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Cronaca

“Me fa male ‘a capa”, negatagli la pillola aggredisce con una scopa l’infermiere nel carcere di Nisida

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Altro episodio di violenza al carcere minorile di Nisida. La scorsa sera, quando un infermiere, durante l’abitudinario giro di somministrazione farmaci tra le celle, veniva chiamato con insistenza da un detenuto di origine magrebina. Il carcerato chiedeva a gran voce – invano -una pillola per il mal di testa; non vedendo accontentata la sua richiesta decideva di passare direttamente ai “fatti”.

Come denunciato dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, il ragazzo avrebbe afferrato una mazza della scopa che aveva nella sua cella tentando di colpire più volte l’operatore sanitario che però, per sua fortuna, riusciva a schivare i colpi e a mettersi in salvo.

“La situazione negli istituti penitenziari della ASL Napoli 1 Centro – denunciano dall’associazione – sta cominciando ad assumere caratteristiche drammatiche sempre nel silenzio della direzione della UOC. Chiediamo sicurezza per i sanitari in un posto dove la sicurezza la dovrebbe fare da padrone”.

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Cronaca

Sbanda e finisce contro cabina elettrica nell’Avellinese

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Ha perso il controllo dell’auto che, dopo essersi ribaltata, ha concluso la corsa schiantandosi contro una cabina elettrica.

L’incidente si è verificato in via sant’Andrea Apostolo a Solofra, in provincia di Avellino.

La 40enne che era alla guida è stata soccorsa dai Vigili del Fuoco e dai sanitari del 118 che hanno provveduto al suo trasferimento in ospedale. Secondo i sanitari, non è pericolo di vita.
Accertamenti in corso da parte dei carabinieri della locale compagnia.

(fonte: Ansa)

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Cronaca

Un padre alla camorra: “Uccidete mio figlio!, vi pago”

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Per mettere fine alle angherie che subiva per mano del figlio e del genero ha chiesto alla camorra di ucciderli e di far sparire i loro corpi: è un episodio che mette i brividi quello documentato nell’inchiesta della Dda di Napoli e dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna che oggi ha portato alla notifica di dodici arresti in carcere e di un obbligo di presentazione a tredici indagati, a vario titolo accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto di armi, estorsione, tentata estorsione e trasferimento fraudolento di valori.

L’episodio in questione risale al 20 giugno 2022: gli inquirenti vengono a conoscenza del fatto che in un ufficio del cimitero di Palma Campania (Napoli), riconducibile a una società, il clan Fabbrocino non solo convocava gli imprenditori a cui imporre il pizzo ma accoglieva, come se fosse un punto d’ascolto per la popolazione, i cittadini afflitti da problemi personali di vario tipo.

E a chiedere ausilio va anche un uomo, come emerge dalle conversazioni registrate dalle cimici dei carabinieri, che preso di mira dal figlio e dal genero che lo tormentavano per questioni economiche, dice: “è la quarta volta che mi ha picchiato… sia mio genero e sia mio figlio…”, chiedendo quindi a uno degli esponenti del clan “di farli scomparire proprio, e di non farli trovare proprio”.

In sostanza la richiesta è quella di un duplice omicidio, con tanto di distruzione dei cadaveri. La camorra però si mostra più clemente del suo interlocutore: i Fabbrocino rassicurano l’uomo, che si era anche detto pronto a pagare, facendogli sapere che avrebbero fatto ai due “una bella ramanzina”.

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Cronaca

Napoli, aggredisce moglie e suocera all’esterno di una pizzeria: arrestato 38enne

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una donna rimasta sola con il figlio di 3 anni, dopo che due anni fa ha deciso di separarsi dal marito violento.

Tuttavia, nonostante siano trascorsi due anni, l’uomo non si è mai rassegnato alla fine della loro relazione e così, ad ogni incontro con la donna, non perde occasione di passare dalle parole alle mani.

In particolare alcuni giorni fa, la donna si trovava al tavolo di una pizzeria dei Quartieri Spagnoli insieme alla madre e al figlio, quando il marito si è appostato all’esterno del locale per scagliarsi contro le due donne all’uscita. A quel punto ha colpito prima la moglie e poi la suocera con dei pugni, minacciandole di sfregiarle con l’acido.

L’episodio è avvenuto sotto gli occhi del figlio, mentre sul posto giungevano i carabinieri della stazione locale, i quali hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza per capire dove fosse fuggito l’aggressore. Pertanto l’uomo è stato fermato e identificato in un 38enne, arrestato in flagranza differita per maltrattamenti in famiglia.

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