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“Non è giusto che tu viva in una casa tanto bella e io in una roulotte”ne ha subito le conseguenze un agente della municipale intervenuto

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La storia che hanno ricostruito i carabinieri della stazione di Forio ha dell’incredibile. Tutto ha avuto luogo a Forio, su via Cavalier Leonardo Impagliazzo. Una donna abitva da quelle parti e poco distante c’era un uomo, un incensurato di 43 anni che viveva in una roulotte. I due avevano iniziano a litigare, proprio per il domicilio: “Non è giusto che tu viva in una casa del genere ed io in una roulotte”, le avrebbe detto lui. La donna, in imbarazzo, non aveva idea di chi fosse il suo interlocutore. Lei a quel punto ha provato ad evitarlo, ma l’uomo ha iniziato ad offenderla urlando parolacce gratuite e insensate.

La situazione stava degenerando ma fortunatamente da quelle parti c’era un agente della polizia municipale impegnato in un servizio di viabilità. La donna gli ha chiesto aiuto e l’agente è intervenuto. Sono bastati pochi istanti e l’ira del 43enne si è trasformata in violenza. Con una serie di pugni ha colpito il vigile allo sterno e al volto, poi ha provato a fuggire. I carabinieri – allertati dal 112 – sono arrivati giusto in tempo e hanno fermato l’uomo.

L’arrestato è in attesa di giudizio e dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. All’agente della polizia municipale sono state diagnosticate lesioni giudicate guaribili in 5 giorni.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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