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POLITICA

Fondi Sviluppo e Coesione, approvata l’assegnazione di 1,9 miliardi di euro alla Campania

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Nel corso della seduta odierna, il CIPESS, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha approvato l’assegnazione di 1,9 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 in favore della Campania, nelle more della definizione dell’Accordo per la Coesione con la Regione, per consentire il tempestivo avvio di 81 progetti particolarmente strategici a livello territoriale e di pronta o immediata cantierabilità.

Con precedenti provvedimenti normativi, il Governo ha già assegnato alla Campania 388 milioni di euro in anticipazione per i completamenti degli interventi della passata programmazione – una priorità per i Comuni campani- e 400 milioni di euro per l’emergenza bradisismo nell’area dei Campi Flegrei.

Sono progetti che incidono direttamente sulla vita dei cittadini campani e interessano i settori dell’ambiente e dei trasporti, dove è prioritario intervenire per diminuire i divari con il resto del Paese, e nel settore della Cultura, un asset particolarmente strategico per lo sviluppo della regione. 

Rilevanti sono anche gli interventi sulla riqualificazione dei beni culturali che consentiranno, ad esempio, di intervenire in siti di notevole importanza, come l’Albergo dei Poveri a Napoli, il rione Terra a Pozzuoli, il Museo Egizio di Benevento, l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere e la Reggia di Carditello. 

Nella medesima seduta, il CIPESS ha inoltre perfezionato l’iter di assegnazione di 1,2 miliardi di euro agli interventi di risanamento e riqualificazione dell’area di Bagnoli-Coroglio inseriti nel Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 15 luglio tra il Presidente Meloni e il Sindaco Manfredi, nella veste di Commissario straordinario per Bagnoli. 


(fonte: ilmattino.it)

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Napoli

Prefetto di Napoli: “Sempre più efficiente l’accoglienza ai senza fissa dimora”

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Rendere sempre più efficiente il modello di accoglienza e di recupero dei senza fissa dimora: è l’obiettivo da raggiungere nella città di Napoli e di cui si è discusso a Palazzo di Governo, in un incontro di aggiornamento, presieduto dal Prefetto di Napoli Michele di Bari, sulla questione dei senza fissa dimora presenti nel capoluogo partenopeo.

Al Tavolo rappresentanti del Comune, delle forze dell’ordine, del mondo della Chiesa e del volontariato si sono confrontati sulle iniziative da mettere in campo per alleviare i disagi di chi soffre.

Napoli e la Città Metropolitana vivono una stagione di solidarietà straordinaria. Una stagione che dà la possibilità a tanti senza tetto di essere accuditi, accolti, curati giorno e notte” ha detto ai cronisti il prefetto Michele di Bari “C’è una grande e dinamica attività da parte dell’associazionismo laico e religioso, da parte della chiesa locale e del Comune, degli enti locali interessati. Da qui la necessità di mettere a fattor comune tutte queste energie con la capacità di individuare quali sono gli orizzonti che dobbiamo darci. Innanzitutto, per esempio, un allargamento dei posti dei dormitori: il Comune di Napoli sta facendo grandi sforzi perché solo nell’ultimo periodo sono stati aumentati 225 posti. E poi, creare una cabina di regia presso il Comune di Napoli, presieduta dall’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese, perché possa, anche in quell’ambito, creare condizioni di flessibilità ma anche di efficacia degli interventi che vengono fatti ogni giorno. Un’attività precipua importante che viene svolta dall’Asl e dal 118, e da qui un grande ringraziamento alla Regione Campania, perché i senza tetto che spesso di notte sono qui a Napoli, vengano accuditi immediatamente. Comprendere bene qual è il limite invalicabile tra una risposta di carattere sociale e una di carattere sanitario. Ecco, tutte queste tematiche sono state poste all’attenzione del Tavolo e da qui dobbiamo attivare una serie di iniziative per rendere sempre più efficiente il modello di accoglienza, ma soprattutto il modello di recupero di queste persone nel rispetto delle rispettive libertà perché io credo che quando c’è una persona a terra che vive uno stato di disagio, poiché nessuno deve restare indietro, le istituzioni hanno l’obbligo di accompagnarla. Il tavolo di oggi è servito soprattutto a questo”.

(fonte: Ansa)

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POLITICA

Maria Rosaria Boccia svela i nomi imposti dal Governo Meloni nello staff del Ministero della Cultura

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Vi riportiamo di seguito quanto pubblicato – tramite il suo profilo facebook – da Maria Rosaria Boccia che fa nomi e cognomi di chi ha “spinto” verso certe scelte riguardanti lo staff che compone il Ministero della Cultura.


“Ecco il super staff del ministero della cultura!

Pronti ad accogliere i 7 Ministri della cultura @rachida.dati @claudiaroth_official @lisanandymp @pascale.stonge #leesatterfield @masahito.moriyama1214

✔️Capo di gabinetto: Francesco Gilioli

Suggerito da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri un debuttante assoluto in quel ruolo apicale (è il funzionario che collabora con il ministro nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, istruisce ed esamina gli atti, coordina l’intera attività di tutti gli uffici)

Il curriculum di Giglioli sgrana una carriera di consigliere parlamentare dal 2006, che ha poi ricoperto il ruolo di capo ufficio della segreteria della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Ma esperienza di capo gabinetto, zero.

✔️Capo della segreteria tecnica: Emanuele Merlino

Imposto dal sottosegretario Fazzolari. Figlio di Mario Merlino, estremista di destra in Avanguardia Nazionale, indagato e assolto per vicende legate alla strage di piazza Fontana.

✔️Capo ufficio stampa e comunicazione: Andrea Petrella

Anche lui al suo debutto in un ministero, avendo come unica esperienza quella di aver curato nel 2005 l’ufficio stampa del Comune di Acerra.

✔️Capo segreteria: Narda Frisoni

La nomina è stata caldeggiata dal Ministro Giancarlo Giorgetti, persona che lei, con i colleghi del Collegio Romano, non ha mai nascosto di conoscerlo. E bene.

✔️Porta borse: Antonio Di Maio

Alle dipendenze di Di Maio, ci sono almeno sei segretarie, impegnate a rispondere alle telefonate e prendere appunti.”

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POLITICA

Corte Ue: annullata la multa da 1,5 miliardi di euro a Google

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La Corte di Giustizia Ue ha confermato la maggior parte delle valutazioni della Commissione europea ma ha annullato la decisione con cui l’esecutivo Ue ha inflitto un’ammenda di quasi 1,5 miliardi di euro a Google, legate in particolare alla piattaforma pubblicitaria AdSense.

Non ha “tenuto conto dell’insieme delle circostanze pertinenti nella sua valutazione della durata delle clausole contrattuali che aveva qualificato come abusive”, spiega il Tribunale.

(fonte: Ansa)
   

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