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Cronaca

Triplice tentato omicidio nel cuore di Napoli, 6 fermi contro gli eredi del clan

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Una svolta nell’inchiesta sull’agguato di via Banchi Nuovi, consumato lo scorso 27 giugno, nel pieno della movida estiva napoletana.
La polizia ha eseguito un decreto di fermo per triplice tentato omicidio a carico di sei indagati. C’è l’aggravante del fine mafioso, perché – secondo le indagini della Dda – ci sarebbe stata una contrapposizione tra due gruppi di giovani. 

Le indagini hanno permesso di evidenziare che a seguito di un litigio tra due gruppi di giovani, quello riferibile alle vittime e quello riferibile agli indagati, questi ultimi hanno organizzato una vera e propria spedizione punitiva, pianificata nel minimo dettaglio. 

Tre degli indagati hanno progettato l’agguato che è stato eseguito materialmente da altri due giovani mentre un sesto indagato si è occupato di agevolare la fuga dei killer prelevandoli dal luogo dei fatti ed ospitandoli per qualche giorno presso la sua abitazione sita in provincia di Caserta. 

Alcune vittime ed alcuni degli indagati presentano legami diretti o indiretti con soggetti attualmente detenuti in quanto vertici di organizzazioni criminali operanti nella zona dei Quartieri Spagnoli.
Si indaga sul clan della zona, in uno scenario in cui la famiglia Saltalamacchia, originaria della zona della Pignasecca, figurano come parte offesa. Quella notte – scrivono gli inquirenti – ci fu una vera e propria staffetta criminale.
Indagini condotte dalla Mobile del primo dirigente della Mobile Giovanni Leuci, si scopre che appena un paio di giorni fa sono stati arrestati due dei sei indagati nell’inchiesta per gli spari, che giravano con dei fucili a pompa. Segno evidente – spiegano gli inquirenti – di un clima di contrapposizione armata tra i vicoli del centro storico. 


(fonte: ilmattino.it)

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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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