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Cronaca

Arresti a Ponticelli, Gratteri in conferenza stampa: “Adesso Napoli Est è libera”

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La sfilza di arresti avvenuti questa mattina nel territorio di Ponticelli, relativi alla gestione illecita e l’assegnazione delle case popolari di Napoli Est ad opera del clan De Micco-De Martino, ha attirato l’attenzione delle alte sfere pubbliche della città di Napoli.

A tal proposito è intervenuto in conferenza stampa il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, che ha così dichiarato:

“Non c’è più il totale controllo del clan De Micco-De Martino nei quartieri di Napoli Est.
Siamo riusciti a dimostrare il livello di penetrazione del clan in un’ampia fetta della città, dove adesso i cittadini sono più liberi. La gestione delle case popolari è un problema vecchio e annoso che riguarda tutte le citta: Napoli, Palermo, Catania ma anche Milano, fenomeno che rappresenta un’ostentazione del potere criminale”.

Poi, conclude: “Intervenire è importante, è un segnale di libertà. I mafiosi non possono controllare il territorio. Poi vedremo chi non si è occupato di gestire correttamente l’assegnazione delle case popolari, il coraggio non si vende al supermercato”.

Cronaca

Marano, due rapine a due noti negozi e truffe agli anziani in meno di 24 ore

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Tutto in meno di 24 ore, tra ieri sera e oggi, dal centro alla periferia di Marano. Due rapine ai danni di due noti esercizi commerciali.

Nello specifico un negozio di telefonia e una macelleria. Banditi armati, a bordo di scooter, si sono fatti consegnare l’incasso di giornata. Ma non è tutto: due truffe, con la tecnica del finto nipote, andate a segno sempre in città.
Bottino: oltre 53 mila euro, tra contanti, monilie e gioielli.
Un’altra tentata truffa, invece, è stata sventata dai carabinieri della locale compagnia nei pressi dell’ufficio postale di via Nuvoletta, a due passi dalla caserma dei militari. Una situazione ormai fuori controllo, di cui si è discusso nei giorni scorsi con il prefetto di Napoli Michele di Bari, a Marano per il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. 

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Cronaca

Giugliano, corruzione all’isola ecologica e vendita di metallo e apparecchi elettronici

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Sei persone di età compresa tra i 44 e i 55 anni, tra cui quattro dipendenti della ditta di Torino che gestisce l’isola ecologica a Giugliano in Campania per conto del Comune, sono finite agli arresti domiciliari per peculato e corruzione nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.

Dagli accertamenti è emerso che i quattro dipendenti dell’azienda di servizi ambientali torinese, si sarebbero appropriati e avrebbero venduto agli altri due indagati, entrambi imprenditori, i rifiuti in metallo e gli apparecchi elettronici (cosiddetti Raee) accumulati presso l’isola ecologica; un mercimonio sui rifiuti illecito, visto che ci sono ditte appositamente autorizzate dal Comune che vengono a prelevare le varie tipologie di rifiuti per avviarle al riciclo o allo smaltimento.

I quattro, dunque, si vendevano i rifiuti intascando per ogni cessione circa 500 euro; una dinamica, è emerso, che si ripeteva quasi tutti i giorni, e che è stata filmata anche grazie alle telecamere installate dagli investigatori dell’arma e della polizia metropolitana nell’isola ecologica. I rifiuti venivano poi probabilmente rivenduti, ma le indagini proseguono per definire i contorni del traffico illecito.


(fonte: ilMattino.it)

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Cronaca

Camorra, blitz a Ponticelli: colpiti i clan De Micco e De Martino

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Nel corso della mattinata odierna, gli agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 60 persone, gravemente indiziate a vario titolo di associazione di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al furto, concorso esterno in associazione mafiosa, tentato omicidio, possesso ingiustificato di armi e ordigni esplosivi, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, furto e ricettazione.

L’indagine condotta tra il 2021 e il 2022 ha documentato l’esistenza e l’operatività di un sodalizio di tipo camorristico, operante nella zona orientale del capoluogo e in alcuni comuni della provincia, facente capo alle famiglie De Micco (Bodo) e De Martino (XX), espressione, sui predetti territori, del più noto clan Mazzarella.

Le investigazioni hanno dimostrato che la contrapposizione tra i suddetti clan ha causato, nel corso degli anni, numerosi omicidi e fatti di sangue, e così sul territorio di Ponticelli ha assunto un ruolo predominante il clan De Luca-Bossa, che unitamente alle famiglie Minichini, Casella, Aprea e Cuccaro, era espressione della famigerata Alleanza di Secondigliano.

In particolare, tra gli eventi che hanno favorito la rottura tra le citate famiglie criminali, possiamo annoverare il tentato omicidio di Ausilio Luigi, esponente del clan Casella, oltre ad un tentativo di estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno dei gestori di una fiorente piazza di spaccio del rione De Gasperi di Ponticelli, una delle roccaforti del clan De Luca-Bossa.

Inoltre l’organizzazione criminale gestiva la filiera del narcotraffico, dall’approvvigionamento di ingenti quantità di stupefacenti quali cocaina, crack, marijuana e hashish fino allo smercio della droga al dettaglio. Pertanto l’indagine ha portato al sequestro di circa 200 kg di sostanze stupefacenti di diverso tipo, oltre ad un laboratorio utilizzato per la raffinazione e il confezionamento del crack e un locale per lo stoccaggio e la preparazione di altri tipi di droga.

Nella zona del cosiddetto ‘grattacielo di Ponticelli’ fu scoperto e sequestrato un locale adibito alla conservazione e manutenzione di armi di grosso calibro, oltre al rinvenimento di numerosi ordigni bellici in altri due covi scoperti nella zona del Rione Fiat e nell’area delle cosiddette ‘Case di Topolino’.

Le investigazioni hanno poi dimostrato come il sodalizio gestisse il racket degli alloggi popolari, grazie alla capacità di affidare le abitazioni a persone compiacenti e dietro il pagamento di un corrispettivo in denaro. La pervasività del clan in questo settore si esprimeva anche nella gestione delle attività di pulizia dei comprensori popolari di Ponticelli.

Infine sono state documentate numerose condotte estorsive portate avanti con la tecnica del cavallo di ritorno da alcuni indagati, i quali erano dediti al furto di auto e motoveicoli poi restituiti ai legittimi proprietari solo dietro il pagamento di ingenti somme di denaro.

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