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Cronaca

Napoli, scippano collana a turista: fermati da poliziotto libero dal servizio, arrestati 15enne e 18enne

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Hanno prima chiesto ad un turista una sigaretta poi gli hanno strappato la collanina d’oro che aveva al collo e sono scappati.

E’ accaduto ieri sera, nella centrale piazza Bovio, a Napoli.

La polizia ha arrestato un 15enne ed un 18enne di nazionalità marocchina: il maggiorenne ha precedenti di polizia.
Sono stati gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della Sala Operativa, ad intervenire in corso Umberto I per la segnalazione di due rapinatori in fuga.
I poliziotti, giunti immediatamente sul posto, hanno notato un agente libero dal servizio che stava trattenendo un uomo, mentre un altro stava continuando la fuga a piedi; gli operatori hanno inseguito e bloccato il fuggitivo accertando che i due soggetti, poco prima, avevano scippato un turista. I due sono accusati di rapina aggravata e resistenza a Pubblico Ufficiale.

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Cronaca

Nocera Inferiore, chiedeva sesso per evitare gli sfratti: arrestato ufficiale giudiziario

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di un ufficiale giudiziario di Nocera Inferiore arrestato lo scorso anno a seguito di un’ordinanza del Gip, in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione ottenute sfruttando la sua funzione pubblica.

In particolare egli fu accusato di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari emersi da luglio a novembre del 2021.

Secondo gli inquirenti l’uomo aveva chiesto sesso a due donne con problemi economici, una delle quali madre di una ragazza disabile, per evitare di essere cacciata di casa in virtù di uno sfratto esecutivo. A quel punto fu arrestato e portato in carcere, ed ora rischia fino a 10 anni di carcere.

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Cronaca

Sbanda e finisce contro cabina elettrica nell’Avellinese

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Ha perso il controllo dell’auto che, dopo essersi ribaltata, ha concluso la corsa schiantandosi contro una cabina elettrica.

L’incidente si è verificato in via sant’Andrea Apostolo a Solofra, in provincia di Avellino.

La 40enne che era alla guida è stata soccorsa dai Vigili del Fuoco e dai sanitari del 118 che hanno provveduto al suo trasferimento in ospedale. Secondo i sanitari, non è pericolo di vita.
Accertamenti in corso da parte dei carabinieri della locale compagnia.

(fonte: Ansa)

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Cronaca

Un padre alla camorra: “Uccidete mio figlio!, vi pago”

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Per mettere fine alle angherie che subiva per mano del figlio e del genero ha chiesto alla camorra di ucciderli e di far sparire i loro corpi: è un episodio che mette i brividi quello documentato nell’inchiesta della Dda di Napoli e dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna che oggi ha portato alla notifica di dodici arresti in carcere e di un obbligo di presentazione a tredici indagati, a vario titolo accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi, estorsione, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di valori.

L’episodio in questione risale al 20 giugno 2022: gli inquirenti vengono a conoscenza del fatto che in un ufficio del cimitero di Palma Campania (Napoli), riconducibile a una società, il clan Fabbrocino non solo convocava gli imprenditori a cui imporre il pizzo ma accoglieva, come se fosse un punto d’ascolto per la popolazione, i cittadini afflitti da problemi personali di vario tipo.

E a chiedere ausilio va anche un uomo, come emerge dalle conversazioni registrate dalle cimici dei carabinieri, che preso di mira dal figlio e dal genero che lo tormentavano per questioni economiche, dice: “è la quarta volta che mi ha picchiato… sia mio genero e sia mio figlio…”, chiedendo quindi a uno degli esponenti del clan “di farli scomparire proprio, e di non farli trovare proprio”.

In sostanza la richiesta è quella di un duplice omicidio, con tanto di distruzione dei cadaveri. La camorra però si mostra più clemente del suo interlocutore: i Fabbrocino rassicurano l’uomo, che si era anche detto pronto a pagare, facendogli sapere che avrebbero fatto ai due “una bella ramanzina”.

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