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CAIVANO. Penza come Andreotti. Un poliziotto ingenuo che non si è mai accorto di nulla.

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CAIVANO – “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Riprenderei questo famoso detto avangelico se la diatriba tra il deputato Pasqualino marsupio Penza e l’ex Sindaco Enzo Falco apparisse come uno scontro serio all’interno del dibattito pubblico e non suscitasse ilarità nel sottoscritto e negli attoniti spettatori della vicenda.

È incredibile come chi, dopo uno scioglimento per ingerenze criminali, la cattiva propaganda dell’immagine procurata all’intera comunità gialloverde e un risanamento servito solo a chi si è riempito le tasche, tenta ancora di parlare della storia politica dell’ultima Amministrazione cercando di discolparsi e cercando di vendersi per l’illibato, il nuovo, il pulito e candido come il sederino di un neonato.

Premesso che il sottoscritto, così come dichiarato all’interno del convegno “Libertatis Praesidia” organizzato dall’Associazione “Caivano Legalitaria”, è un convinto garantista e che gli attori di cui parlerò in questo scritto sono persone giuridicamente illibate e quindi libere di poter esprimere la propria opinione, ma come sempre descritto all’interno dei miei editoriali, c’è bisogno, anche qui, di fare valutazioni di natura etica e morale, oltre che individuare eventuali responsabilità politiche dei singoli addetti ai lavori.

Di seguito mi accingo a fare una breve analisi sulle omissioni fatte dagli attori di questa vicenda e i conseguenti quesiti che ne scaturiscono.

Per chi conosce realmente i fatti – il sottoscritto ha documentato e scritto anni prima quello che è emerso dalle indagini degli inquirenti – leggere l’intervista rilasciata dal deputato grillino Pasqualino marsupio Penza lascia perplessi oltreché basiti.

Vorrei non credere realmente che il deputato pentastellato pensi che qui a Caivano i cittadini abbiano l’anello al naso!? Perché leggere che egli sospettasse che il Sindaco Enzo Falco non l’abbia più voluto in giunta solo perché poliziotto fa davvero scompisciare dalle risate chi conosce i fatti.

Al di là della legittima risposta a mezzo social dell’ex Sindaco Enzo Falco, che se fossi stato in lui avrei risparmiato, giusto per fare ammenda continua di essere altrettanto politicamente responsabile dello scempio avvenuto sotto la sua Amministrazione, vorrei chiedere all’on. Pasqualino se durante il suo periodo di Assessore all’Ambiente con l’Amministrazione Falco avesse poi verificato, da poliziotto, che all’interno della “Green Line” – ditta preposta alla raccolta rifiuti – venissero assunti parenti e affini di pregiudicati, di affiliati al clan e di politici attualmente agli arresti domiciliari, così come aveva promesso all’allora Consigliere Luigi Padricelli quando gli fu rappresentata tale distonia? Se, da poliziotto, avesse mai indagato sul fatto che anche all’interno del settore dove lui ricopriva il ruolo di assessore, fossero acclarate ingerenze della criminalità organizzata – così come dichiarato dai collaboratori di giustizia – e se avesse mai prodotto denunce in tal senso? Se da Assessore all’Ambiente e da poliziotto avesse mai indagato sull’andirivieni dei barbudos a cavallo di motociclette all’interno del cortile del notaio che aveva messo in fuga alcuni consiglieri che stavano per decretare la fine dell’amministrazione di cui egli faceva parte così come dichiarato agli inquirenti dall’ex Consigliere Luigi Padricelli? Se, sempre da poliziotto e anche da deputato dello stesso partito che esprimeva la quota rosa come assessore all’ambiente, avesse mai indagato sulle minacce ricevute dal Segretario del PD Franco Marzano, all’indomani del mio articolo (leggi qui) dove si denunciava proprio la volontà del clan egemone di tenere l’azienda dei rifiuti “in house”?

Come Massimo Troisi diceva di Giulio Andreotti, anche io, senza tema di smentita, posso dire che qui a Caivano abbiamo il nostro politico ingenuo, in questo caso si tratta di un poliziotto ingenuo che quando era al comando insieme a tutta l’armata falconiana – accusati di associazione camorristica compresi – non si è mai accorto di niente, così come crede che anche i caivanesi non si accorgono delle sue blande, deboli e scricchiolanti motivazioni offerte per giustificare la sua fallimentare parentesi ambientalista in giunta e al suo silenzio assordante sulla gestione commissariale attuale di Caivano. Fortunato sarà il figlio, quando crescerà, ad avere un padre ingenuo come lui, come asseriva il compianto attore napoletano.

Sperando che le mie considerazioni non vengano tacciate per dichiarazioni filo Enzo Falco, perché ripeto, tutta l’Amministrazione – comprensiva di maggioranza e opposizione – sono politicamente responsabili di quanto accaduto ed è proprio per questo principio che si pone l’accento verso chi vorrebbe sfuggire dalle proprie responsabilità, propagandando una verginità politica che non possiede e che mai potrà cancellare la verità dei fatti. Quella stessa verità che noi di Minformo abbiamo sempre tenuto come prerogativa della nostra linea editoriale.

Caivano

CAIVANO sfruttata come se fosse un bancomat senza limiti di liquidità. Sperpero immane di denaro pubblico

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CAIVANO – Torna ad essere d’attualità il tema della sottrazione alle famiglie meno abbienti di Caivano del Centro Sportivo Delphinia – continuo a chiamarlo così perché così si chiama, non me ne vorrà il caro compianto Pinuccio, ma l’accostamento del suo nome ad un centro sportivo, tanto è irraggiungibile il suo genio nel campo della musica, che appare del tutto inopportuno – e la mancata partecipazione ai corsi delle associazioni del territorio, temi che già ho ampiamente affrontato e denunciato attraverso l’Associazione “Caivano Legalitaria” (leggi qui).

Faccio un plauso al gran lavoro svolto sul quotidiano “Il Domani” dalla collega Serena Laezza che per l’occasione ha raccolto le lamentele dei vari protagonisti esclusi dall’uso dei campi, che fino a prova contraria, restano di proprietà del Comune di Caivano.

«Ci siamo illusi. Pensavamo che avrebbero aperto le porte anche a noi, che da anni operiamo sul territorio offrendo ai ragazzi un’alternativa alla strada. Così non è stato», racconta il suo presidente del Tennis Club Enrico Ponticelli al quotidiano romano. Ogni anno, l’asd affitta due campi da tennis di proprietà dell’Ordine dei Carmelitani. Quei campi spesso, però, non sono sufficienti a coprire le tante richieste degli atleti. «Quando abbiamo chiesto se potevamo usare il centro Pino Daniele, ci è stato detto che non potrà essere aperto a nessuna asd esterna. La beffa», dice Ponticelli con amarezza, «è che spesso mandiamo a casa gli atleti, mentre i campi del centro restano vuoti».

Fortunatamente la terna commissariale prefettizia ha deciso di accogliere il grido d’allarme lanciato dalle associazioni indoor che non sono state prese per nulla in considerazione dall’ormai assenteista Fabio Ciciliano, ultimamente molto preso dal suo ruolo di Capo della Protezione Civile per continuare a pensare ai fatti di Caivano.

A quanto pare il problema dell’inagibilità delle palestre, almeno per quella che riguarda il plesso scolastico “L. Milani”, è stato risolto e da metà ottobre Associazioni indoor come la Phoenix Volley e la Jirafa Basket Caivano potranno continuare i propri allenamenti senza uscire fuori dalle mura della propria città.

Altro tema scottante invece che non passa mai di moda è l’emorragia di denaro che si registra negli appalti determinati dal Commissario Straordinario di Governo per il risanamento del territorio.

Dopo aver largamente denunciato, attraverso queste pagine, lo sperpero di denaro pubblico attuato con la riqualificazione del Delphinia, in cui si parla di 13 milioni complessivi non percepibili ad occhio profano e dopo aver evidenziato l’enorme dissipazione di fondi sul solo abbattimento e progettazione – 2,5 milioni su 3,2 milioni messi a disposizione per la costruzione – del nuovo auditorium che dovrà sorgere al posto del Teatro “Caivano Arte”, è giusto invitare a riflettere tutti sul provvedimento firmato da Ciciliano che riguarda la riqualificazione dei locali ubicati nel parco ex ICIF sulla strada statale Sannitica e che dovranno ospitare alcuni corsi dell’Università.

Tralasciando pure l’argomento già trattato (leggi qui) della mancata bonifica delle falde acquifere sotto quei locali, motivo per il quale la vecchia Amministrazione Falco rifiutò la presa in carico e l’acquisizione a patrimonio comunale. È doveroso informare che agli italiani la nuova Università di Caivano costerà 5 milioni di euro per la sola riqualificazione di locali già esistenti, dove qualsiasi cittadino o imprenditore che volesse ubicare la propria attività commerciale o artigianale, opterebbe per una semplice imbiancata alle pareti.

Col Decreto n.42 del 27 luglio scorso il Commissario Fabio Ciciliano destina € 2’218’101,15, di cui € 1’305’203,87 per lavori, € 889’603,41 per spese tecniche, IVA, oneri diversi, arredi ed oneri previdenziali ed euro 23’293,87 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso per la sola riqualificazione degli edifici esistenti, mentre devolve 3’261’985,56, di cui 2’024’813,49 per lavori e progettazione esecutiva lavori, euro 1’174’198,48 per spese tecniche, IVA, oneri diversi, arredi e oneri previdenziali ed euro 62’973,59 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso per la costruzione ex novo di un’Aula Magna connessa al resto dei locali della futura Univerità.

Non sarò certo un ingegnere né credo che per fare i conti della serva bisogna essere per forza laureati in economia e commercio ma da umile cronista, osservatore del territorio mi domando: Al netto delle decisioni opinabili prese sul teatro “Caivano Arte” ma com’è possibile che una semplice costruzione – senza abbattimento – di una semplice Aula Magna possa costare quanto tutto il progetto abbattimento-ricostruzione di un auditorium di 500 posti, biblioteca e spazio culturale con annesso auditorium esterno di 1000 posti a sedere?

Sarebbe bello vedere i giri immensi che fanno questi soldi e quali documentazioni attestino questo enorme esborso di denaro pubblico. Ma purtroppo non faccio parte di nessun organo investigativo, mi limito solo ad osservare, a diffondere la mia umile opinione e lascio ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

Caivano, la palestra dell’I.C. “Milani” torna in sicurezza ad Ottobre ma l’inizio del campionato di Pallavolo forse slitta

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Dopo la tempesta torna il sereno. All’indomani delle tante proteste delle associazioni sportive indoor del territorio, supportate anche dalla nostra testata, finalmente l’Amministrazione comunale, capeggiata dalla terna commissariale prefettizia, si decide a rispondere alle esigenze della comunità, infatti sembra che il problema, almeno quello legato alla pallavolo, sia stato risolto. Queste le parole della dirgenza della Phoenix Volley Caivano:

“Il giorno 10/09/2024 si è tenuto un incontro con le Istituzioni Comunali sul tema sicurezza palestre scolastiche; un confronto schietto, durante il quale abbiamo fatto presente tutte le nostre preoccupazioni riguardo questa situazione di incertezza sull’utilizzo delle strutture comunali e con nostro sommo compiacimento abbiamo riscontrato molta sensibilità sull’argomento. Non sappiamo se effettivamente riusciremo a non compromettere l’inizio della stagione sportiva agonistica, ma di certo possiamo affermare che Il Prefetto Filippo Dispenza, il sovraordinato Ing. Giuseppe Russo e tutta la struttura Comunale si sono impegnati affinché si possa cominciare ad utilizzare in sicurezza la palestra della I.C. “Milani” per gli inizi di Ottobre e soprattutto per fare in modo che in futuro non vi siano più problematiche del genere.
Noi saremo a completa disposizione per una proficua collaborazione affinché nessun dettaglio
venga trascurato per la sicurezza di tutti. Nel nostro piccolo non possiamo che essere soddisfatti della quadra raggiunta, speriamo di poter riprendere presto le nostre sfide sul taraflex della Don Milani con l’auspicio di poter portare alla ribalta il nome di Caivano per meriti sportivi”.

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Ambiente

Terra dei Fuochi, domani riunione straordinaria a Caivano

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Nel pomeriggio di domani, giovedì 12 settembre, alle ore 16, presso la biblioteca comunale di Caivano, in piazza Cesare Battisti n.1, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, presiederà una riunione finalizzata ad un focus sulle iniziative per l’intensificazione dei controlli e della vigilanza contro lo sversamento e gli incendi di rifiuti, con la Commissione Straordinaria del Comune di Caivano, i Sindaci dell’area nord, l’Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania, i vertici delle Forze dell’ordine, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, il Comandante Raggruppamento Campania dell’Esercito  Operazione Strade Sicure – Terra dei Fuochi ed il Comandante della Polizia metropolitana.

Al termine si terrà un punto stampa.

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