertura del polo universitario a Caivano.
Bernini, a margine della XIII edizione della Settimana Italia Cina, ha riferito che “siamo a un ottimo punto. Abbiamo già l’immobile pronto e abbiamo stanziato 6 milioni di euro, di cui cinque sull’edificio e uno per l’orientamento, che costituisce un altro tema importantissimo perché non si può combattere la mortalità scolastica se non si orientano i ragazzi e dunque se non si dà agli studenti l’opportunità di capire che cosa vogliono fare e con quali profili formativi”. A Caivano sono partiti due corsi universitari di Scienze motorie e Scienze infermieristiche, rispettivamente dell’Università Parthenope e dell’Università Vanvitelli. Inoltre è stato siglato l’accordo tra l’Accademia di Belle arti di Napoli e l’Università Suor Orsola Benincasa con la struttura commissariale per l’ottenimento di uno spazio in cui iniziare i laboratori di restauro, mentre l’Università degli Studi di Napoli Federico II e la struttura commissariale hanno avviato le procedure per insediare le Academy.
CAIVANO – In città monta il caso cimitero. Nonostante i lavori effettuati una diecina d’anni fa, attualmente non si trova un loculo vuoto nemmeno a pagarlo in oro. La colpa però non è dell’ingente numero di morti bensì di un aspetto subdolo e clientelare di una politica criminale tesa all’arricchimento personale perpetrata da una classe dirigente famelica e fallimentare.
Quello che è stato fatto negli anni, nella necropoli caivanese, non è dato sapere ma possiamo, con certezza, documentare ciò che è avvenuto all’indomani della costruzione dei nuovi due padiglioni che si trovano all’entrata principale del cimitero.
Prima di assegnare quei loculi ai legittimi richiedenti, il 17 marzo 2017, in era Simone Monopoli, fu redatto il Regolamento per l’assegnazione dei loculi ceduti in permuta.
Praticamente grazie a questo regolamento il possessore di un loculo insistente nella parte vecchia del cimitero, poteva acquistare uno nuovo a patto che quello vecchio venisse ceduto al Comune che a sua volta lo metteva a disposizione dei cittadini che ne avevano bisogno secondo il principio dello “ius sepulchri”.
Ma i restanti sei mesi che sono restati all’Amministrazione Simone Monopoli, i commissari che gli sono succeduti e i due anni di Enzo Falco, hanno fatto in modo che si dormisse, ci si distraesse o ci si voltasse dall’altro lato rispetto al mercato occulto che si stava perpetrando all’interno della necropoli.
In poche parole col silenzio assenso della politica o addirittura con la complicità di qualche assessore e/o consigliere comunale, chi deteneva un loculo e ne aveva acquistato uno nuovo, non solo non ha ceduto il precedente posseduto ma addirittura, qualcuno di questi, ha anche osato vendersi quello che doveva cedere in permuta, in modalità del tutto a nero.
Risultato? Da quel Regolamento, mai è stata stilata una graduatoria di quelli che cedevano in permuta il loro vecchio loculo e ad oggi non sappiamo a chi sono stati assegnati quelli nuovi, se ne avevano il diritto né si possono individuare i cittadini che non hanno ceduto in permuta il proprio loculo.
Di conseguenza, oggi non c’è un loculo libero neanche a pagarlo caro. Tra l’altro di quei loculi nuovi 170 dovevano essere lasciati liberi a disposizione dell’ente comunale per eventuali emergenze e invece, in questi anni, la politica clientelare è stata in grado di far sparire anche quelli ed è normale che poi un genitore come quelli di una ragazza investita poche settimane fa, nel far rispettare un proprio diritto, quello dello ius sepulchri appunto, si sente legittimato a colmare il proprio dolore con qualche abuso, dato che avrebbero preferito piangere sulla tomba della propria figlia in qualsiasi ora della giornata e in qualsiasi condizione metereologica.
Infatti, per colpa di questo fenomeno criminale, perpetrato dalla vecchia classe dirigente, oggi i genitori di quella ragazza si sono sentiti in diritto di costruire attorno alla sepoltura della propria figlia, una vera e propria veranda di alluminio sine titulo.
Un abuso che cittadini, preti e autorità in continuità amministrativa, forse nel riconoscere gli errori del passato, stanno lasciando privo di controlli per il principio dell’applicazione del buon senso ma lo stesso potrebbe rappresentare un pericolo per il futuro laddove non si risolva il problema in tempi brevi, dato che potrebbe deterninare un precedente simbolico.
Tanto è vero che anche la mamma di Fortuna Loffredo la bambina abusata e lanciata dall’ottavo piano nel 2014, stamattina al quotidiano “La Repubblica” ha rilasciato delle dichiarazioni dicendo: “Non è giusto. Fortuna meritava rispetto in vita e ora merita dignità anche nella morte” riferendosi al fatto che a distanza di dieci anni, la piccola di sei anni, non ha ancora la sua tomba.
Un fenomeno questo stranamente “inosservato” dalla stampa locale che negli anni addietro era intenta ad occuparsi dell’energia elettrica con lo scopo di denigrare l’unica ditta che è stata in grado di versare quanto doveva nelle casse comunali.
Oltre l’applicazione del buon senso però c’è anche da dire che la terna commissariale prefettizia con il Commissario Filippo Dispenza in capo si è già mossa deliberando degli indirizzi in merito al censimento e mappatura del cimitero comunale.
Sei sono gli indirizzi che la terna commissariale prefettizia demanda al Responsabile del Settore e sono: mappatura e censimento di tutti i defunti presenti nell’area cimiteriale con relativa localizzazione degli stessi e possibilità di reperimento immediato sulla mappa cimiteriale, al fine di garantire il regolare svolgimento del servizio; affissione di apposito avviso su ogni singolo loculo, oltre che presso le bacheche dei cimiteri civici, dalla documentazione in atti; individuazione del patrimonio cimiteriale (in special modo loculi) non collegato a contratti di concessione e dunque nella piena disponibilità dell’ente, come previsto dalla normativa generale; individuazione, regolarizzazione e/o recupero nella piena disponibilità del Comune del patrimonio cimiteriale (in special modo loculi), che risulta occupato da salme, ma in assenza del relativo titolo (contratto di concessione); adozione di tutte le procedure gestionali e amministrative, precedute da idonea pubblicità (bandi ad evidenza pubblica), finalizzate all’attuazione egli obiettivi sopra enucleati; perseguire un fine di garanzia dello ius sepulchri e di economicità delle risorse finanziarie da impegnare.
Con la speranza che presto venga fatta luce sulla vicenda della mancata disponibilità dei loculi, vengano individuati i colpevoli e chi ha commesso abuso impossessandosi o addirittura vendendosi beni che non gli appartenevano.