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Cronaca

Fisco, tre società riconducibili a Mino Raiola versano 8 milioni di euro

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Tre società estere riconducibili all’ormai defunto procuratore sportivo Mino Raiola hanno versato 8 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate, nell’ambito di un accordo raggiunto al termine di una serie di verifiche fiscali della Guardia di Finanza di Napoli.

Si tratta di una società maltese e due inglesi attraverso le quali Raiola ha concluso diversi numerosi contratti di compravendita di diversi e importanti calciatori di serie A, e dei loro relativi diritti d’immagine.

In particolare le indagini hanno portato alla luce commissioni fatturate ai club italiani ma non dichiarate, per circa 90 milioni di euro. Tra queste figurano il contratto di trasferimento di Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United nel 2016 e il rinnovo contrattuale di Gigio Donnarumma al Milan nel 2017.

Inoltre nella lista dei contratti analizzati ci sono anche quelli riguardanti le cessioni di Hirving Lozano dal Psv al Napoli, di Manolas dalla Roma al Napoli, di Matthijs De Ligt dall’Ajax alla Juventus e di Moise Kean dalla Juventus all’Everton nel 2019.

L’ipotesi del fisco è che attraverso mandati conferiti in esclusiva a Raiola, le tre società abbiano operato in Italia attraverso una stabile organizzazione personale non dichiarata. Pertanto, dopo le verifiche e pur disconoscendo l’esistenza di una stabile organizzazione occulta, i professionisti delegati ad assistere le società estere di Raiola hanno raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate in base al quale le commissioni fatturate ai club italiani sono state tassate in proporzione ai giorni di permanenza effettiva in Italia di Raiola (fiscalmente residente nel Principato di Monaco fino alla prematura scomparsa avvenuta il 30 aprile 2022 nell’ospedale San Raffaele di Milano).

Cronaca

Sbanda e finisce contro cabina elettrica nell’Avellinese

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Ha perso il controllo dell’auto che, dopo essersi ribaltata, ha concluso la corsa schiantandosi contro una cabina elettrica.

L’incidente si è verificato in via sant’Andrea Apostolo a Solofra, in provincia di Avellino.

La 40enne che era alla guida è stata soccorsa dai Vigili del Fuoco e dai sanitari del 118 che hanno provveduto al suo trasferimento in ospedale. Secondo i sanitari, non è pericolo di vita.
Accertamenti in corso da parte dei carabinieri della locale compagnia.

(fonte: Ansa)

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Cronaca

Un padre alla camorra: “Uccidete mio figlio!, vi pago”

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Per mettere fine alle angherie che subiva per mano del figlio e del genero ha chiesto alla camorra di ucciderli e di far sparire i loro corpi: è un episodio che mette i brividi quello documentato nell’inchiesta della Dda di Napoli e dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna che oggi ha portato alla notifica di dodici arresti in carcere e di un obbligo di presentazione a tredici indagati, a vario titolo accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi, estorsione, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di valori.

L’episodio in questione risale al 20 giugno 2022: gli inquirenti vengono a conoscenza del fatto che in un ufficio del cimitero di Palma Campania (Napoli), riconducibile a una società, il clan Fabbrocino non solo convocava gli imprenditori a cui imporre il pizzo ma accoglieva, come se fosse un punto d’ascolto per la popolazione, i cittadini afflitti da problemi personali di vario tipo.

E a chiedere ausilio va anche un uomo, come emerge dalle conversazioni registrate dalle cimici dei carabinieri, che preso di mira dal figlio e dal genero che lo tormentavano per questioni economiche, dice: “è la quarta volta che mi ha picchiato… sia mio genero e sia mio figlio…”, chiedendo quindi a uno degli esponenti del clan “di farli scomparire proprio, e di non farli trovare proprio”.

In sostanza la richiesta è quella di un duplice omicidio, con tanto di distruzione dei cadaveri. La camorra però si mostra più clemente del suo interlocutore: i Fabbrocino rassicurano l’uomo, che si era anche detto pronto a pagare, facendogli sapere che avrebbero fatto ai due “una bella ramanzina”.

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Cronaca

Napoli, aggredisce moglie e suocera all’esterno di una pizzeria: arrestato 38enne

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una donna rimasta sola con il figlio di 3 anni, dopo che due anni fa ha deciso di separarsi dal marito violento.

Tuttavia, nonostante siano trascorsi due anni, l’uomo non si è mai rassegnato alla fine della loro relazione e così, ad ogni incontro con la donna, non perde occasione di passare dalle parole alle mani.

In particolare alcuni giorni fa, la donna si trovava al tavolo di una pizzeria dei Quartieri Spagnoli insieme alla madre e al figlio, quando il marito si è appostato all’esterno del locale per scagliarsi contro le due donne all’uscita. A quel punto ha colpito prima la moglie e poi la suocera con dei pugni, minacciandole di sfregiarle con l’acido.

L’episodio è avvenuto sotto gli occhi del figlio, mentre sul posto giungevano i carabinieri della stazione locale, i quali hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza per capire dove fosse fuggito l’aggressore. Pertanto l’uomo è stato fermato e identificato in un 38enne, arrestato in flagranza differita per maltrattamenti in famiglia.

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