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Amichevole: Potenza-Aic Equipe Campania 3-0

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Si è disputata questo pomeriggio, allo stadio “Donato Curcio” di Picerno (Pz), la prima amichevole per il gruppo Baronissi/Salerno dell’AIC Equipe Campania, ritiro per calciatori in attesa di contratto, patrocinato dall’Associazione Italiana Calciatori, con il coordinamento di Antonio Trovato La gara è terminata col punteggio di 3-0 in favore della squadra di mister Ragno, apparsa già abbastanza collaudata nelle manovre di gioco. L’AIC Equipe Campania ha opposto al 3-5-2 dei lucani un agile 4-3-3. All’8’ il Potenza sblocca: triangolazione tra De Leonardiis e França, col bomber brasiliano implacabile a tu per tu con Faggiano.

La risposta dell’Equipe è affidata alla volée di Vitiello da lunga distanza, con palla sul fondo. Poco dopo il quarto d’ora Dettori si libera in slalom, ma si fa ipnotizzare dalla provvidenziale uscita di Faggiano. Al 20’ Ragosta tenta la magia dalla lunga distanza, ma Martinez recupera la posizione, sventando in angolo il velenoso lob dell’esterno offensivo ex Messina. Poco dopo, sostituzione in famiglia per il Potenza:

Bodini subentra al cognato França e al tramonto della prima frazione trova lo spunto per il raddoppio su servizio di Emerson. Nella ripresa i tecnici modificano i rispettivi scacchieri. Un paio di conclusioni alte di Genchi e Matera nel primo quarto d’ora, conducono fino al tris potentino: Genchi ruba palla a Russo, evita l’intervento di D’Orsi e batte Lamberti per il definitivo 3-0.

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Caivano

CAIVANO. Prorogata l’Amministrazione Prefettizia per altri sei mesi. Si voterà nel prossimo novembre

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CAIVANO – È stato appena deliberata dal Consiglio dei Ministri nella persona del Ministro dell’interno la proroga per altri sei mesi dell’Amministrazione prefettizia della terna commissariale straordinaria composta da Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro. A questo punto la scadenza naturale dell’Amministrazione prefettizia sarà quella del 16 ottobre 2025. Questa la nota apparsa sul sito del Consiglio dei Ministri.

SCIOGLIMENTO DI CONSIGLI COMUNALI

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione della necessità di assicurare il completamento dell’azione di risanamento degli enti rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, ha deliberato la proroga, per la durata di sei mesi, dello scioglimento dei consigli comunali di Capistrano (Vibo Valentia) e Caivano (Napoli), ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

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Afragola

Tutta la verità sul Congresso di Più Europa e la necessità del dirigente Mosca di fare chiarezza a mezzo social

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AFRAGOLA – Non si placano le polemiche sulla votazione delle cariche tenutesi nell’ultimo congresso di Più Europa del 9 febbraio scorso all’interno dell’Auditorium Antonianum di Roma. Chi ha perso non ci sta e proprio come il bambino che porta via il pallone da una partita di calcio che sta perdendo dicendo che è suo, così Benedetto della Vedova e Valerio Federico chiamano le testate giornalistiche amiche e cercano di fuorviare l’informazione sulla verità delle elezioni romane di Più Europa, adducendo la loro sconfitta ad una chiamata alle armi di un terzo dei tesseramenti che in realtà e nelle mani di una sola regione, la Campania.

Ma Della Vedova non era quello convinto della mozione unica a Presidente del Partito perché sicuro di essere coperto dall’endorsement della fondatrice Emma Bonino, al punto tale da apostrofare un dirigente di partito afragolese con l’appellativo “mezza potenza”? L’ex Segretario di Più Europa non è lo stesso che riteneva le 1900 tessere campane non influenti alla determinazione di quanto già stabilito nelle segrete stanze insieme ai vertici del partito? Non è lo stesso che era già a conoscenza – sin dal 31 dicembre 2024 – che le tessere in Campania rappresentassero un terzo degli iscritti?

Per non parlare del fatto che gli elettori di Valerio Federico in realtà sono stati gli stessi che hanno eletto Presidente Matteo Hallisey votando quindi contro Benedetto Della Vedova, quindi per Federico se si vota Hallisey Presidente tutto apposto, la Campania non “imbroglia” se si vota Taibi tesoriere allora la Campania ha fatto incetta di tessere. Delle due l’una. Come funziona per l’ex tesoriere?

In realtà Afragola ha dato lezioni di Democrazia in quel di Roma. Ha dimostrato a tutti come si determina, con soli 72 tesseramenti – avete capito bene 72 tessere – un Congresso di un partito, attuando le strategie elettive di sempre. Al di là dello scivolone preso attraverso il suo video pubblicato a mezzo social dal direttore de “Il Tempo” Tommaso Cerno – che andando solo dietro alle notizie fuorvianti provenienti dai vinti, senza verificare la genuinità della notizia come ogni buon giornalista deve fare – le elezioni congressuali non sono state vinte da Magi, Hallisey e Taibi ma in realtà sono state perse da Benedetto della Vedova in persona e vi spiego come.

Come quella del Segretario, era nell’aria che anche quella del Presidente del partito dovesse essere una mozione unica e forse su questa linea, tracciata dagli stati generali del partito, erano tutti d’accordo. Ma a metà congresso quando si stavano votando le mozioni statutarie, salta fuori proprio dai candidati della lista “Europeismo o Fascismo” di espressione dell’ex Segretario Della Vedova, una mozione del tutto discriminante nei confronti della Campania.

I proponenti volevano apportare una modifica allo Statuto che indicasse il numero dei delegati al Congresso basandosi un calcolo ponderato tra gli abitanti della regione, i voti presi alle ultime elezioni e il numero dei tesserati iscritti di quella regione e non più basato sul semplice numero di tesserati come è oggi. In realtà questa mozione, secondo i proponenti, doveva porre argine al numero di adesioni che negli ultimi anni proveniva proprio dalle regioni meridionali del Paese e nello specifico dalla Campania. Un pericolo che solo chi ha potuto inserire la parola “fascismo” nel nome della propria lista potesse concepire, dato che il numero della Campania è lievitato fisiologicamente, di pari passo con i voti di preferenza al partito stesso. Così, dopo una confusione sul riconteggio dei voti a quella mozione, tutta la Campania si ribella a questa visione discriminante di una parte del partito e “minaccia” di lasciare l’aula se i lavori non sarebbero continuati in maniera del tutto democratica rispettando i più basilari principi di equità.

Da qui, in aula, come in ogni contesto democratico che si rispetti, nasce il voto di protesta contro Benedetto Della Vedova reo di essere il portabandiera di quella mozione e conoscendo le strategie del gruppo “Operazione Millennium” si decide di votare l’emiliano – no campano – molto più democratico Matteo Hallisey come Presidente del partito, mentre Valerio Federico, appoggiato solo da “Operazione Millennium” perde la competizione contro Carla Taibi alla carica di Tesoriere.

Per questo motivo il componente di Segreteria Raffaele Mosca afragolese doc, oggi ha sentito il bisogno di rispondere nei dettagli al Direttore Tommaso Cerno che, conoscitore solo della verità delle sue fonti, ignaro di quella della controparte e di tutto quanto sopra illustrato si è permesso di girare un video show senza possibilità di replica.

QUI IL VIDEO DI RAFFAELE MOSCA

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Caivano

CAIVANO. Anche gli intellettuali cominciano ad indignarsi allo spettacolo delirante creato intorno alla Terra dei Fuochi

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CAIVANO – Ho appena avuto modo di leggere l’opinione dell’ex Sindaca di Caivano Francesca Falco pubblicata sul Caivano Press del collega Francesco Celiento e leggere le sue parole mi ha davvero rallegrato il cuore, oltre che accendere ancor di più in me quella fiamma di rivalsa a difesa del nostro territorio martoriato e denigrato dalle bugie mediatiche che hanno affossato totalmente sia il tessuto sociale che economico della nostra comunità.

Francesca Falco, uno dei veri pochi intellettuali che io conosca a Caivano. L’ultimo baluardo della resistenza di una politica che non esiste più. L’azzeramento di essa si è avuto con il secondo scioglimento per ingerenze criminali consecutivo ma donne e uomini di cultura alla pari di Franca Falco, a Caivano, oggi si contano sulle punte delle dita.

Sono davvero contento che finalmente anche chi potrebbe tranquillamente tracciare un solco etico e morale all’interno della nostra comunità oggi affronta un problema annoso come quello della Terra dei Fuochi. Un problema che, durante l’arco degli anni, è diventato più una questione di cattiva comunicazione che ambientale.

La Terra dei Fuochi a Caivano esiste ma è legata solo al fenomeno dei roghi tossici, un fenomeno legato a doppio filo con il mondo sommerso del parallelo e i nostri cattivi stili di vita inerenti il concetto del risparmio che ci induce a contribuire alla crescita del mercato del falso e dell’usato dei pneumatici.

Ma a queste latitudini c’è qualcuno che ama drammatizzare, allarmare, spettacolarizzare e fare demagogia sul dolore altrui, lo stesso dolore che, come dichiara Franca Falco, per ogni buon cattolico dovrebbe essere un sentimento intimo, che dovrebbe essere metabolizzato in privato e nella preghiera, affidandosi alla propria fede e vivendo nella speranza che ogni nostro caro perso in questa vita, potrebbe vivere meglio in un’altra.

E mentre qui, si cerca a tutti i costi un colpevole, per poter poi chiedere il conto, anche salato, allo Stato e sperare nei famosi risarcimenti alle famiglie vittime del cancro facendo leva su un nesso tra inquinamento e patologie neoplastiche mai dimostrato e forse mai dimostrabile, intanto si continua a cercare di creare il vuoto istituzionale puntando il dito sulle istituzioni locali, accusando sindaci, commissari e Polizia Locale di aver fatto poco e male il proprio dovere.

In questo vuoto istituzionale creato ad hoc, ci si è infilati con la lotta della Terra dei Fuochi, una lotta fondata sul nulla, mentre a Caivano si lasciano le persone a morire a contatto con l’amianto, l’unico materiale cancerogeno dichiarato dall’Agenzia della Ricerca sui Tumori, si imbracciano lotte su argomenti fasulli e fallaci.

Un vuoto che però è piaciuto alle Istituzioni sovracomunali che boicottando quelle locali venivano e continuano a venire a Caivano a fare passerelle in una chiesa che oramai prende sempre più le sembianze di un piccolo parlamento che di un luogo di culto cristiano. Un luogo che non perde tempo ad ospitare il Presidente della Repubblica, Ministri, Prefetto e Forze dell’Ordine ma che allo stesso modo non perde tempo a chiudere le sue porte a persone che seppur, borderline, restano esseri umani lasciati al freddo per strada.

Tutto questo nel nome dell’unico dio: il dio denaro! Lo stesso denaro che è stato già distribuito – nella cifra pari a 745,4 milioni di euro – e che a nulla è servito e chissà in quali tasche è andato a finire. Lo stesso denaro che si continua a chiedere al Governo e che dovrà servire ad altre bonifiche inesistenti fatte su terreni che mai hanno visto intombare o sotterrare una bustina di rifiuti manco solido urbano.

Ma oggi sono felice, perché a distanza di dieci anni non sono più solo e sapere che una grande intelligenza caivanese come la preside Franca Falco tira le orecchie a chi si è prestato allo spettacolo poco edificante tenutosi nella chiesa San Paolo Apostolo domenica scorsa lascia ben sperare per il futuro.

Sono convinto che le belle parole della ex dirigente scolastica possano creare un solto etico e determinare l’opinione pubblica sul tema e a tal riguardo suggerirei a tutte le menti pensanti di Caivano, a tutti quelli che hanno compreso dove risiede l’origine della nostra cattiva immagine ma soprattutto a tutti coloro che conoscono la verità e in nome di essa volessero risolvere i problemi della nostra comunità di fare fronte unico, di allearsi sotto un’unica bandiera, quella giallo verde, quella che tanto fa battere i cuori di chi vi è nato sotto il suo sventolio e di indignarsi, di avere il coraggio di denunciare, tutti insiene, il male e il crimine, senza compromessi né tutela dell’interesse personale. Solo così si può tornare a colmare democraticamente quel vuoto istituzionale e impedire a chi non è preposto di riempirlo illegittimamente.

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