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Cronaca

Terra dei Fuochi, servizi di controllo in tutta l’area metropolitana

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Proseguono gli specifici servizi di vigilanza e prevenzione in Terra dei fuochi, ulteriormente intensificati nell’attuale periodo estivo, su disposizione del Prefetto di Napoli, Michele di Bari.
I controlli congiunti degli uomini e dei mezzi del contingente “Strade sicure” dell’Esercito italiano, delle Polizie locali e della Polizia Metropolitana sono stati concentrati su tutte le aree del territorio, dal nolano al litorale domizio, e in particolare intorno ai territori dei comuni di Giugliano, Mugnano, Caivano, Acerra, Afragola, Brusciano, Saviano e nel capoluogo.

Sono stati sequestrati 6 veicoli, effettuate 2 le denunce nonché comminate sanzioni amministrative per circa 180000 euro.
Inoltre sono state poste sotto sequestro 2 attività e aree dell’estensione di 1000 mq.

Le Forze dell’ordine sono altresì impegnate in un vasto monitoraggio per verificare nuovi siti di sversamento di rifiuti e/o l’incremento di quelli già censiti, al duplice fine di orientare i controlli lungo le direttrici del trasporto illecito e di segnalare agli enti territoriali gli accumuli di materiali per la rimozione.

Le pattuglie sul territorio sono mobilitate anche nel rafforzamento della cooperazione con i Vigili del fuoco e ciò ha consentito, in diversi casi – ad Acerra, Nola, Caivano e presso il campo nomade adiacente l’Asi di Giugliano – di segnalare tempestivamente situazioni di principio di incendio e garantire la messa in sicurezza delle aree nonchè un pronto intervento degli operatori per lo spegnimento delle fiamme, limitando le emissioni di fumi.

Nel corso dei controlli attivi sul perimetro del sito di via Carrafiello, a Giugliano, una pattuglia dell’Esercito Italiano è anche intervenuta per un’emergenza sanitaria riguardante una bimba rom che lamentava problemi respiratori, attivando prontamente i necessari soccorsi.

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Cronaca

Nocera Inferiore, chiedeva sesso per evitare gli sfratti: arrestato ufficiale giudiziario

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di un ufficiale giudiziario di Nocera Inferiore arrestato lo scorso anno a seguito di un’ordinanza del Gip, in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione ottenute sfruttando la sua funzione pubblica.

In particolare egli fu accusato di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari emersi da luglio a novembre del 2021.

Secondo gli inquirenti l’uomo aveva chiesto sesso a due donne con problemi economici, una delle quali madre di una ragazza disabile, per evitare di essere cacciata di casa in virtù di uno sfratto esecutivo. A quel punto fu arrestato e portato in carcere, ed ora rischia fino a 10 anni di carcere.

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Cronaca

Sbanda e finisce contro cabina elettrica nell’Avellinese

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Ha perso il controllo dell’auto che, dopo essersi ribaltata, ha concluso la corsa schiantandosi contro una cabina elettrica.

L’incidente si è verificato in via sant’Andrea Apostolo a Solofra, in provincia di Avellino.

La 40enne che era alla guida è stata soccorsa dai Vigili del Fuoco e dai sanitari del 118 che hanno provveduto al suo trasferimento in ospedale. Secondo i sanitari, non è pericolo di vita.
Accertamenti in corso da parte dei carabinieri della locale compagnia.

(fonte: Ansa)

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Cronaca

Un padre alla camorra: “Uccidete mio figlio!, vi pago”

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Per mettere fine alle angherie che subiva per mano del figlio e del genero ha chiesto alla camorra di ucciderli e di far sparire i loro corpi: è un episodio che mette i brividi quello documentato nell’inchiesta della Dda di Napoli e dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna che oggi ha portato alla notifica di dodici arresti in carcere e di un obbligo di presentazione a tredici indagati, a vario titolo accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi, estorsione, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di valori.

L’episodio in questione risale al 20 giugno 2022: gli inquirenti vengono a conoscenza del fatto che in un ufficio del cimitero di Palma Campania (Napoli), riconducibile a una società, il clan Fabbrocino non solo convocava gli imprenditori a cui imporre il pizzo ma accoglieva, come se fosse un punto d’ascolto per la popolazione, i cittadini afflitti da problemi personali di vario tipo.

E a chiedere ausilio va anche un uomo, come emerge dalle conversazioni registrate dalle cimici dei carabinieri, che preso di mira dal figlio e dal genero che lo tormentavano per questioni economiche, dice: “è la quarta volta che mi ha picchiato… sia mio genero e sia mio figlio…”, chiedendo quindi a uno degli esponenti del clan “di farli scomparire proprio, e di non farli trovare proprio”.

In sostanza la richiesta è quella di un duplice omicidio, con tanto di distruzione dei cadaveri. La camorra però si mostra più clemente del suo interlocutore: i Fabbrocino rassicurano l’uomo, che si era anche detto pronto a pagare, facendogli sapere che avrebbero fatto ai due “una bella ramanzina”.

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