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NAPOLI. L’Arzano Volley al fianco della Uildm nella lotta alla Sla

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NAPOLI – L’Arzano Volley al fianco dell’Associazione “Giovanni Nigro” affiliata alla Uildm nella serata magica culminata con la consegna di un pulmino per il trasporto disabili nelle mani del vulcanico presidente Salvatore Leonardo.

Raffaele Piscopo, numero uno del club pallavolistico che ogni anno porta il nome della città di Arzano in giro per l’Italia, ha preso parte alla serata evento organizzata in un noto locale cittadino dal pizzaiolo Carmine Donzetti, anche lui particolarmente sensibile a questo tema.

“L’Arzano Volley –spiega Raffaele Piscopo- è davvero lieta di essere al fianco di chi quotidianamente lavora e lotta per rendere la vita delle persone sfortunate quanto più è possibile normale. Nel nostro piccolo da sempre cerchiamo di dare una mano a chi opera nel sociale. Alla campagna di sensibilizzazione per la donazione per gli organi che portiamo avanti con l’Associazione “Donare è vita” affianchiamo questa con grande piacere.

Anche il logo della Uildm e la lotta per debellare malattie così gravi sarà sulla maglietta della nostra giocatrice libero, così come siamo fieri di fare parte del pool di amici riportati all’esterno del pulmino. Nel corso del prossimo anno ci incontreremo più volte con i ragazzi per ulteriori importanti progetti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda  Salvatore Leonardo, presidente della Uildm di Arzano, ha voluto evidenziare come da una situazione critica si possano invece ottenere grandi risultati: “I miei maestri mi hanno insegnato a pensare in grande per ottenere il piccolo. Invece, in questo caso, devo dire che l’effetto ottenuto è andato oltre le aspettative. Ringraziamo – ha aggiunto – tutti gli imprenditori che hanno sostenuto l’acquisto del minibus e che sono vicini alle nostre attività.

Tutto è nato – ha raccontato – da una casualità: sono andato a cena da Frijenno Magnanno qualche anno fa e ho fatto notare che mancava il bagno per i disabili. Carmine, in dieci giorni lo ha fatto realizzare, poi mi è venuto a trovare e, da allora, ci affianca costantemente in tutto, ma nella quotidianità, in silenzio. E’ tutta la famiglia che ci viene a trovare in sede e i ragazzi qui da lui si sentono a casa. E’ come se Frijenno Magnanno fosse diventata la succursale della Uildm Arzano”.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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