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Ambiente

A CAIVANO della Terra dei fuochi può parlare solo Don Patriciello. I dissentori vengono zittiti con le cattive

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CAIVANO – Che la manifestazione organizzata dagli esponenti del M5S “Mobilitazione Generale” a causa dell’incendio divampato alla Di Gennaro SpA si potesse rilevare un appoggio di qualche disegno politico ben prestabilito era nell’aria. Già da diversi giorni circolava la voce che alla manifestazione dovessero partecipare politici ed esponenti della Di Gennaro SpA, poi la notizia de Il Mattino di oggi che diceva che a quest’evento erano presenti anche i sindaci dei comuni dell’agro aversano. E questi sono stati i motivi, anche all’indomani dell’aggressione subita dal sottoscritto, che hanno spinto la redazione di Minformo, dopo aver pubblicizzato l’evento, a non esserci.

L’assurdo poi si raggiunge quasi a fine manifestazione quando si arriva in piazzetta a Pascarola, la piccola frazione di Caivano che ospita la Zona Industriale ASI, il primo a parlare è don Maurizio Patriciello, prete televisivo incipriato che sale sul gradone della piazza ed improvvisamente comincia a parlare del fenomeno dei roghi tossici, dimenticandosi che fino ad ieri ha distolto le attenzioni dell’intera massa che lo seguiva dal problema per portare avanti le tesi bislacche fondate sulle dichiarazioni di un camorrista (Francesco Schiavone) e così il problema dei roghi tossici cresceva a dismisura e questi pensavano bene a intraprendere una guerra con quelli che loro stessi chiamavano “negazionisti”, i quali non erano altro che scienziati e ricercatori che avevano inquadrato perbene il problema e volevano denunciare il fenomeno dei roghi collegati al mercato nero manovrato dalla criminalità organizzata. Oggi invece, all’indomani anche degli articoli apparsi su Il Tempo dove parlava della bufala sulla Terra dei Fuochi (riferendosi sempre ai rifiuti intombati mai trovati), il prete di Caivano torna a parlare di fumi, roghi e mercato nero.

Diciamo apertamente, per chi non mastica tanto il problema dei rifiuti, che quella non era neanche la sede opportuna, visto che qui si sta parlando di un incendio doloso avvenuto all’interno di un sito di stoccaggio autorizzato e di certo non si può parlare di rogo tossico proveniente da rifiuti sversati illecitamente. Ma sorvoliamo questa discussione e andiamo ai fatti. Don Patriciello termina il suo intervento e prende il microfono don Salvatore Verde parroco della chiesa di S.Giorgio di Pascarola, appena proferisce parola comincia ad esprimere la sua opinione affermando che essendo parroco di quella comunità vede tante persone che lavorano nella Zona Industriale lamentarsi delle condizioni di lavoro, asserendo che la Di Gennaro SpA non è quell’azienda in regola come la vogliono far passare i mass media e che la Terra dei Fuochi non è altro un mezzo politico che alimenta gli interessi dei pochi, specie quelli che amano le telecamere. Insomma questo è un vero affronto fatto alle dichiarazioni del suo collega. Ed è proprio in quel momento che il parroco viene tacciato dalla folla come un menzognero e uno che di Terra dei Fuochi non capisce nulla, viene aggredito verbalmente e fisicamente da un attivista del M5S di Frattamaggiore, lo stesso meetup che ha visto splendere la stella della deputata Conny Giordano, che scippandogli il microfono lo riduce in due pezzi.

Insomma a Caivano la vergogna non è mai troppa, dopo l’incendio doloso che vedrà numerose vittime, l’aggressione da me subita, oggi gli abitanti di Caivano, compresi gli organizzatori, si sono rivelati i censori di un parroco, i censori di colui che dovrebbe essere visto alla stregua del suo collega che ha parlato prima di lui e invece no. La verità di don Salvatore forse era scomoda alla clarque lì presente, quella stessa clarque già annunciata nei giorni scorsi e che ha fatto disertare la manifestazione anzitempo a tante persone perbene.

Bravi i caivanesi presenti a Pascarola stasera che in quanto a prepotenza dimostrano sempre di essere i numeri UNO ma di quella Costituzione che nel 2016 tanto hanno protetto non ne conoscono neanche una lettera figuriamoci un articolo intero, in questo caso il ventunesimo.

Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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