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CASORIA. Per la consigliera Marro quest’amministrazione è in sospensione di giudizio

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CASORIA – Continua la telenovela casoriana, galeotto fu quel mio editoriale (leggi qui) che molte luci e poche ombre ha gettato sull’amministrazione Fuccio. Lo stato attuale della cittadina a nord di Napoli è sotto gli occhi di tutti e mentre il primo cittadino, affannosamente tenta di correre ai ripari, la situazione gli sfugge dalle mani. Causa forse le mancate prebende a chi della città se ne strafotte, ma Fuccio è caparbio, testardo, e tira avanti per la sua strada. Non ha capito ancora che la politica non è una partita a poker al quale c’è chi vince e chi perde e gli sconfitti perdono denaro proprio mentre chi assiste alla partita a bordo tavolo non ci rimette neanche un euro. Qui gli spettatori di questa partita sono i cittadini e laddove Fuccio perdesse la partita con i propri consiglieri, chi ci rimette le penne sono proprio loro, gli abitanti di Casoria che poco più di due anni fa hanno creduto nell’uomo che doveva sovvertire lo stato delle cose e checché ne dica il sindaco oggi, quello che vedono i casoriani è tutt’altro.

Per essere sicuri e per rendere edotti i nostri lettori all’indomani delle dichiarazioni del sindaco Fuccio (leggi qui) che replicando ad un mio editoriale tranquillizzava la cittadinanza, abbiamo chiesto alla consigliera Marro – sempre perché amanti della verità – quale fosse lo stato attuale della città e dell’amministrazione secondo lei e davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “L’anno scolastico è finito, finita anche la famosa sfilata davanti ai quadri da parte di genitori ed alunni per vedere i risultati: promosso, non promosso, sospensione di giudizio ovvero quello che per le vecchie generazioni era “ rimandato a settembre”. E credo che sia proprio questo il giudizio che si possa esprimere per l’amministrazione Fuccio: sospensione di giudizio, rimandato a settembre. Perché è piuttosto chiaro che questa amministrazione si trova in una situazione di stallo da diversi mesi, una situazione di sospensione che i consiglieri di maggioranza e gli assessori vogliono ostinatamente negare e che invece è sotto  gli occhi di tutti. Ancora più di prima la città è ferma, bloccata, nulla di nuovo e di positivo si vede. Si respira, invece, precarietà, incertezza, inadeguatezza, si respira il vuoto. I cittadini sentono di non avere un punto di riferimento, percepiscono una città senza guida.

Eppure, il Sindaco Fuccio si affanna in riunioni continue promettendo una nuova giunta con assessori nuovi e qualificati. Fuccio sta raccogliendo Curriculum Vitae da 4 mesi per cercare di scegliere assessori con competenze speciali, oserei dire con poteri soprannaturali!

  • Da 3 settimane si fanno i nomi dei nuovi assessori, si dice che tutto è pronto ma alla fine nulla si muove. I consiglieri di maggioranza disertano la commissione di controllo e trasparenza e non parteciperanno più alle attività fino a quando Fuccio non li accontenterà. Vorrei ricordare che la crisi politica di Fuccio, iniziata a Marzo, non si è ancora risolta. Il Sindaco chiese alla sua maggioranza di votare il Bilancio promettendo di azzerare la giunta entro 3 mesi ma ovviamente non ha mantenuto la promessa.  Quindi, sospensione di giudizio della giunta. E nel frattempo ogni attività è bloccata.
  • Casoria ambiente è nel ciclone per un’altra vittima nel giro di 2 anni. Eppure Fuccio non si preoccupa di verificare lo stato della sicurezza all’interno della società. Il mandato del Presidente di Casoria Ambiente è scaduto già da un po’ di tempo ma Fuccio non si decide a nominare il nuovo Presidente, forse perché è molto difficile costruire un puzzle delle cariche da assegnare. Quindi, sospensione di giudizio per Casoria Ambiente e la nomina del suo Presidente nonostante le blatte, l’immondizia in strada, i problemi di sicurezza e la Tari che sarà aumentata.
  • Sospensione di giudizio per i debiti fuori bilancio. Devo assolutamente ricordare che il consiglio comunale del 6 giugno scorso in cui bisognava votare i debiti fuori bilancio, si concluse con un nulla di fatto perché diversi consiglieri della maggioranza erano assenti ed in protesta verso Fuccio, quindi, per assenza di numero legale, la seduta fu sciolta. Ma è sconvolgente che siano trascorsi 37 gg da quel consiglio comunale e non è mai stata convocata la seconda seduta! Ovviamente perché Fuccio sa che i suoi consiglieri non andrebbero a votare. Dunque, altro chiaro segnale di debolezza e crisi.

Siamo già a tre materie, l’amministrazione Fuccio sta rischiando la bocciatura. Quindi, non posso aggiungere altre materie ed attendo che Fuccio faccia l’esame di riparazione. Sotto il sole d’estate Fuccio dovrà studiare come non farsi bocciare”.

 

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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