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Cronaca

Lutto nel mondo della medicina, è morto il dottor Vito Procacci

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto lo scorso 21 agosto sulla spiaggia della Purità di Gallipoli, dove il primario del Pronto Soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci, ha perso la vita. L’uomo era divenuto noto durante il periodo Covid-19, grazie al suo impegno in corsia in soccorso dell’enorme numero di ammalati da curare e salvare.

In particolare, a causare il suo decesso sarebbe stato un malore improvviso occorsogli in mare e che lo avrebbe fatto annegare. Immediati quanto inutili i soccorsi del 118, che non sono riusciti a salvargli la vita.

Pertanto, arriva il saluto delle istituzioni, dei colleghi, dei pazienti e delle persone comuni che lo conoscevano. Ecco il ricordo della SIMEU, la società italiana di Medicina d’Emergenza e Urgenza:

“Improvvisamente, tragicamente, ci lascia Vito Procacci, Direttore di una delle più grandi Medicina d’Emergenza Urgenza italiane, quella del Policlinico di Bari, medico d’emergenza nel profondo, attivissimo esponente di SIMEU, da sempre aperto all’innovazione e vicinissimo ai più giovani. Potremmo elencarne le tante iniziative, l’attività continua sul piano operativo e istituzionale, l’impegno nella comunicazione, la grande competenza professionale, in particolare nel campo della pneumologia e della ventilazione. Preferiamo ricordare una delle sue iniziative più recenti, che aveva voluto chiamare, con un po’ di ironia ma con il solito entusiasta trasporto personale, ‘Next Generation MEU’: l’ingresso degli studenti di Medicina, ben prima della laurea nel Pronto Soccorso, perché provino a vivere in persona la Medicina d’Emergenza Urgenza, nella certezza che non possano che appassionarsi alla nostra disciplina che Vito riteneva, come tutti noi, meravigliosa e indispensabile”.

“Sarà impossibile colmare il vuoto che resta. Perdiamo un amico e un maestro prezioso: davvero uno di noi. Alla Signora Angela, al figlio e collega MEU Ettore, a tutti coloro che gli hanno voluto bene, la vicinanza della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza. Ciao Vito”.

Cronaca

Milano, spara il fratello alla gamba durante una lite: 46enne in manette

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La Polizia di Milano ha eseguito un’ordinanza cautelare applicativa degli arresti domiciliari con adozione dei mezzi elettronici nei confronti di un cittadino italiano, 46 anni, accusato dei reati di lesioni personali gravi pluriaggravate e porto abusivo in luogo aperto al pubblico di arma comune da sparo. 

Era lo scorso 7 maggio quando l’uomo avrebbe estratto una pistola e ferito il fratello 32enne al culmine di una lite, avvenuta all’interno del cortile condominiale. Pertanto il ferito fu portato d’urgenza all’ospedale San Carlo di Milano, dove è stato ricoverato in codice rosso riscontrando la frattura del femore. L’uomo, difatti, è stato sottoposto a un intervento chirurgico ed è rimasto ricoverato per circa 40 giorni.

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Cronaca

Perù, bus di turisti si schianta durante un’escursione: ferite 30 persone

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Attimi di paura in Perù, dove stamane un autobus si è schiantato mentre scendeva dall’antica cittadella Inca di Machu Picchu. In particolare, sono rimasti gravemente feriti tredici italiani e altri turisti a bordo del mezzo.

Stando alle prime informazioni, l’autista avrebbe perso il controllo del veicolo precipitando dalla strada di montagna a zigzag, che collega il sito storico con la città turistica di Aguas Calientes, scivolando per circa 15 metri. In totale ci sono 30 turisti feriti. 

Ecco quanto riferito dalla Farnesina in una nota:

“L’ambasciata d’Italia a Lima, in stretto raccordo con la Farnesina, si è attivata per fornire la massima assistenza consolare ai connazionali ed è in contatto con i familiari”.

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Cronaca

Concorso in corruzione, la Procura chiede 4 anni e mezzo per il patron della Salernitana Iervolino

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Guai seri per il patron della Salernitana, Danilo Iervolino, accusato di corruzione in relazione ad un accordo per favorire la scissione di un patronato.

Contestualmente, il Pm di Napoli Henry John Woodcock ha chiesto cinque anni di reclusione per Francesco Cavallaro, segretario generale Cisal, e quattro anni e mezzo proprio per Danilo Iervolino. Chiesta invece l’assoluzione per l’avvocato Fimmanò.

Secondo l’accusa, nel 2019, in cambio del parere favorevole del ministero del Lavoro alla scissione del patronato Encal-Inpal, Cavallaro avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio presso l’Università telematica Pegaso, allora di proprietà di Iervolino. Dalle indagini è peraltro risultata una serie di favori scambiati tra i due.

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