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Cronaca

Smascherata la banda delle ‘marmotte’ nel Foggiano: rapinavano banche utilizzando ordigni esplosivi

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Eseguito un provvedimento di fermo nei confronti, da parte della polizia di Foggia, ai danni di otto persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al furto aggravato agli sportelli postamat e bancomat, rapina, furto in esercizi commerciali, detenzione di armi e fabbricazione di manufatti artigianalmente prodotti denominati marmotte, assimilabili agli ordigni esplosivi utilizzati come armi da guerra.

Circa 80 gli uomini impiegati a Cerignola, in Puglia, nella fase esecutiva.

L’attività d’indagine, iniziata lo scorso febbraio, è scaturita dopo alcune rapine eseguite con l’utilizzo di armi che destavano forte allarme sociale nella comunità.

Gli approfondimenti investigativi effettuati dal personale della locale squadra mobile e del commissariato di Cerignola, coordinati dalla Procura, hanno permesso di individuare i componenti del gruppo specializzato nei furti agli sportelli automatici di aziende di credito anche fuori dalla provincia di Foggia e, nello specifico, in Basilicata, Campania e Abruzzo.

Secondo quanto emergerebbe dalle indagini, i malviventi, con il volto coperto e armati, utilizzavano ordigni esplosivi artigianali per accedere al deposito di denaro, provocando anche ingenti danni agli edifici.

E dopo essersi impossessati del denaro, per non essere raggiunti dalle forze di polizia, lanciavano sull’asfalto bande chiodate mettendo a repentaglio l’incolumità dei poliziotti.

Dopo il colpo, utilizzavano delle auto potenti, spesso rubate o noleggiate, per fuggire nel più breve tempo possibile. I beni sottratti all’interno degli esercizi commerciali, ad esempio biglietti gratta e vinci e tabacchi, venivano poi rivenduti. Durante l’attività di indagine sono stati sequestrati diversi ordigni, parrucche, arnesi da scasso, e circa 11 chili di esplosivo.
Le auto provento di furto recuperate sono state riconsegnate ai legittimi proprietari.

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Cronaca

Omicidio Angelo Vassallo, arrestati i responsabili: tra loro anche il colonnello Fabio Cagnazzo

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Blitz dei carabinieri del Ros, che nel corso della mattinata odierna hanno eseguito quattro ordinanze di arresto per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010.

Pertanto, i destinatari del provvedimento sono il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, l’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia già appartenente al clan camorristico dei Loreto-Ridosso. Tutti gli arrestati sono indagati per i reati di concorso in omicidio volontario con aggravante camorristica.

Tuttavia il decreto promulgato lo scorso 28 luglio, individuava il movente del delitto nella circostanza che Vassallo aveva scoperto un traffico di droga intorno al porto di Acciaroli (SA), organizzato da un clan in combutta con carabinieri infedeli e imprenditori del Salernitano, e si accingeva a denunciarlo alla Procura di Vallo della Lucania.

Infatti il sindaco, il giorno dopo l’omicidio, avrebbe dovuto incontrare un ufficiale della compagnia dei carabinieri di Agropoli. All’epoca dei fatti, Cioffi lavorava nel nucleo investigativo dei carabinieri di Castello di Cisterna guidato da Cagnazzo, il quale sequestrò di sua iniziativa le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un negozio che affacciava sul porto di Acciaroli.

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Cronaca

Giovane muore investita nel Padovano, indagata la dottoressa del 118: la situazione

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Era il 28 ottobre scorso quando la 14enne Eleonora Chinello moriva a Sant’Angelo di Piove del Sacco, dopo essere stata investita da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta.

Pertanto, due infermiere del 118 intervenute per soccorrere la giovane, hanno denunciato il comportamento del medico di 62 anni che era con loro. Secondo la testimonianza, la dottoressa residente a Castel Volturno non avrebbe prestato soccorso alla 14enne, limitandosi a delegare loro senza neanche scendere dall’ambulanza per tentare di salvarla.

Intanto, la Procura di Padova ha aperto un fascicolo sulla donna, ora indagata per mancato soccorso. Tuttavia, la 62enne avrebbe dichiarato di non essersi bloccata davanti alla paziente ma di aver subito compreso la gravità delle sue condizioni, richiedendo anche il rinforzo immediato all’ospedale di Padova.

Contestualmente, la società CMP ha sospeso la professionista dal servizio di Pronto Soccorso con effetto immediato, con l’autopsia che aiuterà a far luce sulla vicenda.

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Cronaca

Champions League, tifoso colto da malore sugli spalti durante Bayern-Benfica: è morto

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto ieri sera all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, durante la sfida di Champions League tra i padroni di casa del Bayern e i portoghesi del Benfica, terminata con la vittoria per 1-0 dei bavaresi.

Infatti, nel corso del match l’entusiasmo dei tifosi ha lasciato spazio alla preoccupazione per le condizioni di un uomo colto da un malore improvviso sugli spalti, prontamente soccorso ma deceduto circa un’ora dopo il fischio finale, durante il trasferimento in ospedale.

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