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Cronaca

Triplice tentato omicidio nel cuore di Napoli, 6 fermi contro gli eredi del clan

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Una svolta nell’inchiesta sull’agguato di via Banchi Nuovi, consumato lo scorso 27 giugno, nel pieno della movida estiva napoletana.
La polizia ha eseguito un decreto di fermo per triplice tentato omicidio a carico di sei indagati. C’è l’aggravante del fine mafioso, perché – secondo le indagini della Dda – ci sarebbe stata una contrapposizione tra due gruppi di giovani. 

Le indagini hanno permesso di evidenziare che a seguito di un litigio tra due gruppi di giovani, quello riferibile alle vittime e quello riferibile agli indagati, questi ultimi hanno organizzato una vera e propria spedizione punitiva, pianificata nel minimo dettaglio. 

Tre degli indagati hanno progettato l’agguato che è stato eseguito materialmente da altri due giovani mentre un sesto indagato si è occupato di agevolare la fuga dei killer prelevandoli dal luogo dei fatti ed ospitandoli per qualche giorno presso la sua abitazione sita in provincia di Caserta. 

Alcune vittime ed alcuni degli indagati presentano legami diretti o indiretti con soggetti attualmente detenuti in quanto vertici di organizzazioni criminali operanti nella zona dei Quartieri Spagnoli.
Si indaga sul clan della zona, in uno scenario in cui la famiglia Saltalamacchia, originaria della zona della Pignasecca, figurano come parte offesa. Quella notte – scrivono gli inquirenti – ci fu una vera e propria staffetta criminale.
Indagini condotte dalla Mobile del primo dirigente della Mobile Giovanni Leuci, si scopre che appena un paio di giorni fa sono stati arrestati due dei sei indagati nell’inchiesta per gli spari, che giravano con dei fucili a pompa. Segno evidente – spiegano gli inquirenti – di un clima di contrapposizione armata tra i vicoli del centro storico. 


(fonte: ilmattino.it)

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Cronaca

Giugliano, tentata estorsione e rapina per conto del clan Mallardo: due arresti

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Mattinata di arresti a Giugliano e a finire in manette sono stati due sodali del clan Mallardo: si tratta del 59enne Arturo Scala e del 66enne Vittorio Borzacchelli.

In particolare essi sono accusati di tentata estorsione e rapina per conto del suddetto clan, anche se tali reati sarebbero stati commessi nel 2022 e riguarderebbero il tentativo di estorcere denaro ai titolari di imprese edili operanti a Giugliano, nell’ambito del ‘Superbonus 110’.

Pertanto gli agenti della Polizia di Stato hanno eseguito stamane l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei loro confronti.

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Cronaca

Napoli piange Marisa del Vecchio, la signora dei cioccolatini

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Napoli piange la scomparsa di Marisa del Vecchio, meglio nota come la signora dei cioccolatini. Infatti la nota imprenditrice alla guida di Gay Odin, si è spenta dopo aver lottato contro un brutto male.

Numerosi i messaggi di cordoglio sui social da parte dei cittadini di Napoli:

“Marisa del Vecchio, che la terra ti sia lieve. Amica di tante battaglie civiche e ambientali, sempre in prima linea nel difendere il patrimonio della città, appassionata combattente per il decoro e il mare di Napoli. Sempre attiva ed impegnata per la violenza di genere e l’emancipazione delle donne. Sensibile e delicata, una miniera di autenticità ed entusiasmo , sempre te stessa, sorridente e caparbia anche davanti agli ostacoli. Grazie per aver dato, con generosità, tanto per Napoli. Manchi assaje”, scrive Daniela.

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Cronaca

Nocera Inferiore, chiedeva sesso per evitare gli sfratti: arrestato ufficiale giudiziario

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di un ufficiale giudiziario di Nocera Inferiore arrestato lo scorso anno a seguito di un’ordinanza del Gip, in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione ottenute sfruttando la sua funzione pubblica.

In particolare egli fu accusato di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari emersi da luglio a novembre del 2021.

Secondo gli inquirenti l’uomo aveva chiesto sesso a due donne con problemi economici, una delle quali madre di una ragazza disabile, per evitare di essere cacciata di casa in virtù di uno sfratto esecutivo. A quel punto fu arrestato e portato in carcere, ed ora rischia fino a 10 anni di carcere.

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