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Ischia, Marte trovata morta in una scarpata: forse le è stato fatale un attacco epilettico

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Marta Maria Ohryzko, la 33enne ucraina trovata morta dai carabinieri domenica mattina in una scarpata di una zona collinare di Barano d’Ischia, potrebbe essere stata uccisa da un attacco epilettico.

La donna si era allontanata sabato sera dalla roulotte in cui viveva con il compagno, il russo Ilia Batraklov, ed era caduta da un pendio di un paio di metri d’altezza mentre percorreva una stradina isolata di campagna, rompendosi una caviglia.

Sono state molto probabilmente proprio le conseguenze di una crisi epilettica a causarne la morte: la donna senza nessuno ad aiutarla avrebbe subito un forte rigurgito che di fatto l’avrebbe soffocata.
A conferma di questa tesi la mancanza di segni di violenza recente sul corpo anche se sarà l’autopsia a certificare la causa ufficiale della morte della donna che, secondo le indagini dei carabinieri di Ischia, avrebbe comunque subìto violenze dal compagno da almeno due anni.
Batraklov intanto resta in carcere: per l’uomo 41enne, che ha dichiarato di aver cercato Marta durante la notte e di averla trovata ancora viva ma dicendole di restare a dormire nella scarpata, è stato confermato il fermo disposto dalla Procura di Napoli per maltrattamenti con l’aggravante di avere commesso il fatto in danno di una persona con problematiche psichiatriche (Marta era in cura presso il centro di salute mentale isolano) con crudeltà e con esiti mortali.

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Attualità

San Gennaro fa davvero il miracolo: abbraccio tra Borbone e Savoia

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Storico abbraccio tra Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone nella Cattedrale di Napoli in occasione del Miracolo di San Gennaro.
Un gesto avvenuto davanti alla folla dei fedeli, a dispetto della storica diatriba tra le due famiglie reali. Il primo ad arrivare questa mattina nel Duomo è stato Carlo di Borbone, seguito pochi minuti dopo da Emanuele Filiberto.

L’esponente della famiglia dei Savoia, dopo la celebrazione, ha stretto la mano e ha scambiato alcune frasi con il Governatore della Campania De Luca e con il Sindaco di Napoli, Manfredi.

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Attualità

Vincenzo in coma dopo aver contratto la meningite: il 14enne è tornato a casa

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Arrivano finalmente buone notizie per la famiglia di Vincenzo Caterino, il 14enne finito in coma dopo aver contratto la meningite.

Infatti il giovane è tornato a casa e a darne notizia è il papà Pasquale, presidente dell’Albanova, con un lungo post sui social:

“Venerdì 30 Agosto, mio figlio Vincenzo manifesta una semplice febbre, un po’ alta ma può capitare. Lui ci ha abituati a queste influenze, che poi magari in un paio di giorni vanno via e dobbiamo pregarlo di rimanere a casa. Sabato sera, dopo un pomeriggio normale di febbre (sale e scende), Vincenzo non risponde più normalmente ai nostri dialoghi e alle nostre domande. Comincia un grande spavento, Pronto Soccorso prima a Pineta Grande, supportato dal mio amico e dottor Francesco Petrillo, poi al Santobono in codice rosso”.

Tac d’urgenza, lo spettro della meningite, poi la firma e l’autorizzazione ad un intervento alla testa d’urgenza per una grave infezione in atto. Vincenzo viene operato e riceve numerosi messaggi d’affetto e di speranza da tutta Casal di Principe e dalle zone limitrofe, oltre che da ogni parte d’Italia.

Poi, nei giorni successivi, i miglioramenti e il buio che comincia a dilatarsi:

“Vincenzo era stabile nella sua criticità poi il 4 settembre, quasi inspiegabilmente a detta degli stessi medici, la risonanza magnetica ha mostrato importanti miglioramenti a tal punto da stubarlo e provare piano piano a svegliarlo. Nel frattempo era arrivata la diagnosi: meningite tipo C. Risveglio complicato ma subito si sono visti miglioramenti, altri 3 giorni in rianimazione, dove lo potevamo prima vedere solo attraverso un vetro, poi piano piano cominciare a stargli vicino. E allora ecco un nuovo importante passo avanti, con Vincenzo che viene trasferito nel reparto di terapia sub-intensiva e, dopo altri 12 giorni, ritorna finalmente a casa. Oggi sta bene, non ha riportato alcun danno neurologico. Un vero e proprio miracolo per il quale voglio ringraziare tutti i medici, il personale sanitario del Santobono, la mia famiglia e ancora tutti quanti voi. Grazie”.

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Attualità

Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro

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Alle 10.01 di questa mattina, presso la Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli, si è sciolto il sangue di San Gennaro. Un evento straordinario per tutta la città partenopea, simbolo di tranquillità e serenità per tutti, poiché il mancato scioglimento viene visto come segno di sventura.

Si tratta del secondo miracolo dell’anno, dopo quello del primo sabato di maggio e in attesa della celebrazione rituale di dicembre.

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