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De Luca: “Senza di me non si muove niente in Campania”il governatore è convinto di continuare come presidente di Regione

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“La durata di un mandato è relativa ai problemi che devi risolvere. Se me ne vado a casa si blocca tutto, non si muove più una foglia”. Così il governatore campano Vincenzo De Luca a proposito di un suo eventuale terzo mandato. Presentando a Pozzuoli il suo libro “Nonostante il Pd”, De Luca ricorda i settori nei quali sono in corso piani di trasformazione: “Nuovi ospedali, il piano paesistico, il piano per il lavoro, il rinnovo del parco dei trasporti pubblici, dieci impianti di compostaggio da realizzare, la messa in sicurezza di 500 edifici scolatici. Dipende da voi”, dice alla platea che lo applaude.

“Se c’è un movimento dei cittadini campani che voglia completare questo programma io mi metto a disposizione. Se decidete di combattere io sto davanti a voi, se decidete di arrendervi non potrò aiutarvi. Ma sappiate, la Campania se ne va a fondo”. “Fino a qualche anno fa quando facevamo riunioni nei vari ministeri ci ridevano in faccia, oggi quando si presenta la delegazione campana si alzano in piedi. O difendiamo questo patrimonio di credibilità o torniamo a essere la regione che si fa ridere in faccia”, incalza De Luca.

Quanto alle norme che bloccano il terzo mandato “non riguardano la Campania che non ha ancora recepito la legge nazionale. Possiamo fare il terzo e se i cittadini ci votano anche il quarto, perché cambiamo la legge elettorale. La cosa sconvolgente è che parla della Campania o del Veneto gente che non c’entra niente con i territori. A che titolo parlate, chi vi autorizza? Io sono stato votato da milioni di cittadini che mi hanno legittimato a rappresentarli. Voi di Roma chi siete, a che titolo parlate?”. 

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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