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Cronaca

Maxi sequestro al clan Contini: nell’elenco una villa a Pozzuoli e anche una Lamborghini Aventador

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Figura anche la lussuosa villa di Pozzuoli dove fu rinvenuto un vero e proprio tesoro da circa 10 milioni di euro – tra contanti, gioielli e orologi di lusso – e una costosissima Lamborghini Aventador nell’elenco dei beni sequestrati dalla Squadra Mobile di Napoli a Luca Esposito, genero del boss Patrizio Bosti, ritenuto dalla Procura antimafia di Napoli elemento di vertice del clan Contini, componente “di rango” della cosiddetta Alleanza di Secondigliano.

La Polizia di Stato gli ha notificato un sequestro da 20 milioni di euro nel quale sono contemplati anche i beni che gli vennero sequestrati in flagranza lo scorso primo luglio, quindi tre mesi fa: 4 milioni di euro in contanti, gioielli e 48 orologi di lusso per un valore quantificato in oltre 5 milioni di euro.

A questi beni adesso si aggiungono altri beni mobili e immobili ritenuti frutto delle del reimpiego di capitali illeciti.
Il provvedimento, oltre a disporre nuovamente il sequestro del citato “tesoretto”, ha disposto quello dell’abitazione nella quale fu rinvenuto il caveau, una villa su più livelli con annessi giardino e piscina nel comune di Pozzuoli, un appartamento in zona “mercato” di proprietà di Esposito (marito di Maria Bosti, una delle figlie del boss) una moto, di sette autovetture, alcune anche di ingente valore; e di varie quote societarie in diverse attività di consulenza e ristorazione.

Il valore dell’intero sequestro – iniziato venerdì e concluso oggi – è stimato in circa 20 milioni di euro.

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Cronaca

Attacchi hacker al Ministero della Giustizia: preso un 24enne

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È più volte entrato nei sistemi informatici del Ministero della Giustizia e di altri importanti società e aveva le competenze per bloccarli l’hacker di 24 anni a cui è stato notificato un arresto da parte della polizia postale al termine di una indagine coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e dal pool reati informatici della Procura di Napoli.

L’hacker, originario di Gela ma impiegato informatico a Roma, è riuscito ad acquisire anche fascicoli di indagine coperti da segreto investigativo. L’inchiesta durata diversi anni, ha coinvolto diverse procure. Tra i sistemi informatici violati anche quelli della Guardia di Finanza, di Tim e di Telespazio. 

“E’ stata una minaccia grave e ha provocato danni alla sicurezza”, afferma il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo.
Secondo quanto si è appreso tra i fascicoli coperti da segreto investigativo non compaiono quelli relativi a indagini antiterrorismo, ma l’hacker, un vero e proprio mago dell’informatica, utilizzando cinque identità fittizie si è appropriato di dati sensibili riguardanti la criminalità organizzata. Le prime violazioni sono state scoperte a Napoli.

I dettagli dell’inchiesta sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e il coordinatore del pool reati informatici Vincenzo Piscitelli. Nella notte la polizia giudiziaria ha eseguito una perquisizione durante la quale è stata scoperta una ingente mole di dati.

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Cronaca

Bimba di 2 mesi muore soffocata: un rigurgito la possibile causa

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Tragedia a Lioni, in provincia di Avellino, dove una bimba di soli due mesi è morta soffocata.

A causare il decesso potrebbe essere stato un rigurgito. In casa si trovavano la giovane madre, agli arresti domiciliari per droga e il compagno.

È stata la coppia a lanciare l’allarme ma quando in casa sono arrivati i sanitari del 118 per la bambina non c’era più nulla da fare. Sul posto anche il medico legale.
I carabinieri hanno aperto un fascicolo che sta per essere inviato in Procura ad Avellino: il magistrato verosimilmente disporrà l’autopsia per accertare le cause della morte.

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Cronaca

Ex modella trovata morta nel bagno di un birrificio: indagini in corso

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Tragico ritrovamento avvenuto lo scorso 25 settembre a Sidney, dove è stato rinvenuto il cadavere di una donna nel bagno di un birrificio.

Si tratta della 27enne Savana Calvo, ex modella che secondo il padre Daniel avrebbe ricevuto minacce ed era stata vittima di molestie pochi giorni prima della tragica scomparsa. Ecco le sue dichiarazioni:

“Come padre sapevo molto bene che veniva molestata e perseguitata, e ho cercato di intervenire. Frequentava delle persone sbagliate e credo che avesse dei debiti”.

Intanto la Polizia del Nuovo Galles indaga sull’accaduto e ha raccolto le parole di un amico di famiglia, tale John Foti, che ha così dichiarato:

“Savana era una figlia, una sorella e amica. Ha portato luce e tanto amore nelle vite di tutti noi. Mancherà profondamente a tutti coloro che l’hanno conosciuta. Apprezziamo i vostri pensieri, preghiere e messaggi di sostegno in questo momento difficile”.

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