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Politica

Natalità, parla il ministro Giorgetti: “Meno tasse a chi fa figli, bisogna cambiare le regole delle detrazioni fiscali”

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Nel corso di un’intervista per ‘Il Foglio’, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha toccato diversi temi, tra cui quello relativo alle tasse per chi fa figli. Ecco le sue parole:

“Cambiare le regole delle detrazioni fiscali, nel nostro Paese e a prescindere dai redditi, dare la possibilità a chi ha più figli a carico di pagare meno tasse, anche a costo di eliminare o rivedere alcune detrazioni fiscali alle persone che non hanno figli per aumentarle invece a chi fa figli. Un quoziente familiare per le detrazioni, con un costo del provvedimento già stimato tra i cinque e i sei miliardi di euro”.

Poi, prosegue: “E a tutti gli avversari politici che fingeranno di non capire il problema, Giorgetti proverà a spiegare che la denatalità non è un problema sociale ma è un dramma economico. Non ci sono ricette perfette, vero, ci sono solo ricette imperfette che possono scontentare qualcuno. Ma se l’Italia non farà qualcosa per invertire la rotta e mostrare il senso dell’emergenza, significherà che il nostro Paese, come detto due giorni fa da Draghi parlando dell’Europa, si arrenderà, per non voler cambiare, ad una lenta agonia. Meno tasse per chi fa figli: se non ora quando?”.

Caivano

Da ieri Caivano è senza Commissario Straordinario per il risanamento del territorio: chi gestirà i fondi rimasti e i lavori in sospeso?

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CAIVANO – “Tanto dire gatto quando ce l’hai nel sacco!” una frase resa celebre dal grande allenatore di calcio Vujadin Boškov e che noi di Minformo abbiamo adottato come mantra.

Al di là dei titoloni e degli squilli di tromba dei giorni scorsi da parte di alcuni colleghi che annunciavano l’imminente rinnovo di Ciciliano alla nomina di Commissario Straordinario di Governo per il risanamento del territorio di Caivano, ad oggi quella nomina non è ancora arrivata. Ma non solo. Da ieri è scaduto anche il suo mandato.

Si, perché il DPCM che lo nominava nel 18 settembre dell’anno scorso, firmato dal delegato Sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, aveva la durata di un anno con possibilità di proroga. Quindi scaduto nella giornata di ieri.

Ora, ammesso che appare strano farsi capicollare addosso una scadenza così importante e sembra alquanto strano come il Governo Meloni non si sia premunito di firmare la proroga nei giorni addietro e altrettanto strana è la scelta di lasciare Caivano, non solo con tutti i lavori in stand by, al netto di quelli dell’Università sulla S.S. Sannitica ma quelli, addirittura sono stati affidati ad un subappaltatore, poi di questo ce ne occuperemo poi, ma anche priva di quel supervisore che doveva vigilare e controllare l’iter e lo stato dei lavori dei progetti da egli stesso proposti e autorizzati.

Da bravi giornalisti ci siamo scorciati le maniche e abbiamo cominciato ad indagare tra i piani sovracomunali della politica e abbiamo scorto che in realtà su Caivano, le attenzioni di chi vorrebbe continuare ad alimentare clientele politiche non si sono mai distolte e come spesso accade in politica, quando qualche alleato comincia a sentirsi mortificato all’interno di una sorta di lottizzazioni di poltrone, inizia a dare calci.

Questa volta tocca a Forza Italia che già avendo ingoiato rospi grossissimi, come la legge sull’Autonomia Differenziata, dato che il maggiore elettorato del partito azzurro si registra in Campania, Calabria e Sicilia – regioni martoriate dalla legge sull’Autonomia Differenziata – la forzatura del voto contro lo Ius Scholae, pur andando contro i principi liberali e dei diritti civili condivisi con la Sinistra come annunciato nei giorni scorsi dalla famiglia Berlusconi, cerca di racimolare qualche contentino che possa ancora giustificare, davanti al proprio elettorato, la garanzia alla stabilità governativa.

Uno di questi contentini è proprio la nomina di un nuovo Commissario Straordinario a Caivano, magari di espressione proprio di Forza Italia. Una richiesta più che legittima dato che Fabio Ciciliano gode già di un più alto ruolo come quello di Capo della Protezione Civile e che dimostrerebbe all’Italia intera di non essere in penuria di professionisti che possano ricoprire ruolo di garanzia sul risanamento di un territorio. Una richiesta già avanzata dal partito azzurro nei mesi scorsi alla Premier in persona, secondo le nostre indiscrezioni.

Al contempo, il nuovo Commissario che arriverebbe, avrebbe l’opportunità di modificare e integrare il Piano di Ciciliano, di dare ripsote politiche a persone e ambienti diversi da quelli di estrema destra, augurandoci che possa spendere con più parsimonia i soldi rimasti e chissà forse apporre qualche modifica a qualche capitolo del Piano e trovare anche fondi per un nuovo palazzetto dello sport che assicurerebbe la pratica dello sport alle Associazioni indoor del territorio, sempre se non si scelga di assegnare la gestione di questo a qualche altro gruppo sportivo statale e sottrarlo alla comunità caivanese.

Intanto i caivanesi si domandano: senza commissario straordinario che fine faranno i soldi non spesi? Chi si occuperà della conclusione dei lavori iniziati? Ma soprattutto si faranno tutte quelle cose promesse? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Napoli

Prefetto di Napoli: “Sempre più efficiente l’accoglienza ai senza fissa dimora”

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Rendere sempre più efficiente il modello di accoglienza e di recupero dei senza fissa dimora: è l’obiettivo da raggiungere nella città di Napoli e di cui si è discusso a Palazzo di Governo, in un incontro di aggiornamento, presieduto dal Prefetto di Napoli Michele di Bari, sulla questione dei senza fissa dimora presenti nel capoluogo partenopeo.

Al Tavolo rappresentanti del Comune, delle forze dell’ordine, del mondo della Chiesa e del volontariato si sono confrontati sulle iniziative da mettere in campo per alleviare i disagi di chi soffre.

Napoli e la Città Metropolitana vivono una stagione di solidarietà straordinaria. Una stagione che dà la possibilità a tanti senza tetto di essere accuditi, accolti, curati giorno e notte” ha detto ai cronisti il prefetto Michele di Bari “C’è una grande e dinamica attività da parte dell’associazionismo laico e religioso, da parte della chiesa locale e del Comune, degli enti locali interessati. Da qui la necessità di mettere a fattor comune tutte queste energie con la capacità di individuare quali sono gli orizzonti che dobbiamo darci. Innanzitutto, per esempio, un allargamento dei posti dei dormitori: il Comune di Napoli sta facendo grandi sforzi perché solo nell’ultimo periodo sono stati aumentati 225 posti. E poi, creare una cabina di regia presso il Comune di Napoli, presieduta dall’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese, perché possa, anche in quell’ambito, creare condizioni di flessibilità ma anche di efficacia degli interventi che vengono fatti ogni giorno. Un’attività precipua importante che viene svolta dall’Asl e dal 118, e da qui un grande ringraziamento alla Regione Campania, perché i senza tetto che spesso di notte sono qui a Napoli, vengano accuditi immediatamente. Comprendere bene qual è il limite invalicabile tra una risposta di carattere sociale e una di carattere sanitario. Ecco, tutte queste tematiche sono state poste all’attenzione del Tavolo e da qui dobbiamo attivare una serie di iniziative per rendere sempre più efficiente il modello di accoglienza, ma soprattutto il modello di recupero di queste persone nel rispetto delle rispettive libertà perché io credo che quando c’è una persona a terra che vive uno stato di disagio, poiché nessuno deve restare indietro, le istituzioni hanno l’obbligo di accompagnarla. Il tavolo di oggi è servito soprattutto a questo”.

(fonte: Ansa)

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POLITICA

Maria Rosaria Boccia svela i nomi imposti dal Governo Meloni nello staff del Ministero della Cultura

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Vi riportiamo di seguito quanto pubblicato – tramite il suo profilo facebook – da Maria Rosaria Boccia che fa nomi e cognomi di chi ha “spinto” verso certe scelte riguardanti lo staff che compone il Ministero della Cultura.


“Ecco il super staff del ministero della cultura!

Pronti ad accogliere i 7 Ministri della cultura @rachida.dati @claudiaroth_official @lisanandymp @pascale.stonge #leesatterfield @masahito.moriyama1214

✔️Capo di gabinetto: Francesco Gilioli

Suggerito da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri un debuttante assoluto in quel ruolo apicale (è il funzionario che collabora con il ministro nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, istruisce ed esamina gli atti, coordina l’intera attività di tutti gli uffici)

Il curriculum di Giglioli sgrana una carriera di consigliere parlamentare dal 2006, che ha poi ricoperto il ruolo di capo ufficio della segreteria della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Ma esperienza di capo gabinetto, zero.

✔️Capo della segreteria tecnica: Emanuele Merlino

Imposto dal sottosegretario Fazzolari. Figlio di Mario Merlino, estremista di destra in Avanguardia Nazionale, indagato e assolto per vicende legate alla strage di piazza Fontana.

✔️Capo ufficio stampa e comunicazione: Andrea Petrella

Anche lui al suo debutto in un ministero, avendo come unica esperienza quella di aver curato nel 2005 l’ufficio stampa del Comune di Acerra.

✔️Capo segreteria: Narda Frisoni

La nomina è stata caldeggiata dal Ministro Giancarlo Giorgetti, persona che lei, con i colleghi del Collegio Romano, non ha mai nascosto di conoscerlo. E bene.

✔️Porta borse: Antonio Di Maio

Alle dipendenze di Di Maio, ci sono almeno sei segretarie, impegnate a rispondere alle telefonate e prendere appunti.”

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