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Economia e Finanza

Rallenta la crescita dell’economia campana secondo Bankitalia

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Quello dell’economia campana del 2023 “è un quadro di rallentamento, perché dopo la crescita molto consistente che avevamo registrato l’anno scorso, oggi siamo su livelli che sono ben al di sotto del punto percentuale“.

E’ quanto ha affermato Luigi Leva, della divisione analisi e ricerca economica territoriale di Bankitalia, presentando il rapporto sull’economia campana.

“Ciò – ha precisato Leva – dipende chiaramente da un rallentamento generalizzato dei settori. Ci sono indicazioni di un andamento più contenuto per i servizi, per le costruzioni, mentre per la manifattura abbiamo anche una lieve riduzione. Ci sono però ancora segnali importanti in positivo che provengono dal mercato del lavoro e sono segnali di aumento dell’occupazione stabile, riduzione del tasso di disoccupazione e soprattutto aumento del tasso di partecipazione“. “La contrazione del mercato immobiliare – secondo Leva – è abbastanza contenuta, siamo ad una riduzione delle compravendite, ma i livelli sono comunque elevati in un confronto storico. Sicuramente l’aumento dei tassi ha contribuito alla riduzione della domanda di mutui, però questo in un ambito più generale. Molte compravendite sono state realizzate senza ricorrere al finanziamento”. “Ci sono imprese – ha concluso Leva – il cui futuro è fortemente condizionato dall’incertezza che influisce anche sulle decisioni di investimento. La stabilizzazione degli scenari geo-politici non può che essere un elemento di favore e questo, insieme al processo di disinflazione che comunque sta proseguendo in maniera abbastanza serrata, può fare da traino rispetto a decisioni future”.

(fonte: Ansa)

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Economia e Finanza

Il Cda di banco Bpm definisce ‘ostile’ l’offerta presentata dal Ceo di Unicredit: le ultime

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Si tratta di un’offerta ostile quella presentata dal Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, almeno secondo quanto dichiarato dal consigliere di banco Bpm, Mauro Paoloni.

Contestualmente, il Cda di banco Bpm ha così precisato in una nota:

“Le sinergie di costo lorde stimate da Unicredit per 900 milioni sono più di un terzo della base costi di Banco Bpm, e per questo destano forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell’offerta”.

Poi, prosegue: “L’offerta di Unicredit non riflette in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm. Il valore potenziale di Piazza Meda è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, che si aggiungono alle azioni già contenute nel piano industriale 2023-26 e che si tradurranno in un aggiornamento degli obiettivi del piano medesimo, già in parte anticipati al mercato”.

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Economia e Finanza

La sfida dell’Irpef: ridurla fino a 50mila euro

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Alleggerire l’Irpef per i redditi fino a 50mila euro.

E’ la nuova sfida che il governo potrebbe realizzare con la prossima manovra economica. Rappresenterebbe un nuovo passo in avanti rispetto all’ultimo intervento che ha ridotto – ma solo per quest’anno – le aliquote da quattro a tre, con un beneficio soprattutto per i redditi bassi.

Il nodo rimane però sempre lo stesso, quello delle risorse. Che, conti alla mano, potrebbero non essere di poco conto. Tutto comunque dipenderà dalla riuscita dell’operazione ‘concordato preventivo biennale’. Il governo ha semplificato e reso conveniente questo strumento pensato per le partite Iva ma in concreto la prima scadenza di pagamento con le adesioni è prevista per il 31 ottobre prossimo e solo dopo sarà possibile verificare le risorse.

Intanto è già caccia alle risorse per confermare quanto già approvato per quest’anno. Non solo il taglio del cuneo e la prima tranche dello sconto Irpef, ma anche le decontribuzioni per le mamme lavoratrici. Proprio su quest’ultimo capitolo sembrano arrivare prime certezze. Non solo per confermare lo sgravio, ora limitato ad un solo anno per le mamme lavoratrici con soli due figli, ma anche per estenderlo dalle dipendenti alle lavoratrici professioniste, alle mamme con partita Iva.

La nuova sfida Irpef, comunque, non è una suggestione. Il vice-ministro all’economia, Maurizio Leo, non aveva nascosto già dal novembre scorso, quando si decise la riduzione da 4 a 3 aliquote l’obiettivo di fare ulteriori passi avanti per i redditi fino a 50.000 euro. Un mantra che ha ripetuto più volte a anche in una recente intervista.

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Economia e Finanza

Napoli chiama Milano per gestire il patrimonio immobiliare: MM come partner della nuova società di Palazzo San Giacomo

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La Newco per il patrimonio arriverà in giunta a strettissimo giro e si chiamerà con ogni probabilità “Napoli Patrimonio” e gestirà l’intero patrimonio del Comune. 

La novità è che il Comune ha attivato «interlocuzioni di carattere politico – si legge nel corpo della delibera proposta dall’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta – per esplorare la possibilità di attivare una collaborazione istituzionale con li Comune di Milano anche per li tramite della sua società in house MM Spa che gestisce l’Erp (Edilizia pubblica residenziale) per Milano e Bergamo finalizzata».

La sostanza è che da un lato la costituzione delle nuova Società corrisponde alla necessità di una gestione dello sterminato patrimonio di Palazzo San Giacomo tesa a valorizzare lo stesso. Dall’altro è il primo passo concreto per dare seguito all’ultimo pezzo dell’attuazione del “Patto per Napoli” cioè la riorganizzazione delle aziende comunali. Perché Milano come partner? Perché MM è un colosso che funziona già da mezzo secolo e ha un know how unico non solo per la gestione del patrimonio, ma anche per altri rami che riguardano i servizi delle amministrazioni locali. Una operazione “pubblico-pubblico” che garantisce la valorizzazione del patrimonio con una gestione totalmente pubblica. La delibera serve a liberare definitivamente NapoliServizi dalla gestione degli immobili comunali e costituire per quest’ultima una nuova strategia e finalità: sarà una società “Global service”. Si occuperà di verde, impianti sportivi e impianti comunali, servizi cimiteroale e servizi scolastici, anche qui il nuovo piano industriale è in via di redazione. NapoliServizi infatti continuerà a lavorare sul patrimonio – sull’ordinario – fino al 31 dicembre. Dal Primo gennaio la palla sarà tra i piedi della Newco. In autunno – in ogni caso – tutte le Partecipate dovranno avere una loro mission ben definita che deve avere come bussola «i principi di efficienza, di efficacia e di economicità».


(fonte: ilmattino.it)

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