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Casal di Principe

Il portavoce degli allevatori finisce al Pronto Soccorso: è da 19 giorni in sciopero della fame

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Nella mattinata di ieri Gianni Fabbris, al suo diciannovesimo giorno di sciopero della fame, ha accusato diversi problemi fisici tanto da far intervenire il medico al presidio, con richiesta d’intervento dei sanitari del 118. Una volta accertata l’emergenza e i valori pressori molto bassi, i sanitari, intorno alle 10, hanno trasportato Fabbris al Pronto Soccorso dell’ospedale di Aversa.
Dopo le cure del caso, Fabbris ha chiesto di poter tornare al Presidio presso la NCO dove è rientrato, nel primo pomeriggio, in compagnia di Sebastiano Lombardo (l’allevatore siciliano coordinatore della Rete Interregionale Salviamo l’Allevamento di territorio) e Adriano Noviello (presidente dell’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea).

Casal di Principe

Stamane l’addio a Nicola Iorio, il 19enne morto in Albania: “Sempre con noi!”

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“Di fronte ad una situazione così drammatica tutto sembra sia finito, che non vi sia più speranza di bene, ma non è vero. Il Signore ci ha promesso la salvezza, e contro questo dolore immenso bisogna fare il bene, quel bene che si fa senza chiedere nulla in cambio, in silenzio”.

E’ un passaggio dell’omelia che il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha pronunciato alla Chiesa dello Spirito Santo a Casal di Principe durante i funerali di Nicola Iorio, il 19enne morto domenica 18 agosto in seguito ad un tragico incidente con lo scooter d’acqua a Velipoja, in Albania, dove era in vacanza con la famiglia della fidanzata.
Principale sospettato del decesso è il fratello della fidanzata di Nicola, Salvatore Di Tella, ancora in Albania dove è agli arresti.

Tanti i ragazzi cghe stamani hanno accompagnato il feretro di Nicola, in una bara bianca, dalla casa dove viveva con i genitori alla chiesa dove si sono celebrate le esequie; tutti con una t-shirt bianca con impressa davanti la foto del 19enne e dietro la scritta “ci sono alcuni che portano una luce così grande nel mondo, che anche dopo essere andati via, rimane forte e splendente. Tu sarai sempre con noi! Fai sorridere anche gli angeli, Nic”.

Attorno alla piazza della chiesa tutti i negozi erano chiusi per il lutto cittadino.

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Casal di Principe

Nicola muore in Albania dopo scontro tra moto d’acqua: aveva 19 anni

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Tragedia a Velipojë, località turistica dell’Albania, nella giornata di sabato 17 agosto, dove un giovane di 19 anni, Nicola Iorio, ha perso la vita a seguito di un incidente.

Il giovane di Casal di Principe, in provincia di Caserta, sarebbe rimasto gravemente ferito in uno scontro tra moto d’acqua. Trasportato d’urgenza nell’ospedale di Scutari, sarebbe morto poco dopo l’arrivo al Pronto Soccorso a causa delle gravi ferite riportate.

E’ lutto nella provincia casertana, tant’è che Ottavio Corvino, Sindaco di Casal di Principe, ha espresso il suo dolore e la sua vicinanza attraverso un post su Facebook. 

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Casal di Principe

Clan dei Casalesi, incendiavano le auto alle vittime di racket: 5 persone in manette

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Questa mattina, all’alba, i militari della Compagnia Carabinieri di Casal di Principe hanno dato esecuzione un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 persone (3 in carcere, 2 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso, danneggiamento a seguito di incendio e usura.

Le indagini, condotte dai militari e coordinate dalla Procura, hanno permesso di fare luce su
un episodio estorsivo commesso, da parte di soggetti storicamente legati al clan dei casalesi,
ai danni di due soggetti nel periodo ricompreso tra febbraio 2024 e la data odierna.

Le vittime sarebbero state oggetto di richiesta di denaro ammontante a circa 100.000,00 euro, derivante da un pregresso debito di circa 45.000,00 euro elargito, a tasso usuraio, da uno degli odierni indagati.

Il creditore, unitamente ad elementi appartenenti alla criminalità organizzata, avrebbe organizzato degli incontri per intimare alle vittime di restituire la somma dovuta.
Tali riunioni non avrebbero tuttavia sortito l’effetto sperato portando i soggetti destinatari della misura alla decisione di passare all’azione. Nell’aprile, alcuni degli indagati si sarebbero infatti recati nei pressi dell’abitazione di una delle due vittime e avrebbero dato fuoco a delle autovetture, successivamente risultate a loro non riconducibili. L’evento avrebbe sortito
l’effetto desiderato portando i creditori a versare, nelle mani dei sodali, l’importo di circa 5.000,00 euro come prima trance di pagamento del debito dovuto.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva

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