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AFRAGOLA. Primo Consiglio, tutto fila liscio come l’olio. Giustino: “troppi spacchettamenti delle deleghe”

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AFRAGOLA – In mattinata sono state diramate, cosi come annunciato in esclusiva da Minformo le deleghe agli assessori, come scritto secondo le nostre indiscrezioni. Attimi di assestamento della giunta per permettere anche le sedute all’interno dell’aula consiliare progettata e costruita con non poca superficialità. Infatti non avendo tenuto conto che la minoranza è sempre di numero inferiore alla maggioranza, alcuni consiglieri sono costretti a sedersi dal lato opposto, così come non c’è posto adeguato per gli addetti stampa e posti a sedere per pubblico, anziani e disabili. Insomma per colpa di questo scenario assurdo della distribuzione dei posti a sedere, il consigliere anziano Tommaso Bassolino ha dovuto varare la prima Assise pubblica stando seduto al posto del Presidente del Consiglio, “fortuna” per lui che è stato prontamente anche eletto Presidente del Consiglio, evitando anche la votazione di qualche franco tiratore – chissà forse perché “sgamato” anzitempo – se no era costretto a cedere il posto a sedere a qualcun altro.

Per buona pace di Forza Italia, anche l’ultimo ruolo è intascato e tutti hanno potuto festeggiare la loro “salda” unione. Archiviato il caso Presidente del Consiglio si è passati al giuramento del Sindaco Claudio Grillo, che dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione Italiana ha emozionato la platea non dimenticando nessuno e facendo un appunto serio al tragico evento successo ieri nella zona Industriale ASI di Pascarola in occasione dell’incendio della Di Gennaro SpA, invitando la cittadinanza a tenere conto di ciò che fa osservare il distretto dell’ASL e annunciando che da qui a breve si farà promotore di un tavolo di sindaci della c.d. Terra dei Fuochi.

Dopo aver giurato, il sindaco ha potuto annunciare le scelte fatte sull’esecutivo dichiarando di assegnare le deleghe ai seguenti assessori: al Vice Sindaco geom. Biagio Castaldo: Lavori Pubblici – Edilizia Pubblica e Privata – Condono Edilizio; Assessore Camillo Giacco: Servizi alla Città: Igiene Urbana e RSU; Informatici e Servizi on line al cittadino; Sicurezza Urbana; – Manutenzione: Edifici Pubblici e Scolastici, Rete viaria cittadina , Rete fognaria e metanodotto cittadino , Rete Pubblica Illuminazione, Verde pubblico e Parchi Cittadini – Trasporto pubblico locale – Parcheggi pubblici e Segnaletica stradale -Arredo e decoro urbano – Parco Auto; Assessore dott.ssa Cristina Acri: Politiche Sportive – Pubblica Istruzione – Edilizia Scolastica – Politiche Formative ed Educative – Diritto allo studio dell’infanzia – Lotta alla dispersione scolastica- Pianificazione scolastica – Attuazione dello Statuto Comunale – Rapporti con il Consiglio Comunale – Politiche Giovanili – Pari opportunità ; Assessore avv. Giuseppe Affinito: Attività Economiche- Società Partecipate – Servizio Legale – Attività Produttive ed autorizzazioni – Annona – Servizi in Concessione – PIU Europa – Piano Casa – Piano Triennale Opere Pubbliche – Piano Energetico Comunale – Gestione Patrimonio Comunale; Assessore dott.ssa Sofia Nicoletta Lanzano: Affari Generali – Politiche del Personale ( Gestione Risorse Umane ) – Servizi Demografici ( Anagrafe – Stato Civile – Elettorale) – Protocollo e Archivio; Assessore arch. Antonella Iovino: Rapporti Istituzionali – Toponomastica – Legalità – Trasparenza e efficienza amministrativa- Biblioteche Comunali – Teatro Comunale – Archivio Storico – Politiche Culturali e Spettacoli – Sanità – Politiche Comunitarie – Istituzione Museo Comunale; Assessore Aniello Baia: Servizi Sociali – Servizi all’infanzia – Polizia Municipale – Viabilità e Traffico – Attuazione Piano Urbano Traffico – Cimitero e Servizi Cimiteriali.

Appena annunciate le deleghe chiede la parola il consigliere dell’opposizione Gennaro Giustino di “A viso Aperto” ponendo una domanda al primo cittadino, visto che secondo lui ci sono dei conflitti all’interno degli spacchettamenti delle deleghe, poiché si assegnano deleghe quasi simili o di primaria pertinenza l’una dall’altra a due o più assessori diversi, creando così, secondo il consigliere di minoranza, troppa burocrazia e conflittualità nei ruoli. Pronta è stata la risposta del sindaco Grillo che ha spiegato la logica per la quale lui ha inteso assegnare le deleghe secondo questo schema. Il primo cittadino ha voluto scindere la giunta in una sorta di bipolarità, da una parte gli assessori di idee e dall’altra parte quelli di esecuzione materiale, praticamente laddove ci dovesse essere conflitto di pertinenza sarà totalmente voluta poiché in questo modo ci sarà sicuramente più partecipazione da parte di tutti gli assessori, senza che si riverifichi il concetto che ogni settore viaggia autonomamente in seduta stagna.

Non c’è che dire una visione del tutto innovativa volta ad una gestione dell’esecutivo in maniera collegiale e non autoritaria. Chapeau al sindaco, l’unica cosa che però deve stare attento e che da questo “spacchettamento” – così come l’ha battezzato Giustino – in caso di disservizi o illeciti, non si alimenti il c.d. scaricabarile istituzionale.

Subito dopo si è passati alla votazione del Vicepresidente vicario e del Vicepresidente ordinario le cui cariche sono state assegnate rispettivamente al Consigliere Camillo Manna e Antonio Boemio. La commissione elettorale è formata da Vincenzo De Stefano, Antonio Lanzano e Raffaele Botta.

I capigruppi così come votati saranno: Raffaele Fusco per “Forza Italia”, Antonio Boemio per “Afragola Viva”, Sepe Maria Carmina per “Fratelli d’Italia”, Arcangelo Ausanio per il gruppo misto, Benito Zanfardino per la Lega, Vincenzo De Stefano per “Afragola Civica”, Michele Bencivenga per il M5S, Crescenzo Russo per “Afragola in Comune”, Gennaro Giustino per “A viso Aperto” e Giovanni Boccellino per il PD.

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Afragola, lunedì 24 marzo la presentazione del libro “Poteri occulti” di Luigi De Magistris

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Si terrà Lunedì 24 Marzo 2025, alle ore 18,30, presso il Teatro Gelsomino di via Don Bosco ad Afragola una serata nella rassegna “Non vivo più senza thè – Incontro con l’autore”, nell’ambito delle attività culturali della Gabbianella con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Afragola, la Presentazione del libro “POTERI OCCULTI” di Luigi de Magistris.

Intervengono: Salvatore Iavarone e Luigi de Magistris; al pianoforte: Agnese Laurenza; lettura di: Iole Schioppi

Protagonista da Magistrato di scottanti inchieste su corruzione e criminalità organizzata, Luigi de Magistris in questo saggio evidenzia come la Repubblica italiana, da decenni, sia fortemente condizionata da poteri occulti, con collusioni che arrivano fino al cuore dello Stato. Questi poteri costituiscono un sistema spesso criminale e sempre più pervasivo, che intreccia mafie, massonerie più o meno deviate, servizi segreti, imprenditori, finanzieri, politici e perfino settori della magistratura. Negli ultimi trent’anni, in particolare, si è assistito a una crescente criminalità istituzionale: i poteri occulti si sono mimetizzati nelle istituzioni, utilizzate per finalità illegali e per colpire, attraverso la legalità formale, chiunque osi indagare o opporsi.

Dalla Prima Repubblica a oggi – dalla strategia della tensione al piano di rinascita democratica della Loggia P2, dalla trattativa Stato-mafia alle politiche autoritarie e salva corrotti del governo Meloni – il libro ricostruisce il ruolo eversivo dei poteri occulti nella storia italiana: un vero e proprio “golpe perenne” contro la Costituzione e la democrazia.
De Magistris documenta come operano le nuove mafie al tempo del neoliberismo e denuncia la dilagante corruzione e la rinascita di una P2 trasversale ai partiti, dedita alla predazione delle risorse pubbliche. Nonostante la forza di questo sistema criminale, esistono ancora servitori dello Stato, come de Magistris, che hanno lottato e continuano a lottare per difendere legalità e giustizia, pagando spesso un prezzo altissimo. Analizzando fatti e vicende che pochi hanno il coraggio di raccontare, “Poteri occulti” è una lettura essenziale per conoscere le profonde connessioni tra politica, affari, criminalità e poteri segreti e al contempo un appassionato appello per un risveglio politico, etico e civile.

«Giovanni Falcone prima di morire disse: “Ci troviamo di fronte a menti raffinatissime che tentano di orientare certe azioni della mafia. Esistono forse punti di collegamento tra i vertici di Cosa Nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi. Ho l’impressione che sia questo lo scenario più attendibile se si vogliono capire davvero le ragioni che hanno spinto qualcuno ad assassinarmi”. Una tremenda profezia quella di Falcone: quei centri occulti di potere, come denuncia Luigi de Magistris in questo prezioso libro, ancora oggi soffocano e uccidono la giustizia e la nostra democrazia». Sigfrido Ranucci.

«Luigi de Magistris l’ha incontrato e avversato dapprima come PM, poi come politico e uomo di forte impegno civile: è il network dei poteri che lavora contro la Costituzione e fa dell’Italia il paese del golpe permanente». Gianni Barbacetto.

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AFRAGOLA. Professore di un liceo aggredisce fisicamente due suoi studenti

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AFRAGOLA – Un episodio sconcertante è accaduto in questi giorni in un liceo afragolese. È successo durante la gita scolastica organizzata dal Liceo Scientifico “F. Brunelleschi”.

Al ritorno, all’interno del pullman che riaccompagnava gli studenti a casa, un professore si è scagliato contro due allievi – evidentemente poco inclini ai dettami del loro accompagnatore – arrivando perfino all’aggressione fisica.

Girano sui social di messaggistica addirittura audio e foto che testimoniano quanto accaduto. In alcune immagini sono chiare le ecchimosi al collo e al braccio di uno dei due studenti.

Desta sconforto e indignazione l’assenza di provvedimenti da parte del Dirigente scolastico che all’indomani dell’accaduto è rimasto in silenzio, cercando di far decadere nell’oblio quanto di deprecabile è accaduto durante i giorni in cui un genitore affida proprio ai professori la tutela e l’incolumità dei propri figli. Anche la nostra redazione resta in attesa di eventuali dichiarazioni del Dirigente su tale evento.

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Afragola

Tutta la verità sul Congresso di Più Europa e la necessità del dirigente Mosca di fare chiarezza a mezzo social

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AFRAGOLA – Non si placano le polemiche sulla votazione delle cariche tenutesi nell’ultimo congresso di Più Europa del 9 febbraio scorso all’interno dell’Auditorium Antonianum di Roma. Chi ha perso non ci sta e proprio come il bambino che porta via il pallone da una partita di calcio che sta perdendo dicendo che è suo, così Benedetto della Vedova e Valerio Federico chiamano le testate giornalistiche amiche e cercano di fuorviare l’informazione sulla verità delle elezioni romane di Più Europa, adducendo la loro sconfitta ad una chiamata alle armi di un terzo dei tesseramenti che in realtà e nelle mani di una sola regione, la Campania.

Ma Della Vedova non era quello convinto della mozione unica a Presidente del Partito perché sicuro di essere coperto dall’endorsement della fondatrice Emma Bonino, al punto tale da apostrofare un dirigente di partito afragolese con l’appellativo “mezza potenza”? L’ex Segretario di Più Europa non è lo stesso che riteneva le 1900 tessere campane non influenti alla determinazione di quanto già stabilito nelle segrete stanze insieme ai vertici del partito? Non è lo stesso che era già a conoscenza – sin dal 31 dicembre 2024 – che le tessere in Campania rappresentassero un terzo degli iscritti?

Per non parlare del fatto che gli elettori di Valerio Federico in realtà sono stati gli stessi che hanno eletto Presidente Matteo Hallisey votando quindi contro Benedetto Della Vedova, quindi per Federico se si vota Hallisey Presidente tutto apposto, la Campania non “imbroglia” se si vota Taibi tesoriere allora la Campania ha fatto incetta di tessere. Delle due l’una. Come funziona per l’ex tesoriere?

In realtà Afragola ha dato lezioni di Democrazia in quel di Roma. Ha dimostrato a tutti come si determina, con soli 72 tesseramenti – avete capito bene 72 tessere – un Congresso di un partito, attuando le strategie elettive di sempre. Al di là dello scivolone preso attraverso il suo video pubblicato a mezzo social dal direttore de “Il Tempo” Tommaso Cerno – che andando solo dietro alle notizie fuorvianti provenienti dai vinti, senza verificare la genuinità della notizia come ogni buon giornalista deve fare – le elezioni congressuali non sono state vinte da Magi, Hallisey e Taibi ma in realtà sono state perse da Benedetto della Vedova in persona e vi spiego come.

Come quella del Segretario, era nell’aria che anche quella del Presidente del partito dovesse essere una mozione unica e forse su questa linea, tracciata dagli stati generali del partito, erano tutti d’accordo. Ma a metà congresso quando si stavano votando le mozioni statutarie, salta fuori proprio dai candidati della lista “Europeismo o Fascismo” di espressione dell’ex Segretario Della Vedova, una mozione del tutto discriminante nei confronti della Campania.

I proponenti volevano apportare una modifica allo Statuto che indicasse il numero dei delegati al Congresso basandosi un calcolo ponderato tra gli abitanti della regione, i voti presi alle ultime elezioni e il numero dei tesserati iscritti di quella regione e non più basato sul semplice numero di tesserati come è oggi. In realtà questa mozione, secondo i proponenti, doveva porre argine al numero di adesioni che negli ultimi anni proveniva proprio dalle regioni meridionali del Paese e nello specifico dalla Campania. Un pericolo che solo chi ha potuto inserire la parola “fascismo” nel nome della propria lista potesse concepire, dato che il numero della Campania è lievitato fisiologicamente, di pari passo con i voti di preferenza al partito stesso. Così, dopo una confusione sul riconteggio dei voti a quella mozione, tutta la Campania si ribella a questa visione discriminante di una parte del partito e “minaccia” di lasciare l’aula se i lavori non sarebbero continuati in maniera del tutto democratica rispettando i più basilari principi di equità.

Da qui, in aula, come in ogni contesto democratico che si rispetti, nasce il voto di protesta contro Benedetto Della Vedova reo di essere il portabandiera di quella mozione e conoscendo le strategie del gruppo “Operazione Millennium” si decide di votare l’emiliano – no campano – molto più democratico Matteo Hallisey come Presidente del partito, mentre Valerio Federico, appoggiato solo da “Operazione Millennium” perde la competizione contro Carla Taibi alla carica di Tesoriere.

Per questo motivo il componente di Segreteria Raffaele Mosca afragolese doc, oggi ha sentito il bisogno di rispondere nei dettagli al Direttore Tommaso Cerno che, conoscitore solo della verità delle sue fonti, ignaro di quella della controparte e di tutto quanto sopra illustrato si è permesso di girare un video show senza possibilità di replica.

QUI IL VIDEO DI RAFFAELE MOSCA

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